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Un cortometraggio Mutti ideato da EPIK celebra il valore dell’innovazione di prodotto e rompe gli schemi della pianificazione Tv. 5’ in prime time, in esclusiva su Canale 5 il 1° marzo, prima del derby di Coppa Italia

‘Ugo, storia di una piccola grande idea’, questo il titolo del film ideato dalla company fondata da Massimo Costa, che si ispira a Ugo Mutti, inventore del tubetto di pomodoro concentrato, e omaggia il valore della perseveranza nell’innovazione. Prodotto da Indiana Production per la regia di Stefano Lodovichi, e preceduto da teaser di 7 secondi per tutta la giornata di martedì sulle reti Mediaset (Canale 5, Rete 4 e Italia Uno), andrà in onda in esclusiva sulla rete Mediaset poco prima della semifinale di Coppa Italia fra Milan e Inter delle 21, rappresentando un evento unico in termini di pianificazione media per la sua durata di 5 minuti in prime time. Dopo i 30 milioni investiti in comunicazione lo scorso anno a livello globale, nel 2022 è prevista una crescita significativa soprattutto nelle aree del corporate e della sostenibilità.

Di cosa è frutto l’innovazione? Inventiva, perseveranza e sentimento. È così che il genio creativo di Mutti, azienda attiva in Europa nel mercato del pomodoro, rivive nel progetto cinematografico ‘Ugo, storia di una piccola grande idea’.
Ideato e firmato da EPIK, prodotto da Indiana Production per la regia di Stefano Lodovichi, il cortometraggio si sviluppa intorno al valore dell’innovazione e a ciò che di più rivoluzionario il gruppo di Parma ha introdotto sul mercato negli anni ’50: il tubetto per contenere il pomodoro concentrato così da allungarne i tempi di conservazione ed evitarne lo spreco. Un’icona della cucina Made in Italy e non solo. Il suo tappo a forma di ditale verrà infatti usato da un’intera generazione nel lavoro di cucito.

La storia si snoda in un arco temporale che va dai primi anni del Novecento al 1951 e vede come protagonista il giovane Ugo Mutti, desideroso di sorprendere Adele, la cui famiglia gestisce un ristorante a Basilicanova, in provincia di Parma. In questo contesto la perseveranza si intreccia all’ingegno, dando così vita a una rappresentazione celebrativa del messaggio portante dell’intero
progetto: “L’innovazione è come l’amore, vince chi non si arrende”.

“La storia di Ugo Mutti, mio prozio, vuole rendere omaggio in modo originale a valori a noi molto cari, alla base del successo della nostra azienda: la perseveranza e la sua importanza nella missione più nobile, quella dell’innovazione per offrire la massima qualità possibile – dichiara Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti –. Questo spirito è ciò che da sempre ci
contraddistingue: lavoriamo tutti i giorni per sovvertire i paradigmi di un settore da sempre ritenuto ‘tradizionale’, spingendoci verso la ricerca di nuovi prodotti o processi per perseguire questo scopo. Ne è un esempio Instafactory, la prima fabbrica mobile lanciata da Mutti per lavorare il pomodoro direttamente sul campo di raccolta, nel suo momento di perfetta maturazione. Questa propensione alla distintività attraversa tutta la storia della nostra azienda e, infatti, già 70 anni fa Ugo Mutti e il suo tubetto ne davano ampia testimonianza. In ultimo, colgo l’occasione per ringraziare EPIK per averci aiutato a raccontare una storia così importante per la nostra azienda e per la mia famiglia”.

Massimo Costa

“Come EPIK vogliamo innanzitutto ringraziare Francesco Mutti e il suo team per aver avuto il coraggio di intraprendere questo percorso nell’intento di rafforzare ulteriormente il rapporto tra Mutti e il consumatore – spiega Massimo Costa (nella foto sopra), partner e ceo di EPIK –. Si tratta di un cambiamento epocale per la comunicazione in Italia dove i valori della marca sono spesso gli stessi delle persone che la rappresentano. In una nazione come la nostra fatta di grandi aziende familiari, le storie da raccontare sono molte e quindi i valori da rappresentare ancora di più. Grazie ancora a Mutti che ci ha permesso di essere orgogliosi di un prodotto cinematografico di alta qualità che pensiamo possa contribuire a cambiare la comunicazione nel nostro Paese”.

