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Nielsen: l'indice di fiducia degli italiani cresce del 6% nel terzo trimestre 2013
Gli italiani vedono con più fiducia il loro futuro: + 15% i cittadini del Bel Paese che, rispetto al trimestre precedente, considerano fattibile l’uscita dalla crisi nei prossimi 12 mesi (il Fondo Monetario Internazionale stima un + 0,7% del PIL italiano nel 2014). L’indice di fiducia in Italia si attesta a quota 47. Tuttavia per il 50% degli intervistati (-7% rispetto al secondo trimestre 2013) tuttavia l’Italia imarrà in recessione. Per l’86% degli italiani non è ancora il “momento giusto” per fare acquisti non strettamente necessari. Il dato italiano è 18 punti negativo rispetto alla media europea (68%). E' quanto emerge nell’ultima “Global Survey sull’indice di fiducia dei consumatori e sulle intenzioni di spesa” realizzata da Nielsen.
L’indice di fiducia in Italia si attesta a quota 47, + 6% rispetto al trimestre precedente (41), dato in linea con la rilevazione dello stesso periodo nell’anno 2012 (46). E’ quanto emerge nell’ultima “Global Survey sull’indice di fiducia dei consumatori e sulle intenzioni di spesa” realizzata da Nielsen, azienda leader globale nelle misurazioni e analisi relative ad acquisti e consumi.
Gli italiani si dimostrano più fiduciosi rispetto al secondo trimestre ma rimangono comunque vigili. Il 97% degli intervistati si dichiara consapevole del periodo di recessione (-2% rispetto al trimestre precedente, dato in controtendenza rispetto alla media europea 72%).
L’indagine Nielsen è stata condotta tra il 14 agosto e il 6 settembre 2013 a livello globale su un campione di 29.000 intervistati in 60 Paesi.
Allo stesso tempo, 8 italiani su 10 (81%) dichiarano di aver modificato il proprio comportamento di spese: -3% rispetto al terzo trimestre 2012, in linea con il dato diffuso nel secondo trimestre 2013, in controtendenza rispetto al Vecchio Continente (in questo caso 6 cittadini su 10 segnalano di aver cambiato le proprie abitudini in termini di spesa). I principali tagli dei consumatori del Bel Paese si registrano nei pasti fuori casa (-5% rispetto al trimestre precedente), seguiti dalle spese per abbigliamento (-8% rispetto al trimestre precedente). L’acquisto di generi alimentari registra + 1% tra il secondo e il terzo trimestre, mentre l’intrattenimento fuori casa (-9% rispetto al trimestre precedente). Questo comportamento dei consumatori italiani trova risposta nel periodo estivo che per tradizione registra una maggiore propensione all’acquisto di prodotti più legati allo svago.
Tornando alle prospettive di ripresa, gli italiani vedono con più fiducia il loro futuro: + 15% dei cittadini del Bel Paese rispetto al trimestre precedente considerano fattibile l’uscita dalla crisi nei prossimi 12 mesi (il Fondo Monetario Internazionale stima un + 0,7% del PIL italiano nel 2014).
Per il 50% degli intervistati (-7% rispetto al secondo trimestre 2013) l’Italia rimarrà in recessione. La media europea inquadra una visione più pessimista: per il 60% dei rispondenti la crisi non avrà termine nel 2014.
In ambito occupazione le aspettative degli italiani restano negative per l’88% del campione intervistato. Un segnale positivo si coglie in quanti considerano “eccellenti+buone” le proprie prospettive lavorative: +5% rispetto al trimestre precedente. Sempre sul fronte occupazione, la sicurezza del posto di lavoro resta la prima preoccupazione: 30% degli intervistati con un + 4% rispetto al secondo trimestre e un + 15% comparando con la media europea.
Gli italiani risultano meno preoccupati (-5%) rispetto all’aumento dei costi delle utilities al confronto della media UE. L’instabilità politica si attesta al sesto posto rispetto al rank dei fattori che preoccupano gli italiani; un dato in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso, preceduto dalla salute al quinto posto.
Per l’86% degli italiani non è ancora il “momento giusto” per fare acquisti non strettamente necessari. Il dato italiano è 18 punti negativo rispetto alla media europea (68%).
