Digital

Bad Ads Report di Google: nel 2016 raddoppiati gli annunci rimossi, a quota 1,7 mld

Il colosso di Mountain View ha introdotto un rigoroso sistema di policy che regola le tipologie di annunci che sono consentiti su Google, per proteggere le persone dalla pubblicità fuorviante, inappropriata o dannosa. Nel 2016 le policy sono state estese e le tecnologie sono state rafforzate così da poter individuare e rimuovere gli annunci pericolosi ancora più velocemente.

L'advertising gioca un ruolo fondamentale per Google ma anche per gli utenti, che anche grazie alla pubblicità possono fruire liberamente della rete.

La pubblicità gioca un ruolo chiave nell’assicurare l’accesso a un’informazione online accurata e di qualità, ma la pubblicità ingannevole o pericolosa può rovinare l’esperienza online di tutti. Esistono annunci che promuovono prodotti illegali o offerte irrealistiche, che possono indurre con l’inganno le persone a condividere informazioni personali, oppure che infettano i dispositivi con software pericolosi.

Per questo la 'cattiva pubblicità' rappresenta una minaccia per gli utenti, per i partner di Google e per la sostenibilità stessa dell’open web come lo conosciamo.

Il colosso di Mountain View ha introdotto un rigoroso sistema di policy che regola le tipologie di annunci che sono consentiti su Google, per proteggere le persone dalla pubblicità fuorviante, inappropriata o dannosa. Un team di ingegneri, esperti di policy, product manager e altre figure specializzate lavora inoltre ogni giorno per contrastare gli inserzionisti malintenzionati. Policy, talenti e tecnologia sono i tre asset che Google utilizza per risolvere il problema della pubblicità dannosa.

"Nel 2016 abbiamo rimosso 1,7 miliardi di annunci che violavano le nostre policy, una quantità più che raddoppiata rispetto agli annunci rimossi nel 2015. Per avere un’idea del numero, se ci volesse un secondo per rimuovere ciascuno di questi annunci, occorrerebbero 50 anni per rimuoverli tutti. Ma la nostra tecnologia è pensata per lavorare in modo molto più rapido", ha dichiarato Scott Spencer, Director of Product Management, Sustainable Ads, Google, in occasione della presentazione del Bad Ads Report 2016. 

"L’anno scorso abbiamo fatto due cose fondamentali per rimuovere gli annunci ingannevoli o pericolosi. Per prima cosa abbiamo esteso le nostre policy per proteggere meglio gli utenti da offerte fuorvianti o predatorie. Per esempio, a luglio abbiamo introdotto una norma per escludere le pubblicità sui payday loans, un tipo di prestiti a breve termine che spesso si trasforma in un debito insolvibile per gli alti tassi d’interesse. Nei sei mesi dall’attivazione di questa policy abbiamo disattivato oltre 5 milioni di questi annunci - ha spiegato Spencer - . In secondo luogo abbiamo rafforzato le nostre tecnologie così da poter individuare e rimuovere gli annunci pericolosi ancora più velocemente. Per esempio, gli annunci “trick to click” sono quegli annunci che spesso compaiono come avvertimenti del sistema operativo, per indurre gli utenti a cliccarci sopra così da scaricare un software dannoso o un malware. Nel 2016 i nostri sistemi hanno individuato e rimosso un totale di 112 milioni di annunci 'trick to click', 6 volte di più rispetto al 2015". 

Ecco di seguito le principali tipologie di annunci pericolosi contro cui Google è intervenuta nel 2016.

Annunci per prodotti illegali

Alcuni degli annunci pericolosi più comuni che troviamo online sono quelli che promuovono attività o prodotti illegali. In particolare per i prodotti farmaceutici, in merito ai quali sono in vigore norme rigorose da molto tempo, è stato rilevato un aumento di annunci pericolosi e nell’ultimo anno sono stati rimossi oltre 68 milioni di annunci per violazione sulle norme sanitarie, 12,5 milioni in più rispetto al 2015.

Allo stesso tempo, sono aumentati i tentativi di annunci legati alla promozione del gioco d’azzardo senza le adeguate autorizzazioni istituzionali dei paesi a cui erano rivolti. Oltre 17 milioni gli annunci rimossi lo scorso anno per violazioni di questo tipo.

Annunci fuorvianti

"Non vogliamo che gli utenti si sentano tratti in inganno dalle pubblicità che vengono mostrate sui nostri sistemi, per questo chiediamo ai nostri inserzionisti di fornire informazioni corrette per permettere alle persone di fare scelte consapevoli", ha spiegato Spencer. Alcuni annunci cercano di ottenere click e visualizzazioni attraverso false informazioni, per esempio con domande del tipo “Sei a rischio di questa rara malattia della pelle?” oppure con l’offerta di cure miracolose come pillole per dimagrire di 20 chili in tre giorni senza muovere un dito. Nel 2016 sono stati rimossi circa 80 milioni di annunci che avevano l’intento di allarmare e truffare gli utenti.

