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Leo Burnett celebra il rinnovo della partnership tra Jeep e Harley-Davidson

Nella campagna stampa il logo Jeep campeggia al centro, marchiato nel terreno dal burnout di una Harley che sta esprimendo la sua voglia di essere libera e indomita, caratteristici valori dei possessori dei due iconici brand.

Jeep e Harley-Davidson, due icone storiche americane, rinnovano la loro partnership per il quinto anno consecutivo e lo comunicano attraverso una campagna firmata da Leo Burnett, l’agenzia guidata da Romeo Repetto.
Nella campagna stampa il logo Jeep campeggia al centro, marchiato nel terreno dal burnout di una Harley che sta esprimendo la sua voglia di essere libera e indomita, caratteristici valori dei possessori dei due iconici brand.
Jeep e Harley Davidson affondano infatti le proprie radici in una serie di valori condivisi: libertà, avventura e passione per la guida "open road" e per tutte le esperienze che questo stile di vita comporta. Entrambi producono veicoli che incarnano la vera essenza della libertà e spirito di avventura e consentono ai propri clienti di esprimere appieno il loro carattere in modo forte e distintivo. I possessori di veicoli dei due brand condividono anche un senso di appartenenza unico che si riflette spesso sui mezzi che guidano, fortemente personalizzati e in grado di raccontare la creatività e la personalità dei loro proprietari.

La partnership delle due icone dei motori, sulla scia del successo degli ultimi quattro anni, prevede una maggior presenza Jeep nei principali eventi Harley Davidson nella regione Emea e Sud Africa.
La pianificazione media, in sei lingue, prevede le prime uscite sul magazine di
riferimento dell’Harley Owners Group.

Credits:
Agency: Leo Burnett
Executive Creative Director: Alessandro Antonini, Selmi Barissever, Lorenzo Crespi
Copywriter: Egidio Petrachi
Art Director: Cristina Cismondi
Account Director: Pieraugusto Piergiovanni

Account Manager: Massimo Mancini
Produzione stampa: Prodigious
Responsabile produzione stampa: Dario Botto
Art Buyer: Sabrina Barra
Postproduzione: Michelangelo Rossino