La propensione al risparmio degli italiani vede una crescita del 3% rispetto al secondo trimestre (40%). Si registra un aumento della percentuale di italiani che dichiarano di non riuscire a risparmiare nulla: 29% nel terzo trimestre, +6% rispetto alla rilevazione dello stesso periodo dello scorso anno. La media europea è 21%.
Analizzando le principali destinazioni di spesa dopo quelle essenziali, al primo posto si attestano le vacanze, dato in contrazione rispetto alla rilevazione dello stesso periodo 2012 (25%, -4% 2013/2012). Al secondo posto si segnala l’abbigliamento al 23%, dato in linea con la rilevazione del 2012, ma -2% rispetto al trimestre precedente. L’Europa nel confronto con il dato italiano evidenzia un differenziale positivo dell’8% (31%). La voce intrattenimento fuori casa (19%) riporta un + 5% rispetto alla rilevazione dello stesso periodo dell’anno precedente. +2% rispetto alle spese per la manutenzione della casa, confrontando la rilevazione del trimestre precedente ma dato in linea con la rilevazione 2012. Gli italiani si presentano meno interessati rispetto alla media UE per quanto riguarda investimenti in prodotti di tecnologia (11% vs 17%). Un dato - quello italiano - negativo sia rispetto al secondo trimestre 2013 (-2%) che dello stesso periodo dell’anno precedente (-3%).
“I consumatori italiani vedono con più fiducia il futuro. Le attese degli italiani confermano che è prossima una svolta positiva per il Paese”. Lo ha dichiarato Roberto Pedretti (nella foto), Amministratore Delegato di Nielsen Italia.
“Il feeling più positivo grazie anche al periodo vacanziero, l’annuncio a maggio da parte del Governo della sospensione della tassa IMU sulla prima casa e le stime delle principali Istituzioni Internazionali - in primis Fondo Monetario Internazionale - di uscita dalla crisi per la fine del 2013 sono i punti di forza che hanno portato all’aumento della fiducia da parte dei consumatori. Gli italiani continuano a mantenere un atteggiamento prudenziale, un autentico “wait and see” che rispecchia la natura del consumatore medio del nostro Paese. La fiducia degli italiani - in crescita - è un dato in controtendenza rispetto alla media europea. A fianco delle luci - prossime a venire- permangono però delle ombre: ad esempio si riscontra un + 6% degli italiani che dichiara di non riuscire a risparmiare nulla dopo aver sostenuto le spese essenziali. I soldi che avanzano vengono destinati principalmente al risparmio. Gli italiani si confermano “formiche” capaci di resistere alle tentazioni del credito al consumo ” - ha concluso Pedretti.
EC
Gli italiani si dimostrano più fiduciosi rispetto al secondo trimestre ma rimangono comunque vigili. Il 97% degli intervistati si dichiara consapevole del periodo di recessione (-2% rispetto al trimestre precedente, dato in controtendenza rispetto alla media europea 72%).
L’indagine Nielsen è stata condotta tra il 14 agosto e il 6 settembre 2013 a livello globale su un campione di 29.000 intervistati in 60 Paesi.
Allo stesso tempo, 8 italiani su 10 (81%) dichiarano di aver modificato il proprio comportamento di spese: -3% rispetto al terzo trimestre 2012, in linea con il dato diffuso nel secondo trimestre 2013, in controtendenza rispetto al Vecchio Continente (in questo caso 6 cittadini su 10 segnalano di aver cambiato le proprie abitudini in termini di spesa). I principali tagli dei consumatori del Bel Paese si registrano nei pasti fuori casa (-5% rispetto al trimestre precedente), seguiti dalle spese per abbigliamento (-8% rispetto al trimestre precedente). L’acquisto di generi alimentari registra + 1% tra il secondo e il terzo trimestre, mentre l’intrattenimento fuori casa (-9% rispetto al trimestre precedente). Questo comportamento dei consumatori italiani trova risposta nel periodo estivo che per tradizione registra una maggiore propensione all’acquisto di prodotti più legati allo svago.
