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Vnu mette in vendita fiere e testate europee
I due asset includono 70 testate, e oltre una settantina di manifestazioni, per ricavi totali pari a 350 milioni . L'operazione è gestita da Valcon Acquisition, consorzio di fondi di investimento che nel maggio del 2006 ha acquisito il gigante olandese del marketing e dell'editoria specializzata. Nessuna vendita in programma per l'editoria Usa.
Vnu sarebbe pronta a mettere in vendita il business editoriale e fieristico, ovvero le testate europee e le manifestazioni, due asset che includono, rispettivamente, 70 testate, e oltre una settantina di manifestazioni, per ricavi totali pari a 350 milioni .
La notizia dell'operazione eragià da tempo nell'aria, soprattutto da quando, nel maggio del 2006, il gigante olandese del marketing e dell'editoria specializzata è passato a Valcon acquisition, un consorzio di fondi di investimento, che comprende sei fondi, soprattutto americani, come Kohlburg Kravis Roberts, Thomas H. Lee Partners, Blackstone, Carlyle, Hellman & Friedman e AlpInvest.
Dopo l'acquisto di Vnu con un'operazione del valore di 7,6 miliardi di euro, Valcon sembrerebbe intenzionata a mantenere la parte più consistente del business europeo del Gruppo, quello delle ricerche di mercato (Ac Nielsen e Nielsen Media Research), che rappresenta circa il 70% del totale, mentre avrebbe in cantiere lo scorporo della parte editoriale europea e fieristica. Per questo, il consorzio avrebbe già contattato Goldman Sachs e The van Tulleken Company per i servizi di consulenza nella vendita.
Sul mercato italiano le testate Vnu si concentrano essenzialmente su alcuni grandi settori, come il trade, il marketing e la pubblicità, dove spicca il nome di Pubblicità Italia, il settimanale diretto da Emanuele Bruno, e l'informatica, dove brillano Pc Magazine e Computer Idea.
Ancora non si conoscono quali saranno le strategie con cui il colosso olandese metterà sul mercato i prodotti editoriali europei. Non si esclude la possibilità di una vendita distinta di testate trade e fieristica da un lato, e di quelle di pubblicità dall'altro. Riguardo al mercato Usa, invece, sembra che gli asset editoriali non siano stati messi sul mercato.

