Media

6° Rapporto Auditel - Censis: sorpasso delle Smart Tv (triplicate) sui televisori tradizionali. Gli schermi connessi sono 97 milioni (+4,4%). Cresce il numero delle famiglie con banda larga. Lo streaming è sempre più amato

Oggi nelle case degli italiani ci sono complessivamente 21 milioni di Smart TV e 20 milioni e mezzo di TV tradizionali. Nel 2023 la Ricerca di base Auditel ha contato 122 milioni di schermi in Italia, cresciuti del 2,2% nell’ultimo anno e del 9,6 % dal 2017 ad oggi. L'aumento dipende esclusivamente da quello degli schermi connessi, che permettono di integrare i contenuti della TV lineare con l’offerta in streaming, cresciuti del 31,7% negli ultimi sette anni, con una media di quattro schermi connessi per abitazione.

Il 6° Rapporto Auditel - Censis presentato oggi a Roma dal presidente Auditel Andrea Imperiali (nella foto) ha evidenziato il sorpasso della smart tv sulla televisione tradizionale.

Il 2023 sarà ricordato come l’anno in cui, dopo una progressione continua ed ininterrotta durata circa quindici anni, le Smart TV hanno raggiunto e superato le TV tradizionali, per cui oggi nelle case degli italiani ci sono complessivamente 21 milioni di Smart TV e 20 milioni e mezzo di TV tradizionali.

Negli ultimi sette anni le TV tradizionali si sono ridotte di 12 milioni e 100.000 esemplari, mentre le Smart TV sono triplicate, passando da poco più di 7 milioni a 21 milioni (+ 13 milioni e 600.000 in valore assoluto).

I nostri salotti somigliano sempre di più a sale cinematografiche. Infatti, i nuovi televisori sono più grandi rispetto al passato. Nel 2017 i televisori di 50 pollici o più erano meno di 2 milioni, pari a circa il 4% del totale, ora sono oltre 6 milioni, il 14,1% del totale. Sono triplicati in sette anni.
Sempre più diffuso anche il 4K, televisore Smart che ha il quadruplo dei pixel di quelli Full HD: è presente in oltre 8 milioni di televisori, il 19% del totale; tre anni fa i televisori con il 4K erano l’11,2%.


97 MILIONI DI SCHERMI CONNESSI
Nel 2023 la Ricerca di base Auditel ha contato 122 milioni di schermi presenti nelle case degli italiani : sono cresciuti del 2,2% nell’ultimo anno e del 9,6 % dal 2017 ad oggi, per un media di circa cinque schermi per famiglia e oltre due schermi per individuo.

La crescita degli schermi dipende esclusivamente dall’aumento degli schermi connessi, che permettono di integrare i contenuti della TV lineare con l’offerta in streaming: nel 2023 sono 97 milioni e 300 mila, cresciuti del 31,7% negli ultimi sette anni e del 4,4% nell’ultimo anno, con una media di quattro schermi connessi per abitazione.

Agli schermi connessi andrebbero aggiunti almeno altri due dispositivi smart che hanno fatto ingresso nelle case degli italiani negli ultimi dieci anni e che hanno funzionalità diverse, tra cui anche quella di seguire contenuti audio e video in streaming: lo smart speaker e lo smart watch.

Negli ultimi due anni le famiglie con smart speaker sono aumentate del 29,2%. Aumentano anche le famiglie che hanno in casa almeno uno smartwatch, che sono oltre 1 milione e 200.000, pari al 5,0% del totale, e sono cresciute del 43,4% negli ultimi due anni.

 

CRESCE IL NUMERO DELLE FAMIGLIE CON BANDA LARGA, PERÒ…

Al momento, il 63,1% delle famiglie italiane, 15 milioni e 400.000 nuclei in valore assoluto, vive in abitazioni che dispongono della banda ultra-larga per come è intesa dalla Ricerca di Base Auditel, vale a dire che accedono ad internet tramite Adsl o fibra ottica o satellitare: negli ultimi sette anni sono cresciute del 17,1%. Mancano ancora all’appello 9 milioni e 100.000 famiglie, dove vivono 17 milioni e 100.000 individui.

Questi dati testimoniano di come sia ancora lunga la strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo stabilito dal PNRR all’interno della Strategia per la banda ultralarga, che prevede connessioni a 1 Gigabit su tutto il territorio nazionale per tutti i cittadini entro la fine del 2026. Non basta.

Restano fuori dalla vita digitale due milioni di nuclei famigliari, pari all’8,3% del totale, composti per lo più di persone che vivono sole, per un totale di 2 milioni e mezzo di italiani che non accedono ad internet da casa.

Tra i nuclei famigliari, il 30,2% possiede solo una connessione mobile che non sempre ha una velocità e una capacità tali da supportare al meglio tutte le attività; e, soprattutto, 5 milioni e mezzo di famiglie, il 22,4% del totale si collega solo con smartphone.

 

LO STREAMING CONTINUA A GALOPPARE
Nel 2023, 26 milioni e 300.000 italiani, il 45,8% del totale, guardano contenuti audio e video in streaming su piattaforme e siti web: nel 2017 erano il 27% del totale e non raggiungevano i 16 milioni.

Sono aumentati del 66,2% nei sette anni considerati, con una spinta decisiva nell’anno della pandemia che si è mantenuta negli anni successivi (+7,3% dal 2022 al 2023).

Di fronte ad una tale trasformazione dei consumi, che vede protagonisti sul palcoscenico globale grandi gruppi multinazionali, i broadcaster italiani non si sono fatti trovare impreparati, anzi! Oggi con i loro cataloghi e le loro piattaforme, hanno dimostrato di poter tenere con gli ascolti lineari e recuperare preziose quote di ascolto aggiuntivo sulle piattaforme digitali.