Evento musicale

Festival di Sanremo 2024. Niente più scala centrale, nella nuova scenografia giochi di specchi e luce rivoluzionari. A realizzarla Gaetano e Maria Chiara Castelli: "Effetti sorprendenti da un nuovo approccio all'illuminazione"

Arrivati rispettivamente alla ventiduesima e decima edizione della kermesse canora più famosa d'Italia, i due scenografi hanno pensato a forme organiche, prendendo spunto da un fiore come l’orchidea e dai suoi petali, esasperandone le forme, per disegnare in modo morbido anche le due scale laterali, volute da Amadeus, dalle quali scenderanno gli artisti in gara.

Manca poco lall'inizio del Festival di Sanremo, e come da tradizione, vengono svelati alcunbi particolari della scenografia realizzata da Gaetano e Maria Chiara Castelli. Padre e figlia hanno alle spalle in qualità di progettisti scenici rispettivamente 22 e 10 edizioni della kermesse canora. 

Anche quest'anno sono riusciti a far sembrare il palco dell'Ariston articolato e profondo, quando invece si tratta di uno scenario piuttosto piccolo, una pianta rettangolare e stretta.

A raccontarne i particolari sono proprio i due scenografi alla stampa generalista.

Rimane comunque l'effetto sorpresa riservato alla prima puntata delle dirette. Come dichiarato dallo stesso Gaetano Castelli: "Quest’anno abbiamo voluto affidarci a forme organiche, prendendo spunto da un fiore come l’orchidea e dai suoi petali, esasperandone le forme, per disegnare in modo morbido anche le due scale laterali, volute da Amadeus, dalle quali scenderanno gli artisti in gara”.

E qui dunque la prima novità che rivoluziona la tradizione: via alla tanto temuta, da chi la scende, scalinata centrale. Al suo posto due laterali e una sorpresa al centro del palco "Quest'anno, per gli ospiti sul palco dell'Ariston ci sarà una grande sorpresa: usciranno, oltre che dalle uscite laterali, anche dal centro dove succederà qualcosa che sarà spettacolare" assicura Castelli, aggiungendo: "Abbiamo voluto affidarci a forme organiche, prendendo spunto da un fiore come l’orchidea e dai suoi petali, esasperandone le forme, per disegnare in modo morbido anche le due scale laterali, volute da Amadeus, dalle quali scenderanno gli artisti in gara".

La parte centrale sarà automatizzata e si potrà alzare per diventare la “porta” di conduttori e ospiti verso il palco, sotto il quale trova spazio l’orchestra.

"Il palco è basato su una serie di curve, per far entrare lo spettatore in una sorta di volta magica. Le luci sono incorporate nel progetto e non ci sono ledwall. E' una battaglia che sto facendo, quella di eliminare i ledwall: qui finalmente non ci sono. Questo fa in modo che quando il palco è poco illuminato si accendano i riflettori che fanno da contorno al disegno scenografico, che comunque resta visibile". Un lavoro da grande 'artigiano' che si avvale, però, di altissima tecnologia. "Quello che cerco di fare è di ideare la volta scenografica e poi rivestirla della più alta tecnologia. La mia è la scuola di Antonello Falqui, dove c'è un capitano regista, poi il cast artistico, il direttore della fotografia Mario Catapano, l'audio e poi tutti insieme si arriva a un'idea. Un lavoro di gruppo" ha rivelato lo scenografo in un'intervista rilasciata ad Adnkronos.

Un lavoro molto impegnativo e complesso anche dal punto di vista dell'illuminazione,  proprio perché abbandona i tradizionali proiettori su americane e che è fortemente integrata alla scenografia. "Con effetti sorprendenti per le ‘trasformazioni’ che può creare sul palco dell’Ariston. E non solo, perché anche la platea entrerà nella scenografia con un elemento specchiato sospeso" assicurano gli scenografi.