Evento educational
Unilever Foodsolution a Marrakech con Pro-Meet
Quattro giorni di convention nella celebre città marocchina per la presentazione dei nuovi prodotti destinati agli chef. A un’intensa attività di informazione e formazione si sono affiancate divertenti sessioni leisure e di team-building.
Con il titolo UFS – Building for Growth: 100 milioni entro il 2015 si è tenuta a Marrakech da giovedì 7 a domenica 10 gennaio la convention Unilever Foodsolutions (leader mondiale dei prodotti alimentari dedicati ai professionisti della cucina) cui hanno partecipato 150 persone, tra cui tutti i sales agent italiani e greci e il management.
Due gli obiettivi primari della convention, organizzata dall’event agency Pro-Meet: da un lato si voleva mostrare alla forza vendita la qualità dei prodotti che verranno commercializzati nel 2010, dall’altro incentivare la concretizzazione dei piani di crescita da qui al 2015. Per questo il programma ufficiale si è essenzialmente articolato in riunioni e workshop durante i quali gli chef Unilever hanno realizzato “sul campo” le proprie specialità offrendole in saggio ai partecipanti.
Ciò è stato reso possibile grazie a un poderoso sforzo organizzativo: Pro-Meet ha infatti spedito in Marocco un imponente quantitativo di strumenti tecnici (materie prime e attrezzature professionali da cucina), facendolo giungere in tempo utile nonostante intoppi doganali e difficoltà di trasporto facilmente immaginabili.
La convention è stata anche occasione per approfondire e consolidare il “gioco di squadra” e lo spirito d’appartenenza tra gli intervenuti: obiettivi colti, secondo la consolidata metodologia di Pro-Meet, attraverso attività collaterali ad hoc.
L’8 gennaio è stata organizzata una sessione di team-building alla kasbah Le Mirage. Metà dei partecipanti doveva raggiungere un palmeto, chi a bordo di quad e chi in sella a dromedari. L’altra metà, nel contempo, si cimentava in varie attività, tra cui il tiro con l’arco, il montaggio di una tenda beduina e la ricerca di erbe e spezie della zona, oppure in una partita a polo a dorso di asini, tipicità tradizionale che alla fine ha ceduto il posto all’italico richiamo del pallone, trasformandosi in un simpatico incontro di calcetto Italia-Grecia poi “allargatosi”, in corso d’opera, in un ancor più internazionale Europa-Marocco, con gli ospiti Unilever a cimentarsi contro lo staff di Le Mirage. Al termine, chi aveva fatto l’escursione in quad/dromedario si scambiava l’attività con chi era rimasto nella kasbah.
La sera, cena di gala al Beldi Country Club, magnifica location immersa in un grande roseto, e circondata da ulivi centenari. “Beldi” significa letteralmente “tradizionale”, e questo è proprio il mood con cui è stata ricostruita la struttura, estremamente esclusiva, realizzata con materiali, arredi e finiture raffinati provenienti dalla tradizione marocchina: il tutto integrato da una cucina di alto livello, che quella sera gli ospiti hanno potuto apprezzare insieme a musica marocchina dal vivo.
Il giorno successivo, invece, una più semplice – ancorché curatissima – estemporaneità turistica: visita alla Medina, alla famosa e 'cangiante' piazza Djmaa el Fna (l’unica piazza al mondo che cambia pelle ogni giorno, divenendo, la sera, un pot pourri di ristorantini che offrono prodotti locali) e ovviamente al suq, il caratteristico mercato arabo, per l’immancabile shopping. Al termine, cena conviviale al Dar Soukkar – ristorante nato dal recupero di un’antica, imponente e affascinante fabbrica per la lavorazione dello zucchero – con musica dal vivo, arabo-andalusa.In un programma così articolato, ovviamente, fondamentale importanza hanno rivestito le procedure organizzative. «Abbiamo eseguito ben due sopralluoghi prima di definire l’elenco delle attività», racconta la titolare di Pro-Meet Francesca Pezzutto, «seguendo anche la comunicazione in loco, dai banner alla segnaletica, dalle presentazioni in powerpoint per le sessioni professionali, ai video dimostrativi proiettati ai sales agent. Abbiamo selezionato alcuni attori per la produzione di video che ricostruissero a regola d’arte le “situazioni tipo” tra cliente e venditore, a beneficio dell’efficacia dell’intervento formativo».
Gran parte dei fornitori provenivano dall’Italia: gli interpreti greco-italiano-inglese, le hostess, il regista, il graphic editor per le presentazioni in Ppt e il supervisore per l’allestimento tecnico, necessario a garantire un risultato di qualità. Gli altri servizi erano a cura di una Dmc (Destination management company) del luogo.
«Un evento molto complesso», conclude Francesca Pezzutto, «nel quale davvero i dettagli erano cruciali, ma che si è svolto senza la minima smagliatura, con la piena soddisfazione dei partecipanti».