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Vincitori NC Digital Awards. Ripandelli, manager 100% digitale
Una grande capacità di innovare, di guidare, con lungimiranza, e far crescere il proprio team con approccio flessibile, multidisciplinare e multiculturale. E tanta curiosità. Ecco, in sintesi le caratteristiche che deve possedere oggi il manager di successo. Parola di Adriana Ripandelli, chief executive officer Grand Union Italia, incoronata ‘Manager Digital dell’Anno’ agli NC Digital Awards 2012. Pubblichiamo l’intervista uscita sulla rivista NC Nuova Comunicazione.
Oltre a guidare lo sviluppo di nuovi progetti per i clienti già attivi (Bulgari, Danone, Milupa Svizzera e Sergio Rossi), in questo anno Ripandelli ha svolto un'intensa attività di new business che ha portato all'acquisizione di marchi del calibro di American Express, Blue Spirit, Gruppo Argenta, Morellato, Malibù, Philip Watch, Sector e Sky Italia, e al raddoppio del fatturato aziendale (previsione 2012: 1,5 milioni).
Ai clienti la manager propone una visione del digitale chiara: può e deve diventare il perno dell'intera strategia di comunicazione della marca, perché è l'ambiente che le fornisce tutti gli strumenti e le opportunità per sviluppare tutti gli aspetti della relazione con il consumatore, dalla costruzione di awareness all'engagement, dalle transazioni alla fidelizzazione fino all'ambassadorship.
Può raccontare quali fatti hanno caratterizzato la sua attività professionale nell’ultimo anno, con particolare riferimento all’area digitale?
Ho iniziato il 2011 come direttore generale di Mindshare Italia, dove ho lavorato per circa dieci anni assumendo anche la delega per lo sviluppo digitale. A settembre 2011 sono diventata amministratore delegato di Grand Union Italia. Questo ha significato focalizzarmi al 100% sul digitale e nello stesso tempo allargare il perimetro di business, passando dal solo media al servizio completo, che nel digitale significa sviluppo creativo e insieme tecnologico per poter offrire alle aziende consulenza, campagne, servizi e contenuti di marketing ad alto tasso di innovazione.
Il Premio 'Manager Digital dell’Anno' viene assegnato al professionista di agenzia o di azienda che si è distinto per meriti particolari nell’area digitale nel corso del 2011. Cosa rappresenta per lei questo riconoscimento?
È un premio che mi dà grande soddisfazione, visto che il 2011 è l’anno in cui ho deciso di rimettermi in gioco assumendo la guida di una start-up. Le premesse per il successo c’erano tutte, entrando a far parte di un gruppo digitale all’avanguardia per capacità di pensiero e di sviluppo. Ma, onestamente, ci voleva anche del coraggio, alla luce di una contingenza economica difficile e che solo apparentemente non impatta sul digitale: è vero che gli investimenti digitali delle marche continuano a crescere, ma aumentano più che proporzionalmente i servizi richiesti, quindi la pressione sulla marginalità. Considero questo premio un riconoscimento per aver accettato la sfida, e un incoraggiamento per continuare a vincerla nel 2012… e oltre.
Quali caratteristiche deve possedere oggi il manager di successo, per affrontare le sfide di mercati sempre più complessi e consumatori sempre più attivi?
Oggi, più che mai, serve capacità di innovare. Occorre visione per tracciare la rotta e pragmatismo nel ridefinirla continuamente, perché l’ambiente intorno evolve a un ritmo incessante. Servono doti di leadership, naturalmente, ma anche capacità di riconoscere e sviluppare la leadership intorno a sé, sarebbe velleitario immaginare di poter gestire da soli la complessità.
Occorre saper costruire e indirizzare team di lavoro e network di conoscenza flessibili, quasi sempre multidisciplinari e spesso multiculturali, perché i mercati sono sia complessi sia globalizzati. E infine, o forse prima di tutto, serve tanta, anzi tantissima curiosità, il piacere di non smettere mai di esplorare.
Quali consigli darebbe a un giovane manager che aspira a una carriera come la sua?
Il primo consiglio è di allargare il più possibile la propria sfera di competenze professionali e culturali. Il secondo è vivere l’innovazione digitale in prima persona, diventando ‘beta-tester’ o ‘early adopter’ di quanti più possibili nuovi servizi e iniziative. Il terzo consiglio ha a che fare con il coraggio di sbagliare. Per tracciare strade nuove occorre mettere in conto la possibilità di finire ogni tanto in un vicolo cieco.
Sbagliando s’impara è un vecchio proverbio, attualizzabile con l’aggiunta di una dimensione di velocità. Quindi: sbaglia e impara presto, ‘fail fast’ come dicono gli anglosassoni, perché l’unico errore grave sarebbe paralizzarsi per un fallimento. Così come per un successo, peraltro.
Quali saranno le principali tendenze dalla comunicazione digitale interattiva di domani?
Vedremo un sempre più forte sviluppo di comunicazione, servizi e contenuti iper-personalizzati e multi-schermo, resi possibili dalle tecnologie e, a monte, da una sempre maggiore capacità di gestione dei dati. Questo permetterà alle marche di rivoluzionare le loro strategie di marketing, fondandole non più su copertura e frequenza, ma sulla rilevanza, e agendole in maniera sincronizzata nel tempo, nello spazio e attraverso i diversi canali.
Uno dei settori che più potrà beneficiare di queste evoluzioni è il retail fisico, che grazie al digitale potrà essere anch’esso ‘aumentato’. Questi sono non a caso i temi di ‘Marketing Synchronizé’, il libro pubblicato recentemente in Francia di cui è autore di Marco Tinelli. E sono i cantieri di lavoro dove stiamo sviluppando concretamente innovazione.
Marina Bellantoni

