
Scenari
Advanced TV Conference. Sensemakers: la fruizione televisiva, sempre più ibrida e trasversale fra i target
“Sono 33,2 milioni gli italiani che consumano una televisione connessa, ma quelli che usano il piccolo schermo sono 45,6 milioni: ben 12 milioni di differenza. Le giovani generazioni, infatti, sono ormai plafonate sul consumo di device digitali. Di questi 12 milioni 7 sono allocati sulle generazioni più âgée (+45)”. Così Fabrizio Angelini (nella foto), ceo Sensemakers, ha illustrato quello che lo scenario dell’Avanced Tv tra crescita e nuove sfide in apertura dell’Advanced TV Conference.
Nella sua presentazione Angelini ha sottolineato come ci sia innanzitutto un fattore di cambiamento delle diete mediatiche legato alla distribuzione demografica della popolazione, a cui si aggiungono fattori più contingenti legati alla tecnologia e quindi all'uso del mainscreen della smart tv e della connected tv.
“Se dalla metrica della Reach ci spostiamo al tempo speso, si nota che i giovani sono in una situazione di equivalenza tra tempo speso sul second screen nel consumo video e la televisione – continua Angelini -. Mentre sul target + 45 più delle 6 ore complessive 5,5 ore sono sulla televisione e solo mezz'ora sul second screen. Questo ci dice che se andiamo a isolare in termini di AMR quanto pesano i +45 oggi sul consumo televisivo sono l'83%. Quindi il target che ha sempre rappresentato il baricentro della fruizione televisiva comincia ad essere impattato dai cambiamenti delle diete mediatiche”.
Dall’indagine emerge che la televisione connessa ha raggiunto quasi il 40% in termini di penetrazione, con un incremento più alto (+10%) nel segmento +45. La stessa dinamica si nota sulla fruizione da second screen, con la crescita più importante dello stesso target sulle social Video Platforms.
Ilaria Myr

