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Gruppo Perrone: chiusura 2006 36 mio, obiettivo 2007 +3%. Domani in edicola il nuovo Secolo XIX
Eccoci con il direttore commerciale Giampaolo Guenzi, a un
giorno dal lancio del nuovo Secolo XIX (che avverrà sabato 11
novembre), per farci descrivere le caratteristiche e gli obiettivi del
quotidiano rinnovato. L'occasione, inoltre, è buona per fare il punto
sull'emittente Radio 19, e sull'andamento
pubblicitario del Gruppo Perrone (editore di quotidiano e
radio), grazie al contributo di Domenico Marchese,
amministratore delegato Publirama
(concessionaria per la pubblicità locale).
Giampaolo Guenzi, quali ragioni vi hanno spinto al rinnovamento del Secolo XIX?
Gli stimoli per questa
iniziativa provengono sicuramente dai cambiamenti del mercato e
dall'evoluzione della concorrenza. Il full color è un investimento ormai
generalizzato nel panorama dei quotidiani italiani. L'introduzione del colore
poi, anche nel nostro caso, ha implicato una revisione della grafica, ha
permesso un utilizzo più importante dell'infografica, e quindi ha portate
inevitabilmente all'ideazione di un nuovo prodotto. Il rinnovamento grafico,
curato dallo studio Garcia Media, viene dopo dieci anni dagli ultimi interventi,
ed è stato pensato in continuità con la 'tradizione' precedente.
Tra le novità, oltre al colore, il passaggio da sette a sei colonne, il cambiamento di lettering, e un ritocco della testata, che se è stato fatto bene, passerà 'inosservato'. La foliazione può arrivare a 80 pagine ed oltre, con full color sia per la parte redazionale sia per quella pubblicitaria. Il formato rimane identico. Per quanto riguarda i contenuti e il taglio editoriale, non ci saranno cambiamenti. Ai nostri lettori non toglieremo i consueti 'riferimenti' di lettura, anche se, gradualmente, ci saranno altre innovazioni grafiche e di organizzazione degli spazi. Siamo solo all'inizio.
Il target del giornale cambia?
Noi, in realtà, siamo una realtà particolare, in quanto estremamente trasversale. Il nostro target si identifica a livello geografico, ovvero la popolazione della Liguria, dove abbiamo un indice già ad ottimilivelli, ovvero 630 mila lettori su 1 milione e mezzo di abitanti.
Quali sono gli obiettivi dopo il rinnovamento?
In un panorama difficile non ci stiamo muovendo male, con risultati costanti. Premesso che i distribuzione, vendite e penetrazione sono voci molto difficilmente migliorabili perchè già eccezionali in un contesto 'locale', quello su cui puntiamo è l'aumento della frequenza di acquisto. Attualmente siamo intorno ai tre giorni, tre giorni e mezzo. Arrivare ai quattro sarebbe un risultato.
Conferma il piano di comunicazione annunciato per il lancio del nuovo quotidiano?
Sì. La campagna affissione, stampa, radio e web sarà on air dal 3 novembre in tutta la Liguria, mentre quella televisiva, sempre a carattere regionale, partirà l'11 novembre e sarà preceduta da una campagna teaster il cui claim recita 'Tutti vorrebbero un secolo migliore'. La creatività è firmata HSL con la direzione creativa di Simone Cozzani, mentre la pianificazione è curata internamente. Alla programmazione sui media, si aggiungono attività collaterali come hostess nelle edicole l'11 novembre per tutto il giorno e la personalizzazione dei punti vendita. Il budget della campagna nel complesso è di 200 mila euro.
Passiamo a Radio19, che, se non sbaglio, il 19 novembre compie 9 mesi.
Per noi la radio è un grande divertimento, spero che questo si 'senta' e venga apprezzato dal pubblico. Una ricerca interna ci dava 35 mila ascoltatori dopo tre mesi di vita. Il nostro obiettivo, ad ogni modo, rimane diventare la prima radio in liguria entro cinque anni, il che significa almeno toccare quota 100-120 mila ascoltatori. La strategia, per ottenere questo risultato, è quella della sinergia tra mezzi, grazie alla quale instaurare un circolo virtuoso tra radio e quotidiano, come è successo, per esempio, col caso dell'intervista alla bambina bielorussa 'Maria-Vika'.
Per Radio 19 sono previste delle iniziative di comunicazione.
Direi che è anora presto. La comunicazione, per Radio 19, partirà nel 2007, quando avremo anche i dati Audiradio. Il mio intento, attualmente, è quello di richiedere un budget almeno equivalente a quello del quotidiano, ovvero 200 mila euro.
Con Domenico Marchese, amministratore delegato di Publirama (la concessionaria raccoglie la pubblicità locale dei mezzi del Gruppo Perrone, mentre la nazionale è affidata a Publikompass), abbiamo infine parlato di risultati e obiettivi di raccolta.
Domenico Marchese, cosa offre agli investitori il nuovo Secolo XIX?
Sicuramente l'opportunità, non indifferente, di pianificare annunci completamente a colori, in formati dinamici e innovativi. La maggior qualità degli spazi, naturalmente, implicherà un aumento delle tariffe, ma con una politica di contenimento dei prezzi e semplice 'allineamento' con i competitor.
Quali sono i tisultati e gli obiettivi di raccolta dei mezzi del Gruppo Perrone?
Il 2006 per il Gruppo si chiude con una raccolta intorno ai 36 milioni di euro, con una crescita del 2%, come era nei nostri programmi. Il risultato è superiore alla media dei quotidiani regionali dichiarata dall'osservatorio Fcp, e quindi ci trova pienamente soddisfatti. L'obiettivo, per il 2007, e crescere del 3%.
Per quanto riguarda i singoli mezzi, il Secolo XIX chiude il 2006 con 30 milioni di raccolta, con una crescita del 2,2%. I benefici del rinnovamento grafico cominceranno, ci auguriamo, a farsi sentire nel 2007.
Radio 19 va molto bene. Il nostro reparto commerciale, che per 7 anni ha seguito Radio Babboleo (principale radio della Liguria, ora non più nel portafolgio Publirama ndr), sta facendo un buon lavoro, e l'obiettivo di chiusura d'anno di 500 mila euro è stato anche superato. l'obiettivo, per la radio, nel 2007 e 2008 è continuare a rosicchiare quote di mercato ai diretti concorrenti.
Come si chiude l'anno per Publirama?
La concessionaria che raccoglie pubblicità, oltre che per i mezzi del Gruppo Perrone, anche per alcune televisioni regionali, come Telecittà e Telegenova, per il circuito di affissioni Cemusa, e per una serie di altri mezzi locali, chiuderà il 2006 a quota 44 milioni di euro.
Matteo Vitali