Mercato

SBAM vince la gara e diventa la nuova agenzia creativa di Gatorade per il mercato italiano. Al via la campagna “Is it in you?"

L'agenzia si è aggiudicata la gestione della strategia e della produzione delle campagne creative. Il primo progetto prenderà forma con una campagna pensata per parlare agli sportivi non professionisti e per accompagnare il ritorno in comunicazione del brand.

SBAM, l’agenzia creativa super-powered by JAKALA, si è aggiudicata la gara per la comunicazione di Gatorade, storico marchio di bevande per lo sport, diventando così il nuovo partner strategico della marca per il mercato italiano. L’assegnazione è avvenuta al termine di una consultazione che ha visto coinvolte quattro agenzie. Il perimetro prevede la gestione della strategia e della produzione delle campagne creative.
Il nuovo corso del brand prenderà vita attraverso la campagna “Is it in you?”, pensata per ispirare i light exercisers – ovvero gli sportivi non professionisti, coloro che ogni giorno si mettono alla prova con costanza, motivazione e passione, e che spesso hanno bisogno di riaccendere la fiducia nelle proprie capacità. Con il supporto di SBAM, Gatorade intende parlare a queste persone, aiutandole a scoprire che dentro di loro c’è molto più di quanto immaginano, con una narrazione fresca, autentica e orientata alla community.

«Questa gara ci ha dato l’opportunità di mostrare i muscoli, nel vero senso della parola – commenta Stefano Pagani (nella foto), CEO di SBAM – Abbiamo lavorato a una strategia creativa mirata, costruita su insight legati a community e audience sportive, che ci permetterà di riportare Gatorade nel cuore della conversazione. Con l’assegnazione ci stiamo scaldando: la vera corsa comincia adesso».

Entusiasta anche Cecilia Marchi, FMCG Market Leader di JAKALA, che aggiunge: «La nostra ambizione è riportare la memorabilità di Gatorade al centro della scena. Per farlo, puntiamo su un equilibrio tra forte tra investimento media e creatività, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico vasto e ispirare non solo gli atleti professionisti, ma chiunque si alleni, giochi, si metta in movimento. Perché a fare la differenza non è il livello né la bravura: sono la passione, la resilienza e la costanza».