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Sanremo: crescono gli spettatori nei break delle ultime serate

Migliorano i risultati d'ascolto dei break pubblicitari negli ultimi due appuntamenti del Festival. Sabato sera 'Sanremo 5' è riuscito ad ottenere un ascolto più alto del 15% rispetto all’edizione di Bonolis, con quasi 5 milioni di spettatori. Cali tra il 30% e il 40% per gli altri break a confronto con il 2005. 

Nelle ultime due serate del Festival migliorano i risultati di ascolto dei break pubblicitari: l'ultimo break di sabato sera ha fatto segnare +15%

I duetti di venerdì sera e i superospiti di sabato hanno permesso a Sanremo di ottenere performance crescenti rispetto a giovedì: + 9,6% nella quarta puntata e +52,8% nella quinta rispetto alla terza serata. Venerdì sera il Festival ottiene un ascolto di 6 milioni 834 mila, restando distante dall'edizione di Bonolis (- 52%) e da quella della Ventura (-30%). Risultati più confortanti per la puntata di sabato, quando il Festival di Panariello riprende quota e supera, anche se di poco, la serata finale della Ventura (+3%).

Venerdì sera il break più visto è stato Sanremo 1 con 7 milioni 874 mila spettatori (-25% vs. 2005), mentre Sanremo 5 è stato quello che ha fatto registrare la variazione negativa più alta –59%. Nella serata finale il break Sanremo 5 è riuscito ad ottenere un ascolto più alto del 15% rispetto all'edizione di Bonolis grazie ai quasi 5 milioni di spettatori che hanno atteso di vedere il duetto di Laura Pausini e Eros Ramazzotti e la proclamazione del vincitore assoluto. Gli altri break pubblicitari di sabato sono stati inferiori tra il 30% e il 40% nel confronto con il 2005.

L'ascolto medio delle cinque serate del Festival 2006 è stato pari a 8 milioni 735 mila con il 37,8% di share (fascia 20.50-24.18): l'analisi delle edizioni di Sanremo dal 2000 evidenzia come quest'ultima abbia ottenuto i risultati più bassi sia a livello di ascolto assoluto che di share avvicinandosi molto all'edizione targata Ventura che ottenne il 37,9% di share.

Gli spettatori di 56° Festival della Canzone sono risultati maggiormente concentrati su persone di età superiore ai 55 anni con un titolo di studio medio basso localizzate nel Centro Sud Italia. Rispetto allo scorso anno si segnala un'affinità più elevata sulle classi di età più mature, sui laureati e sui residenti nel Nord Est e nel Centro Italia.