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Oltre 2,2 mln di views per "L'ultimo Giorno di Patriarcato", il video di Ceccho Zalone per la Festa della Donna che abbatte gli stereotipi di genere con la comicità. Produzione di Indiana Production, regia di Gennaro Nunziante

Dopo una pausa di riflessione, il comico torna con un videoclip diventato subito virale, che ha generato un grande buzz, con cui stigmatizza gli atteggiamenti maschilisti. A “San Masculo” paesino della Calabria, il sindaco decide di abolire il patriarcato. Si inaugura così un mondo “alla rovescia” dove i luoghi comuni uomo-donna vengono capovolti. Il resto è fantasia, umorismo, abilità attoriale, di musica e parole, che costruiscono un universo fantastico dove lo humour è dato proprio dalla presa in giro delle effettive dinamiche della società. Un film inedito che fa meditare, lanciato l'8 marzo durate la Giornata Internazionale della Donna.

La scorsa Giornata Internazionale della Donna (8 marzo) è stata anche il funerale del patriarcato. Almeno così nella volontà artistica e d'intenti di Checco Zalone che, con un videoclip inedito firmato dalla regia di Gennaro Nunziante, ha narrato, con suoni, immagini e tanta ironia, la morte dello stereotipo riportandolo all'attenzione della società.

“Famme l'ultimo caffè, fallo come piace a me” è l'ultima richiesta (nonché l'esordio di lirica) del condannato a 'morte' (sociale) Zalone alla moglie, frase che inaugura la 'trasformazione' vissuta da una coppia del paesino calabrese di “San Masculo”, prima località a vietare il patriarcato all'interno del mondo fantastico dell'opera.

L'attrice Vanessa Scalera, interprete coprotagonista della vicenda nei panni della consorte, entra così in una nuova fase della vita sociale dove le donne abbandonano le stereotipate faccende di casa per darsi alla libertà, allo shopping, agli aperitivi, all'adulterio (rinfacciato a Zalone dai paesani con il classico gesto), fino al “traguardo” estetico-consumistico del toy boy. (...e che caz è 'u toy boy? Si domanda l'attore a musica ferma).

Un videoclip, un'operazione comunicativa che sfrutta la forza creativa basata sulla rilevanza del momento, la ricorrenza della festività, che ha contribuito al raggiungimento di numerose  visualizzazioni del filmato diffuso attraverso YouTube, ma poi ripreso da molti siti web. Sul canale ufficiale di Zalone il video ha raggiunto oltre 2,2 milioni di visualizzazioni in meno di 48 ore. Ma i dati totali sono di difficile quantificazione essendo il film visualizzabile (fisicamente) su molteplici piattaforme.

Il video riporta alla ribalta Zalone dopo una lunga pausa di riflessione lontano dalle scene. Che questo progetto sia anche un modo per richiamare l'attenzione su un prossimo film?

Come ha commentato ad ADVexpress Karim Bartoletti, Partner & Executive Producer di Indiana Production, casa di produzione che ha realizzato il videoclip: “Il progetto, caratterizzato da un crafting di alto livello, si inserisce nel rapporto di lungo corso tra la casa di produzione, il regista Nunziante e lo stesso Zalone.” Ricordiamo che il regista Gennaro Nunziante è autore de “Io Sono la Fine del Mondo”, uno dei migliori successi del cinema italiano degli ultimi tempi.

Una canzone comica, "sfruculiante", che accompagna il videoclip, apre spunti di riflessione su un problema serio, e purtroppo sempre presente in Italia, come nel resto dell'Occidente e del mondo. Già, sarebbe bello se “bastasse una bella canzone” a modificare i drammi che affliggono la società, ma purtroppo non è così. E l'azione comunicativa di Luca Medici, nome all'anagrafe di Checco Zalone, autore del testo della canzone, rappresenta comunque uno strumento valido far riflettere sulla questione. E non è detto che la comicità non dia i suoi frutti. Noi ce lo auguriamo di cuore visti i tristi numeri.

Sono 120 le donne uccise nel 2023 in Italia, una ogni tre giorni. In più della metà dei casi (64), l’assassino è il marito, fidanzato, compagno o l’ex. Numeri terribili, che beneficiano di un magro -6% di vittime in meno rispetto all'anno precedente. Ancora troppo poco per chi desidera  una società libera da questo dramma.