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Nasce il “Manifesto per la Sostenibilità Digitale della Comunicazione”
La Fondazione per la Sostenibilità Digitale - Fondazione di ricerca riconosciuta in Italia dedicata ad approfondire i temi della sostenibilità digitale nei suoi impatti ambientali, economici e sociali – ha presentato presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati e su iniziativa dell’On. Enzo Amich, il “Manifesto per la Sostenibilità Digitale della Comunicazione”, elaborato dal gruppo di lavoro “Sostenibilità nella Comunicazione e nell’Advertising Digitale”, recentemente costituito all’interno della Fondazione.
Alla conferenza sono intervenuti il Prof. Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale; Roberto Natale, membro del CdA RAI; Roberto Ferrari, Promotore Gruppo per la Comunicazione Digitale sostenibile, Fondazione per la Sostenibilità Digitale; Francesco Di Costanzo, Presidente PA Social; Vincenzo Le Voci, Segretario Generale Club di Venezia; Leda Guidi, Presidente Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale; Daniela Leotta, Chief Strategy, Sustainability & Communication Officer, E.ON Italia; Prof. Alberto Marinelli, Direttore Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CoRiS), Sapienza Università di Roma.
Il Manifesto per la Sostenibilità Digitale della Comunicazione integra i valori già espressi nel Manifesto della Sostenibilità Digitale e si propone come uno strumento di lavoro e di ispirazione, orientato alla co-creazione di soluzioni innovative che mettano al centro la persona, la qualità della relazione comunicativa e l’impatto sul contesto. Attraverso un approccio sistemico e partecipativo, il Manifesto promuove un modello di comunicazione digitale che contribuisca attivamente al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030, in un equilibrio dinamico tra innovazione, inclusione e responsabilità.
“In un momento storico in cui la trasformazione digitale è sempre più pervasiva, emerge con urgenza il bisogno di riferimenti chiari e condivisi per guidare i professionisti della comunicazione verso scelte responsabili” – ha affermato il Prof. Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “Il Manifesto nasce per offrire spunti concreti per integrare i principi della sostenibilità nelle strategie comunicative, con uno sguardo che abbraccia le dimensioni tecnologica, etica, sociale e ambientale” – ha concluso Epifani.
In un contesto in cui la trasformazione digitale ha ridisegnato i linguaggi, i mezzi e le relazioni della comunicazione, interrogarsi sul suo impatto non è un’opzione ma è una vera e propria necessità.
Il Manifesto per la Sostenibilità Digitale della Comunicazione propone una visione concreta e responsabile dell’evoluzione del comunicare, fondata sull’integrazione tra canali online e offline in un’ottica sistemica e sostenibile. La sostenibilità, in questo contesto, è al tempo stesso metodo e obiettivo, in quanto la comunicazione deve rispettare l’ambiente, ma può anche diventare veicolo di modelli culturali e comportamenti più attenti al benessere collettivo.
Al centro resta sempre la persona, con i suoi diritti, la sua salute e la sua dignità. Una comunicazione autenticamente sostenibile deve essere infatti in grado di superare le disuguaglianze tecnologiche, sociali e culturali.
Adottare tecnologie più efficienti e meno impattanti non è solo una scelta tecnica, ma una decisione etica e strategica. Significa migliorare la qualità della vita e le condizioni lavorative di chi opera nella comunicazione, bilanciando produttività e salute, contrastando l’iperconnessione e favorendo ambienti professionali più equi. Significa anche progettare siti, app e piattaforme che riducano i consumi energetici, riducano l’impronta ecologica, evitino sprechi di banda e rispettino criteri di accessibilità e usabilità.
Il gruppo di lavoro è inoltre già impegnato nella definizione di KPI specifici per il mondo della comunicazione, finalizzati all’elaborazione di una Prassi UNI, che sarà presentata a breve.
Al centro del Manifesto vi sono inoltre concetti come la trasparenza e la responsabilità. Comunicare in modo sostenibile significa, cioè, garantire la veridicità e l’attendibilità delle informazioni, segnalare l’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale o di contenuti sponsorizzati, e tutelare i dati personali nel rispetto delle normative (es. GDPR) e della centralità dell’individuo. L’utilizzo delle tecnologie va gestito con consapevolezza, evitando derive come isolamento e dipendenza digitale, e valorizzando la diversità culturale e sociale nella costruzione di una narrazione più giusta e inclusiva.
Per realizzare questi obiettivi serve un’azione collettiva. Aziende, istituzioni, operatori del settore, piattaforme digitali devono lavorare insieme per sviluppare modelli comunicativi più equi, inclusivi e sostenibili. Serve anche un forte impegno nell’educazione e nella formazione continua, poiché la sostenibilità digitale non è un traguardo, ma un processo in costante evoluzione, che richiede consapevolezza e aggiornamento costante.
L’On. Enzo Amich, a margine della Conferenza Stampa sul Manifesto per la Sostenibilità Digitale della Comunicazione da dichiarato: “Ho avuto l’opportunità di intervenire alla presentazione del Manifesto per la Sostenibilità Digitale della Comunicazione, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati. Come membro della Commissione IX (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), vedo nel digitale non solo un motore di innovazione, ma una leva per costruire un domani più inclusivo e solidale. Questo Manifesto ci sfida a ripensare la comunicazione come un atto di responsabilità: un’architettura di parole e tecnologie che abbatta barriere, protegga il pianeta e amplifichi le voci di tutti. Un nuovo “umanesimo”, che sviluppi pienamente tutte le opportunità che ci offre la dimensione digitale. In un mondo interconnesso, la sostenibilità digitale non è un’opzione, ma una necessità per garantire equità e rispetto delle risorse. Ringrazio Stefano Epifani e i relatori per aver acceso un faro su questa visione, spingendoci a plasmare un digitale che sia davvero al servizio dell’umanità.”