L’innovazione nella pianificazione
Il film andrà in onda in esclusiva su Canale 5 martedì 1° marzo poco prima della semifinale di Coppa Italia Milan-Inter delle 21.00, segnando un evento unico in termini di pianificazione media per la sua durata di 5 minuti in prime time. Per tutta la giornata, inoltre, su tutte le reti Mediaset – Canale 5, Rete 4 e Italia Uno – sarà in programmazione uno spot teaser di 7 secondi che anticiperà la prima messa in onda.
Successivamente, il cortometraggio sarà fruibile sul sito web del Gruppo (https://mutti-parma.com/it/), sugli altri canali aziendali e andrà in onda negli altri paesi del mondo in cui Mutti è presente, a partire dalla Francia (a partire dal 4 marzo), e a seguire in Germania, USA e Canada.


Contenuti centrali per veicolare il valore del brand
Come spiega Aurora Deidda (nella foto sotto), responsabile per EPIK del progetto Mutti, il linguaggio cinematografico è stato scelto per generare interesse e catturare l’attenzione, rispondendo pienamente alla mission della ‘non agenzia’ di interpretare i valori di marca raccontando le storie dei brand italiani, veicolando il messaggio su canali rilevanti per raggiungere i target delle aziende.
Il film Mutti, aggiunge, “Più che sul prodotto ha mirato a spostare l’attenzione sugli aspetti valoriali del brand e sulla sua attenzione al processo di innovazione che va oltre il prodotto”.

Aurora Deidda
 “Crediamo fortemente nella marca e nell’innovazione – conferma il global marketing director di Mutti, Marcello Gelo (nella foto) –, tanto più oggi che la sfida per l’attenzione dei consumatori è sempre più ardua”.

Marcello Gelo

Ribadendo la scelta innovativa anche dal punto di vista della pianificazione, Gelo racconta come il progetto sia nato inizialmente per il mondo digital e solo in corso d’opera è stato deciso di estenderlo alla televisione: “Ogni canale è importante – dichiara – ma ancora di più ciò che conta è avere messaggi forti e rilevanti, contenuti di valore con cui toccare le corde delle persone. Questo
film rappresenta un nuovo modo di comunicare, unico e diverso, con un linguaggio differente che esce dalla mera logica della pianificazione tabellare, che pure continueremo a fare. Nel 2021 abbiamo investito oltre 30 milioni di euro in comunicazione, in Italia e in altri 20 paesi, e nel 2022 prevediamo una crescita aggressiva degli investimenti non solo a livello consumer ma anche
corporate, in particolare sul company purpose e sulla sostenibilità”.


Idee ‘vere’ capaci di trasmigrare da un mezzo all’altro
L’ultimo intervento della presentazione è stato quello di Umberto Contarello, sceneggiatore del film premio Oscar ‘La Grande Bellezza’, che ha sottolineato il ruolo centrale dell’idea in qualsiasi opera narrativa, “ma dev’essere un’idea ‘vera’, non una semplice ‘trovata’ – ha affermato –. Come la si riconosce? Ci vuole metodo e bisogna capire la sua capacità di perdurare. Inizialmente ero ossessionato dal ricordarmi le idee che avevo e che mi segnavo su appunti che al dunque non ritrovavo mai: è stato Fabrizio De André a illuminarmi dicendomi che l’ispirazione non si cerca. È un po’ come quando in una rete da pesca si impigliano pesci che non vediamo perché sono sotto il livello del mare ma che emergono quando la tiriamo su e ne abbiamo bisogno”.
Definendo gli italiani un popolo di grandi narratori di viaggi e di guerre, prima che di naviganti e di guerrieri, Contarello ha quindi osservato come la narrazione è ciò che ha unificato linguisticamente il nostro paese, esplodendo attraverso la Tv, il web, ma anche la politica e un’infinità di altri canali.

“Quella delle aziende – ha concluso – è l’innovazione del fare: dobbiamo applicare questa capacità di narrazione alle grandi storie delle marche italiane, sperimentando come un’idea, opportunamente sviluppata, può trasmigrare e trasformarsi vagando fra mezzi di comunicazione molto diversi mantenendo però costante la grande domanda di ogni storia: ‘come andrà a finire?’. Perché oggi la risposta non arriverà più, necessariamente, sullo stesso canale da cui è partita”.

 

Tommaso Ridolfi