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Content con Vista - media, marketing & AI di Emanuele Landi. Sora2, Slop Video e l’era dei creator sintetici
I dati che raccontano tutto
Secondo una scoping review pubblicata su Frontiers in Psychology, il tempo trascorso nello scrolling passivo — visione di contenuti senza interazione — è in media 2,3 volte superiore rispetto all’attività attiva (commentare, postare, creare). In termini pratici, questo significa che oltre il 70% del tempo che passiamo ogni giorno sui social è dedicato a consumare contenuti in silenzio, scorrendo. Una tendenza confermata anche da Pew Research (2023): la maggior parte degli utenti adulti utilizza i social con modalità passiva, senza produrre contenuti.

Secondo il Financial Times, il tempo medio passato sui social in Europa ha raggiunto il picco nel 2022: da allora si osserva una lieve ma significativa flessione, soprattutto nei mercati maturi eccetto per gli USA dove invece persiste una certa crescita. I social stanno diventato un media di intrattenimento e si assiste ad un crescente utilizzo in tal senso. L’età conta:
YouTube è al primo posto per Gen Z, Facebook per Gen X e Boomer e questo è abbastanza incredibile se pensiamo che Youtube ha spesso più anni di chi lo usa oggi. I contenuti sintetici e ad alta velocità (TikTok) sono ovunque, ma cresce anche la consapevolezza che i social siano uno strumento commerciale più che relazionale.

Lo scroll come gesto emotivo
Lo scrolling non è più distrazione: è una micro‑cura giornaliera. Non leggiamo, non interagiamo, non produciamo: chiediamo, spesso inconsciamente, di provare qualcosa. Nostalgia, allegria, stupore, tenerezza. E il feed risponde. Ma sempre più spesso, ciò che ci emoziona non è creato da un altro essere umano. È generato.

Il consumo di intrattenimento video si è sempre appoggiato a una catena evolutiva: prima la TV, poi gli streamer, poi i creator. Oggi, nella fase di disintermediazione radicale, anche la fase produttiva viene automatizzata: un bot può creare, editare e distribuire contenuti senza attori, autori o registi.
Sora2 e la nascita del contenuto sintetico
OpenAI ha mostrato come, con Sora2, sia possibile creare video realistici e dinamici partendo da prompt testuali. I cosiddetti slop video — clip brevi, nonsense, surreali, iperemozionali — diventano un nuovo linguaggio. Con Sora2 (o strumenti simili), chiunque può produrre un flusso costante di contenuti emozionali senza competenze tecniche, 24/7. Non più TikTok. Ma TikTok 2.0, senza creator.
Il mercato delle emozioni “predicibili”
Nasce così un nuovo mercato: quello delle emozioni a comando. La dopamina diventa programmabile. L’utente non cerca più storie — cerca stimoli, ripetibili e ottimizzati. E l’AI può fornirli in tempo reale, sulla base dei tuoi pattern di consumo.
Una risata? 50 video nonsense. Un momento tenero? Gattini parlanti generati da reti neurali. Un ricordo malinconico? Skyline notturni in stile VHS.
Benvenuti nella fabbrica della dopamina. Ma è anche un business perfetto: contenuti generati, zero costi di produzione, alta monetizzabilità. Ogni contenuto alimenta un feed. Ogni feed produce dati. Ogni dato può essere venduto. Il sogno di ogni board. E l’incubo di ogni utente disattento.
Creators umani vs generatori sintetici
Per Gen X o Millennial, un video deve ancora avere qualcosa di vero: un volto, un’intenzione, un errore. Ma Gen Z e Alpha — cresciute dentro i feed — stanno già sviluppando un gusto culturale nuovo, più sintetico. La consapevolezza c’è, ma il bias di accettazione è diverso: il contenuto più accessibile vince sul più sofisticato. Cambia la grammatica e cambia il
contesto: oggi è legittimo mettere sullo stesso piano Star Wars e “Skibidi Toilet”, e scegliere il secondo.
Non per superficialità, ma perché è condivisibile, formattato, breve, funzionale all’algoritmo. È un cambio copernicano. Che mette in crisi l’intera idea di qualità. E che chi lavora nei media dovrebbe gestire prima che sia troppo tardi.
Un nuovo modello di business
La fabbrica delle emozioni ha un business model cristallino:
1. Si paga l’accesso all’AI → strumenti freemium, pro, modelli a membership
2. Si monetizza con pubblicità e dati → ogni contenuto generato diventa traffico, ogni traffico diventa ricavo
La piattaforma non ha più bisogno di “coltivare” creator: li trasforma in clienti. E può
sostituirli, quando serve.
La vera guerra è per il tempo
C’è chi dice che la guerra dello streaming sia finita. Ma forse sta solo cambiando forma.
OpenAI, Runway, Pika, ElevenLabs: non stanno sfidando Netflix. Stanno sfidando l’unica risorsa non replicabile: il tempo umano.
Una rincorsa infinita a produrre più in fretta, distribuire più a fondo, misurare più precisamente. E mentre i bot generano contenuti a ciclo continuo, tu — umano — non puoi che scegliere: dove posare il tuo sguardo. E per quanto tempo.
La battaglia vera non è tra contenuti. È tra bot e attenzione.
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Fonti citate
1. Camerini, A. L., Albanesi, E., et al. (2021). The Associations of Active and Passive Social Media Use With Well-being: A Critical Scoping Review. Frontiers in Psychology.
https://doi.org/10.3389/fpsyg.2021.633768
2. Pew Research Center (2023). Most social media use is passive.
https://www.pewresearch.org/internet/2023/11/15/social-media-habits-and-behaviors
3. Financial Times (2024). Social media usage peaked in 2022 as users seek more focused digital experiences. https://www.ft.com/content/a0724dd9-0346-4df3-80f5-d6572c93a863
4. GWI Core Q4 2024. The social media remix & Top platforms by generation. www.gwi.com