Foreign Office
Frank Lowe a Interpublic: 'Potrei chiedere i danni per diffamazione'
Frank Lowe (nella foto) passa al contrattacco e, alla notizia delle azioni legali intraprese contro di lui da Interpublic (vedi notizia correlata), risponde con la minaccia di intraprendere le proprie azioni legali e di querelare la holding per diffamazione.
In una nota, Interpublic ha accusato il manager di avere utilizzato informazioni confidenziali e private relative a clienti e agenzie, possedute grazie al suo impiego in Lowe Worldwide, per indurre manager e clienti a lasciare l'agenzia Lowe per affidarsi a una struttura rivale che egli ha intenzione di fondare. Oggi pomeriggio Frank Lowe ha diramato a sua volta una nota in cui affermava: "Il mio team legale sta lavorando per ottenere l'immediato ritiro della denuncia presentata da Interpublic all'American Arbitration Association il 13 gennaio, e la presentazione di scuse incondizionate per le accuse contenute in essa e nel comunicato stampa diramato lo stesso giorno – si legge nella nota -. Le accuse sono prive di fondamento. Se Interpublic non ritira la sua denuncia potremmo chiedere i danni per diffamazione e interferenza dannosa".
Il rapporto di Frank Lowe con Interpublic si è concluso lo scorzo marzo 2005, mentre è di dicembre la notizia che Lowe avrebbe fondato una propria agenzia. Paul Weinberger, chairman di Lowe Londra, lo ha subito seguito, portando con sé il budget Tesco da circa 60 milioni di euro. Anche Paul Hammersley si è dimesso dal ruolo di chairman e chief executive di DDB Londra per seguire Lowe. In arrivo nella start-up sembrano essere anche Ed Morris, executive creative director di Lowe, e Mark Cadman, managing director di JWT.