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Gruppo 24 Ore: nel 2019 pubblicità in calo del -4,3% a 81 milioni. L'adv sui mezzi del gruppo segna -4,1%. Ricavi consolidati a -6%. Ancora nessuna previsione sull'impatto di medio-lungo periodo del coronavirus

Sul risultato pubblicitario del gruppo di cui è AD Giuseppe Cerbone (nella foto), impatta anche il perdurare della crisi del mezzo stampa, che rappresenta il 47% della raccolta complessiva della concessionaria. Il risultato netto è negativo per 1,2 milioni con un miglioramento rispetto alla perdita di 6 milioni registrata nell’esercizio precedente.

Si è riunito oggi, sotto la presidenza di Edoardo Garrone, il Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 ORE, che ha approvato il Progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 e il Bilancio Consolidato di Gruppo (nella foto l'AD Giuseppe Cerbone).

Il Gruppo 24 ORE chiude il 2019 con un risultato netto negativo per 1,2 milioni di euro e presenta un patrimonio netto pari a 36,6 milioni di euro, con un incremento di 0,7 milioni di euro rispetto al patrimonio netto del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 che ammontava a 35,8 milioni di euro. 

I ricavi consolidati sono pari a 198,7 milioni di euro e si confrontano con un valore pari a 211,3 milioni di euro del 2018 (-12,6 milioni di euro, pari al -6,0%). Tale variazione è dovuta in particolare alla diminuzione dei ricavi pubblicitari per 3,7 milioni di euro (-4,3% da 84,6 a 81,0 milioni di euro), dei ricavi editoriali di 5,7 milioni di euro (-5,3% da 107,0 a 101,3 milioni di euro) e al calo degli altri ricavi per 3,3 milioni di euro (-16,5% da 19,7 a 16,4 milioni di euro).


Il risultato netto è negativo per 1,2 milioni con un miglioramento rispetto alla perdita di 6 milioni registrata nell’esercizio precedente. Migliora la redditività con un ebitda triplicato a 21 milioni dai 7 milioni del 2018 , l’ebit è negativo per per 2,8 milioni rispetto ai -3,2 milioni del 2018. 
 

Le principali dinamiche che hanno caratterizzato i ricavi consolidati sono:

i ricavi diffusionali del quotidiano (carta + digitale) ammontano a 49,5 milioni di euro, in diminuzione di 2,6 milioni di euro (-5,0%) rispetto al 2018. I ricavi diffusionali del quotidiano cartaceo ammontano a 31,5 milioni di euro, in calo di 2,6 milioni di euro (- 7,5%) rispetto al 2018. I ricavi diffusionali del quotidiano digitale ammontano a 18,0 milioni di euro, in diminuzione di 0,1 milioni di euro (-0,4%) rispetto al 2018;

i ricavi pubblicitari, pari a 81,0 milioni di euro, sono in diminuzione di 3,7 milioni di euro (-4,3%) rispetto al 2018. I ricavi pubblicitari su mezzi del Gruppo ammontano a 78,7 milioni di euro (-4,1% rispetto al precedente esercizio) e quelli su mezzi di editori terzi ammontano a 2,3 milioni di euro (-10,5%).

Su tale risultato influisce il perdurare della crisi del mezzo stampa, che rappresenta il 47% della raccolta complessiva della concessionaria, oltre alla cessazione di alcune concessioni terze e alla riduzione degli annunci di pubblicità finanziaria;

Per linea di prodotto, i ricavi delle banche dati di “Fisco e Lavoro” sono pari a 23,2 milioni di euro, in calo del 6,6%; i ricavi della linea prodotto “Diritto” sono pari a 6,4 milioni, in calo (-6,5%) rispetto al 2018; mentre i ricavi di “Edilizia e PA” sono pari a 3,8 milioni di euro, in calo dell’1,6% rispetto al 2018.