Tornando alle prospettive di ripresa, gli italiani vedono con più fiducia il loro futuro: + 15% dei cittadini del Bel Paese rispetto al trimestre precedente considerano fattibile l’uscita dalla crisi nei prossimi 12 mesi (il Fondo Monetario Internazionale stima un + 0,7% del PIL italiano nel 2014).
Per il 50% degli intervistati (-7% rispetto al secondo trimestre 2013) l’Italia rimarrà in recessione. La media europea inquadra una visione più pessimista: per il 60% dei rispondenti la crisi non avrà termine nel 2014.
In ambito occupazione le aspettative degli italiani restano negative per l’88% del campione intervistato. Un segnale positivo si coglie in quanti considerano “eccellenti+buone” le proprie prospettive lavorative: +5% rispetto al trimestre precedente. Sempre sul fronte occupazione, la sicurezza del posto di lavoro resta la prima preoccupazione: 30% degli intervistati con un + 4% rispetto al secondo trimestre e un + 15% comparando con la media europea.
Gli italiani risultano meno preoccupati (-5%) rispetto all’aumento dei costi delle utilities al confronto della media UE. L’instabilità politica si attesta al sesto posto rispetto al rank dei fattori che preoccupano gli italiani; un dato in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso, preceduto dalla salute al quinto posto.
Per l’86% degli italiani non è ancora il “momento giusto” per fare acquisti non strettamente necessari. Il dato italiano è 18 punti negativo rispetto alla media europea (68%).
La propensione al risparmio degli italiani vede una crescita del 3% rispetto al secondo trimestre (40%). Si registra un aumento della percentuale di italiani che dichiarano di non riuscire a risparmiare nulla: 29% nel terzo trimestre, +6% rispetto alla rilevazione dello stesso periodo dello scorso anno. La media europea è 21%.
Analizzando le principali destinazioni di spesa dopo quelle essenziali, al primo posto si attestano le vacanze, dato in contrazione rispetto alla rilevazione dello stesso periodo 2012 (25%, -4% 2013/2012). Al secondo posto si segnala l’abbigliamento al 23%, dato in linea con la rilevazione del 2012, ma -2% rispetto al trimestre precedente. L’Europa nel confronto con il dato italiano evidenzia un differenziale positivo dell’8% (31%). La voce intrattenimento fuori casa (19%) riporta un + 5% rispetto alla rilevazione dello stesso periodo dell’anno precedente. +2% rispetto alle spese per la manutenzione della casa, confrontando la rilevazione del trimestre precedente ma dato in linea con la rilevazione 2012. Gli italiani si presentano meno interessati rispetto alla media UE per quanto riguarda investimenti in prodotti di tecnologia (11% vs 17%). Un dato - quello italiano - negativo sia rispetto al secondo trimestre 2013 (-2%) che dello stesso periodo dell’anno precedente (-3%).
“I consumatori italiani vedono con più fiducia il futuro. Le attese degli italiani confermano che è prossima una svolta positiva per il Paese”. Lo ha dichiarato Roberto Pedretti (nella foto), Amministratore Delegato di Nielsen Italia.
“Il feeling più positivo grazie anche al periodo vacanziero, l’annuncio a maggio da parte del Governo della sospensione della tassa IMU sulla prima casa e le stime delle principali Istituzioni Internazionali - in primis Fondo Monetario Internazionale - di uscita dalla crisi per la fine del 2013 sono i punti di forza che hanno portato all’aumento della fiducia da parte dei consumatori. Gli italiani continuano a mantenere un atteggiamento prudenziale, un autentico “wait and see” che rispecchia la natura del consumatore medio del nostro Paese. La fiducia degli italiani - in crescita - è un dato in controtendenza rispetto alla media europea. A fianco delle luci - prossime a venire- permangono però delle ombre: ad esempio si riscontra un + 6% degli italiani che dichiara di non riuscire a risparmiare nulla dopo aver sostenuto le spese essenziali. I soldi che avanzano vengono destinati principalmente al risparmio. Gli italiani si confermano “formiche” capaci di resistere alle tentazioni del credito al consumo ” - ha concluso Pedretti.
EC