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Canti (App): ‘Le battaglie si combattono in seno all’associazione’

Contattato da Advexpress, il presidente dell’Associazione dei Produttori Pubblicitari risponde così alle osservazioni di Luca Ciarla, presidente di New Partners, contenute nella lettera in cui annunciava ieri la sua fuoriuscita dall’associazione.

Basta polemiche, i problemi ci sono ma è meglio cercare di risolverli unendo le forze in seno all'associazione. Questa l'osservazione di Antonio Canti, presidente di App (nella foto), in risposta alla lettera aperta con cui Luca Ciarla comunicava ieri l'uscita della New Partners, di cui è presidente, dall'associazione (vedi notizia correlata). "Premetto che parlo anche a nome del consiglio direttivo di App – precisa Canti ad Advexpress -, di cui fanno parte Francesco Pistorio di Mercurio Cinematografica, Karim Bartoletti di FilmMaster, Claudio Castellani di Central Groucho, Lorenzo Cefis di The Family, anche vice presidente dell'associazione. Se Ciarla parla nella sua lettera di un gruppo di case di produzione che hanno aperto un confronto fra loro, posso affermare che quelle che ho appena citato non ne fanno parte".

"In realtà – prosegue Canti - l'associazione non ha ancora ricevuto notifica delle dimissioni di New Partners. Siamo venuti a sapere della sua fuoriuscita dalle interviste rilasciate agli organi di informazione, con una modalità perlomeno discutibile. Per statuto, poi, se le dimissioni non vengono rassegnate entro dicembre, l'iscrizione è automaticamente rinnovata per l'anno successivo. A parte le questioni di metodo, personalmente stimo Ciarla, lo considero un amico e un grande professionista, e trovo che le sue perplessità possano essere condivisibili. Però lo sforzo che ha fatto l'associazione finora è stato quello di mirare sempre alla coesione fra gli associati e all'unitarietà al momento di prendere iniziative e decisioni. I tempi di risposta lenti, che Ciarla rimprovera, sono purtroppo il destino delle associazioni, perché si deve dare voce a tutte le opinioni, anche se discordi, e consiglio direttivo e assemblea sono attenti a garantire la democrazia interna. I tempi veloci sono in contrasto con le necessità di un approccio democratico. Inoltre, per la legge sull'Antitrust l'assemblea non può fare cartello, non può imporre una linea ai soci che decidono di agire in autonomia. Può solo suggerire o consigliare, ma non imporre alcuna decisione. Questo vale anche per il discorso sui mark up, cui Ciarla fa ampiamente riferimento. Gli stessi problemi mi risulta li abbia AssoComunicazione, che lui cita".

Canti non nega che i problemi sollevati dal presidente di New Partners sano reali e sentiti anche dagli altri associati. "Abbiamo ben presente il problema dei pagamenti, le gravi difficoltà che si generano dal dover fare da banca per i clienti, la necessità di una linea comune sul tema mark up, pur senza imposizioni, il problema dei margini di guadagno che si assottigliano sempre di più. È pur vero che se i singoli associati decidono di agire liberamente non si può fare nulla. Anche per quanto riguarda la post-produzione, è vero che si è perso molto anche in termini di guadagno, però si tratta di un trend europeo". Infine, all'accusa di Ciarla, secondo cui l'asssociazione "è diventata solamente un organo che gestisce servizi" Canti risponde "è importante anche questo aspetto, è importante avere il contratto, il modulo preventivi, gestire gli incontri con i sindacati e con le altre associazioni di categoria, partecipare all'associazione europea".

"In ogni caso, ritengo sia molto meglio discutere tali problematiche dall'interno dell'associazione, con tutte le 25 società rappresentate – conclude il presidente -, invece di limitarsi a criticare dall'esterno sollevando polemiche sterili. Fra l'altro, anni fa Ciarla uscì con lo stesso atteggiamento polemico anche dall'Anipa, che era allora l'associazione di categoria. Riteniamo che sbagli, e personalmente lo invito a un ripensamento, perché sono convinto che le battaglie vadano combattute in seno all'associazione".

Claudia Albertoni