Brand Identity

Mascotte del'Expo 2015: a chi piace, a chi no

Come pubblicato da ADVexpress ( (leggi news), ieri ha debuttato la mascotte dell'Expo 2015 realizzata da Disney. La caratterizzazione, evidente  richiamo all'artista milanese del '500 Giuseppe Arcimboldi, ha destato pareri contrastanti. Piace o no? Per Gaetano  Grizzanti (Univisual):  'è poco accattivante e troppo slegata dal logo dell'Expo'. Per Cernuto Pizzigoni (Cernuto Pizzigoni & Partners): "è poco impattante e solo vegetale, dunque poco rappresentativa dell'alimentazione intesa nel senso più ampio del termine. Per Silvia Barbieri, Head of Strategy di Future Brand:  'si basa su un'ottima idea, quella della coralità dei personaggi e ben rappresenta l'aspetto sano dell'alimentazione'.
Oggi abbiamo dato notizia del lancio della nuova mascotte di Expo 2015.
Come scritto da ADVexpress (leggi news), realizzato dalla Disney in seguito alla vittoria di una gara, con un evidente richiamo all'artista milanese del '500 Giuseppe Arcimboldi, il disegno  consiste nella creazione di una famiglia di frutti, undici per l'esattezza, ognuno con caratteristiche e personalità diverse, che si comportano come veri e propri personaggi con le loro origini e peculiarità.

I  frutti (banana, melograno, anguria, mela, mango, arancia, pera, fico, rapanello, mais blu e aglio, ndr) interagiranno  tra loro con humor, intelligenza e imprevedibilità e una volta riuniti, danno origine al ‘volto’ dell’Expo: una figura sorridente di richiamo arcimboldesco raffigurata in chiave cartoon che rappresenta l’integrazione dei popoli e delle culture della terra. 



Questa icona ha destato pareri contrastanti, tanto che a un sondaggio lanciato oggi da Corriere.it sul tema 'vi piace la mascotte per Expo disegnata dalla Disney' alle ore 20.52 gli utenti hanno così risposto: non piace al 69,8%, piace al 30,2%.

Abbiamo rivolto la stessa domanda ad alcune agenzie creative, di branding e corporate identity. Ecco cosa ci hanno detto.


Gaetano  Grizzanti (in foto), docente di branding dal 1988 e autore del libro Brand Identikit (Fausto Lupetti editore, 2011), nonché fondatore e titolare dello studio di consulenza Univisual, commenta ad ADVexpress: "Per esprimere un giudizio obiettivo dovrei conoscere il brief dato alle a genzie. Al primo impatto, comunque, mi sembra abbia poco della mascotte intesa tradizionalmente come soggetto antropomorfo che deve smorzare dal carattere istituzionale la comunicazione dell'Expo.













La nostra agenzia, ad esempio, una decina di anni fa, nel realizzare la mascotte per il Comune di Milano, il celebre Ambrogio, abbiamo seguito due direttive: il collegamento visuale al marchio di Milano, e una semplice applicabilità affinchè potesse essere utilizzata e animata in maniera elementere in più occasioni. Così io considero una mascotte e mi sembra che quella dell'Expo sia poco rappresentativa del suo tema principale, e poco inerente al logo dell'Expo.


Cernuto Pizzigoni (foto 3), socio della Cernuto Pizzigoni & Partners, commenta così ad ADVexpress: "Una mascotte dovrebbe essere un personaggio che ispira simpatia, a mio parere questa figura è, al primo impatto, piuttosto statica e poco impattante, anche se poi è pensata come la somma di diversi characters che si animano con una loro storia e caratteristiche proprie. Inoltre è troppo vegetale, composta solo da frutti e verdure, mentre l'alimentazione, tema portante dell'Expo, è qualcosa di molto più ampio.

Silvia Barbieri (foto 4), Head of Strategy di Future Brand, dichiara: "E' stata un'ottima trovata l'aver costruito un gruppo di personaggi che darà la possibilità di raccontare delle storie. Bell'idea anche quella della coralità di personaggi, attraverso cui trasferire la biodiversità che l'Expo vorrà rappresentare, sintetizzandola in una mascotte.
La scelta di frutta e verdura, alimenti presenti in tutto il mondo, mi sembra azzeccata perchè legata all'idea della corretta alimentazione e della diversità di consuetudini alimentari. 
I singoli frutti, poi, sono accattivanti e credo che Disney con la sua autorevolezza costruirà attorno a loro un originale storytelling".


Infine, un'occhiata alla mascotte dell'Expo 2010 di Shangai, Haibao  (tipico nome portafortuna che significa Tesoro del mare) ed ha la forma di una persona.Ogni singolo elemento che compone la sua figura aveva un significato preciso.I capelli come un’onda marina ricordano la caratteristica della sua città natale, Shanghai.
 Il blu, colore che rappresenta la serenità e che favorisce l’intuito, è simbolo di una Cina colma di speranza per il suo sviluppo, oltre ad essere il colore dell’acqua - che circonda Shanghai - e l’acqua è la sorgente della vita. La forma principale della mascotte è basata sul simbolo dell’acqua ed esprime la nuova volontà cinese di fondersi con il mondo.

Il corpo, arrotondato, rappresenta una vita armoniosa. Il pugno: il pollice verso l’alto simboleggia l’approvazione e l’accoglienza nei confronti degli amici del mondo. I grandi piedi   posati per terra, diventano il forte sostegno per le braccia aperte calorosamente. Quest’immagine sottintendeva che la Cina aveva la capacità e la determinazione di ben organizzare l’Expo.
Haibao riusciva a personificare, in un  cert senso, la cultura e lo spirito del paese organizzatore e ad interpretare il tema Città migliore, Vita migliore, ma anche ad essere un segno visivo riconoscibile e utilizzabile per i media e un personaggio simpatico per avvicinare i più piccoli ai temi di Expo 2010 Shanghai.
Haibao aveva ottenuto successo suggerendo anchela creazione di un cartoon, in 52 episodi.

Quale delle due mascotte è la più azzeccata?  

EC