Annunci pericolosi su mobile

Se vi è capitato di usare il telefono e d’improvviso, senza spiegazioni, l’app store ha cominciato a scaricare un’app sconosciuta, probabilmente è colpa di un annuncio “self-clicking”. "Nel 2016 abbiamo disabilitato oltre 23.000 annunci 'self-clicking' sulle nostre piattaforme, un aumento molto significativo rispetto all’anno precedente", ha affermato Spencer.

Annunci che cercano di aggirare il sistema

Gli inserzionisti malintenzionati sanno che gli annunci su alcuni prodotti – come le cure miracolose o i payday loans – non sono permessi dalle policy di Google, per cui cercano di aggirare i sistemi di Google per farli apparire. "L’anno scorso abbiamo rimosso quasi 7 milioni di annunci che cercavano intenzionalmente di aggirare i nostri sistemi di rilevamento", ha dichiarato Spencer.

"Nel 2016 abbiamo anche visto l’aumento del tabloid cloaking, un nuovo tipo di annuncio ingannevole che cerca di aggirare il sistema spacciandosi per una notizia. Queste attività fanno spesso leva su temi di attualità, come un’elezione, una notizia recente o un personaggio celebre – e gli annunci possono assumere l’aspetto di titoli di un sito di notizie. Ma quando le persone cliccano per leggere, per esempio, una storia su Ellen DeGeners e gli alieni vengono indirizzati a un sito che vende prodotti per la perdita di peso e non a un articolo - ha aggiunto il manager - . Per contrastare il cloaking, blocchiamo gli stessi inserzionisti e impediamo loro di pubblicare altri annunci sulle nostre piattaforme. Nel 2016 abbiamo sospeso oltre 1.300 account per attività di tabloid cloaking. Purtroppo questi annunci hanno spesso successo perché attraggono molti click, per cui un numero limitato di truffatori può generare una grande quantità di pubblicità ingannevoli: nel corso di un singolo intervento a dicembre 2016, abbiamo bloccato 22 inserzionisti per cloaking, responsabili per un traffico di oltre 20 milioni di visualizzazioni in una sola settimana.

Promozione e profitti da siti ingannevoli

Quando Google rileva attività che violano le sue policy, a seconda della violazione blocca il singolo annuncio o l’inserzionista. Ma a volte è necessario sospendere anche il sito promosso nell’annuncio (il sito che le persone vedono dopo avere cliccato). Così, per esempio, mentre sono stati disabilitati oltre 5 milioni di annunci sul payday loan lo scorso anno, Google è anche intervenuta su 8.000 siti che promuovevano il payday loan.

I publisher e i proprietari di siti web usano AdSense per monetizzare sui loro siti e sui loro contenuti grazie alla pubblicità. "Le nostre policy rigorose - ha detto Spencer - , servono proprio per mantenere le nostre piattaforme sicure e pulite per gli inserzionisti, gli utenti e i publisher. Quando un publisher viola le nostre policy, possiamo interrompere la distribuzione pubblicitaria sul suo sito, o perfino chiudere il loro account".

Da molto tempo è in vigore una serie di policy che proibiscono ai publisher di AdSense di pubblicare annunci su siti che aiutano a ingannare gli altri, come siti che vendono falsi diplomi o esami copiati. "A novembre, abbiamo esteso queste policy, introducendo una nuova policy AdSense sui contenuti ingannevoli, che ci aiuta a intervenire contro i proprietari di siti che nascondono informazioni sul proprio conto e ingannano le persone con i loro contenuti - ha continuato il manager - Da novembre a dicembre dello scorso anno, abbiamo controllato 550 siti sospettati di ingannare gli utenti, compresi alcuni che impersonavano siti di notizie. Siamo intervenuti su 340 per violazione delle nostre policy e circa 200 publisher sono stati espulsi definitivamente dal nostro network". 

"Oltre a tutto questo, supportiamo gli sforzi sinergici del settore, come la Coalition for Better Ads per proteggere le persone da esperienze pubblicitarie negative sul web. Quest’anno abbiamo rimosso un numero di annunci ingannevoli o pericolosi superiore a qualunque risultato precedente, ma la battaglia è ancora lunga. Mentre noi investiamo per migliorare i controlli, i truffatori investono in sistemi più elaborati per cercare di aggirare i nostri sistemi. Il nostro impegno per individuarli e contrastarli è essenziale per proteggere le persone online e assicurare a tutti la migliore esperienza del web aperto", ha chiosato Spencer.

(In allegato l'infografica)

SP