Poltrone
Hartsarich: “Dal 2010 il mio tempo diviso tra lavoro e vita privata”
L'idea di ritirarsi la covava da tempo, e ne erano a
conoscenza i colleghi e gli amici più fidati. Lunedì sera, agli Nc
Awards organizzati da ADC Group –editrice di
ADVexpress – riceveva il premio Media Person of the Year
. Un
coronamento a una lunga carriera di impegno e di successi. E, forse, il saluto
da combattente nel mondo della comunicazione. Questa mattina, poche righe su
Italia Oggi, annunciano la notizia 'bomba'. Diciotto anni sotto la bandiera di
Carat, poi Aegis Media, non sono pochi. Si potrebbe dire una vita, una di quelle
esperienze che ti fanno rimanere attaccato alla maglia e resistere alla
tentazione di finire la carriera in altri club. Classe 1946, dal prossimo
gennaio la vita di Hartsarich verrà riequilibrata nella dimensione privata. Ma
non sarà una vera pensione.
Il suo tempo, come dichiara ad ADVexpress, sarà equamente diviso tra vita privata e impegno professionale. Diventerà chairman non executive di Aegis Media Italia, ed entrerà nell'executive board di Aegis Media Latin America come anticipato nella notizia pubblicata oggi. (vedi notizia correlata).
Perché proprio adesso la scelta di ritirarsi? "Mi sia consentito un paragone calcistico. Platini ha lasciato il calcio con la vittoria del Pallone d'Oro, io col premio Media Person of the Year. Al di là di questo, occorre avere la capacità di lasciare e fare quello che si è sempre rimandato per gli impegni professionali. Intendo godere delle cose che appartengono alla mia sfera privata, e che poi costituiscono il vero Hartsarich. Famiglia, viaggi, la lettura, in poche parole voglio vivere me stesso e gli affetti che mi circondano".
Questa particolare fase di recessione economica ha influito nella sua scelta? "Assolutamente no, avevo deciso di uscire da tempo, prima che la crisi si palesasse. Inoltre, uscirò a fine anno quando il peggio, ci auguriamo tutti, dovrebbe essere davvero passato".
Che senso ha la carica di non executive chairman? "Significa che continuerò a seguire i rapporti istituzionali che in questi anno ho stretto a Roma e a Milano, rapporti che sono considerati asset importanti per Aegis". E la carica internazionale? "Il sud America è per il Gruppo un'area importante per lo sviluppo del business. Avendo già vissuto cinque anni in Venezuela ho deciso di dedicare parte del mio tempo lavorativo a quella regione dove lavorerò con Josè Luis De Rojas, ceo Aegis Media Iberia e Latina America. Dopo Argentina, Brasile e Messico svilupperemo il business internazionale dei nostri clienti, tra i quali Mattel, Enel e Adidas , anche su altri paesi dell'area dove siamo già presenti con altre società affiliate". Insomma, quale peso avrà la vita professionale su quella privata? "Fatto 100 il tempo a disposizione, al lavoro spetterà il 50%".
Ha scelto lei il suo successore? "No, è stata una scelta maturata da una società internazionale di head hunting. Certamente un parere mi è stato chiesto e per quanto mi riguarda ho espresso la massima stima nei confronti di Giulio. Ho avuto modo di conoscerlo anche come concorrente, l'ho apprezzato e volentieri gli passo la palla".
Salvatore Sagone