I ricavi dell’Area Cultura, pari a 12,1 milioni di euro, risultano in diminuzione di 3,5 milioni di euro (-22,2%), rispetto al precedente esercizio. La diffusione (carta + digitale) del quotidiano Il Sole 24 ORE da gennaio a dicembre 2019 è complessivamente pari a 149.517 copie medie giorno (-10,6% vs omologo periodo dell’anno 2018).

In particolare, la diffusione media giorno cartacea dichiarata ad ADS per il periodo gennaio – dicembre 2019 è pari a 69.036 copie (-13,6% vs anno 2018). La diffusione digitale dichiarata ad ADS è pari a 80.481 copie medie giorno (-7,7% vs anno 2018). Il dato fa riferimento a quanto dichiarato dall’Editore ad ADS, considerando che il nuovo Regolamento aggiuntivo per l’esecuzione degli accertamenti ADS delle edizioni digitali, valido dalla dichiarazione di maggio 2017, prevede la possibilità di dichiarazione delle copie multiple e promozionali digitali in presenza di adoption.

Il Total Paid For Circulation medio del periodo gennaio – dicembre 2019 è stato determinato in 186.542 mila copie (-9,4% rispetto al 2018), comprensive di tutte le copie digitali multiple vendute, ma non dichiarabili come diffuse ai fini ADS e pertanto non inserite nella relativa dichiarazione.

Il margine operativo lordo (ebitda) del 2019 è positivo per 21,0 milioni di euro e si confronta con un ebitda positivo per 7,0 milioni di euro del 2018. 

Evoluzione prevedibile della gestione

I primi mesi del 2020 confermano il persistere delle condizioni di debolezza del mercato e di una generale incertezza nell’economia italiana che influenzano, in particolare, l’andamento della raccolta pubblicitaria. L’emergenza sanitaria in atto legata alla diffusione del Coronavirus e le misure straordinarie introdotte dalle autorità competenti per contenerla, hanno determinato un repentino segnale di possibile peggioramento delle condizioni generali dell’economia a livello globale di cui al momento è difficile prevedere sia la portata sia la durata.

Il Pil del primo trimestre 2020 è atteso in calo e continua a persistere una sostanziale stagnazione, che segue la flessione già registrata a fine 2019 (-0,3% stima del 4° trimestre - Fonte: Congiuntura Flash febbraio 2020 – Centro Studi Confindustria).

In considerazione della situazione di emergenza sanitaria derivante dall’epidemia del virus COVID-19, in conformità con l’ordinanza del 23 febbraio 2020 del Ministero della Salute e del Presidente della Regione Lombardia ed i successivi provvedimenti di legge, sono stati annullati alcuni eventi del Gruppo 24 ORE ed altri saranno riprogrammati nel corso del 2020.

A seguito della medesima ordinanza è stato chiuso fino a nuova comunicazione il MUDEC – Museo delle Culture di Milano, gestito dalla società controllata 24 ORE Cultura S.r.l., con il conseguente rinvio di alcune mostre.

Il Gruppo continua a monitorare con attenzione sia l’evolversi dell’emergenza sanitaria legata al virus COVID-19, sia l’andamento dei mercati di riferimento rispetto alle 13 ipotesi di Piano, valutando l’effettiva possibilità di riprogrammare le iniziative previste e mantenendo un’attenzione proattiva e costante al contenimento dei costi e all’individuazione di iniziative che possano mitigare il rischio legato alle incertezze correlate all’effettivo conseguimento del volume di ricavi stimati, al fine di consentire il raggiungimento dei risultati economici attesi.

In considerazione delle possibili ricadute dell’emergenza sanitaria legata al virus COVID-19 e ad eventuali misure straordinarie che potranno essere adottate a favore delle imprese, allo stato attuale il Gruppo ritiene di non avere ancora elementi tali che consentano di poter determinare eventuali impatti di medio-lungo periodo sulle proprie prospettive economiche-finanziare rispetto alla situazione contingente in essere.