Monitor Eventi

La Fabbrica delle Emozioni: parla la location

Nell'ambito della due giorni organizzata da Promos e Cabrini c'è stato spazio per una riflessione sul mercato degli eventi in Italia, focalizzata sulla scelta del luogo come fattore determinante per la riuscita di un evento.

CabriniAssociati in collaborazione con Promos organizza La fabbrica delle emozioni, un 'evento sugli eventi' in occasione dei suoi 35 anni di attività: conferenze e tavole rotonde adibite al confronto tra aziende che utilizzano l'evento come mezzo di comunicazione e fornitori di servizi, per fare il punto della situazione sugli standard richiesti e offerti per la buona riuscita di un evento.
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Momento centrale della due giorni, che si è tenuta tra ieri e oggi a Milano al Palazzo Affari ai Giureconsulti, la presentazione dei risultati del 'Monitor sul Mercato degli Eventi in Europa. Tendenze Prospettive e Operatori', la ricerca di ADC - Agenzia della comunicazione realizzata da Astra Ricerche. Cosimo Finzi di Astra Ricerche si è soffermato in particolar modo sulla location come fattore determinante per la riuscita di un evento. Secondo la ricerca, in Italia la location risulta essere al primo posto (58%) tra le voci di maggior spesa per un evento, diversamente dall'Europa dove la prima voce è occupata dalla strumentazione tecnica (55%).

Se ne è parlato nel corso della tavola rotonda moderata da Salvatore Sagone, presidente e direttore responsabile di ADC, che è seguìta alla presentazione. È emerso che le strutture istituzionali come Fiera Milano e Camera di Commercio si posizionano non solo nel settore del congressuale, ma anche in quello business, lasciando quindi spazio alla creatività dell'azienda che sceglie questo tipo di location per lanciare il proprio prodotto o fare una convention interna (nella foto in alto, il panel dei relatori: da sinistra Salvatore Sagone, moderatore della tavola rotonda, poi Guarisco, Lombardi, Cancellato, Allevi, Calugi ed Escobar).

Valeria Guarisco, responsabile strategie e sviluppo Fiera Milano Congressi, ha sottolineato come il costo a volte proibitivo delle location fieristiche milanesi sia dovuto a una complessità e varietà di servizi offerti contestualmente al semplice 'spazio al metroquadro'. Insieme a questo, va anche detto che un evento in Fiera Milano ha un importante riverbero internazionale e può fregiarsi di un'allure istituzionale. Lo stesso dicasi per Camera di Commercio, che con il Centro Congressi del Palazzo dei Giureconsulti a Milano, nella persona del suo direttore Roberto Calugi, ha aggiunto: "Chi viene qui vuole l'esclusività, una location unica che oltre a dare prestigio è intrisa della storia milanese. Facciamo una media di 1100 eventi all'anno, e non mi considero in competizione con Fiera Milano, perchè abbiamo una struttura che in termini di grandezza è ovviamente differente dalla loro. Ma rimane comunque il prestigio e l'internazionalità che offre una vetrina come la nostra".

A confronto anche il Piccolo Teatro, gli East End Studios, La Triennale di Milano e NH Hotel. Sergio Escobar, direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, ha portato come esempi alcune interessanti case history: teatro come mezzo di comunicazione per presentare un altro mezzo (evento di lancio del Corsera a colori), teatro come struttura che lavora a stretto contatto con l'azienda per creare uno spettacolo o un evento ad hoc. Emerge quindi la richiesta di trovare un luogo particolare in cui creare l'evento perfetto, esteticamente piacevole, tanto in teatro quanto ad esempio alla Triennale. Che, dalla sua, ha sfidato il tabù dell'intoccabilità del museo allestendo il 'Museo del Design', all'interno del quale è possibile dar luogo a eventi aziendali.

Per quanto riguarda i veri e propri spazi polifunzionali come gli East End Studios, di cui è managing director Fabrizio Allevi, è emerso come la loro principale caratteristica sia quella dell'illimitata possibilità di allestimento. "Non c'è limite alla creatività da noi: ogni agenzia o azienda è libera di allestire il nostro spazio come vuole. Naturalmente, la libertà di esecuzione deve essere supportata da adeguate strumentazioni e attrezzature".

In chiusura, una domanda a tutti i relatori su come si stanno preparando per l'Expo 2015. Due le principali risposte: avviamento a breve dell'enorme macchina organizzativa, che permetterà di sfruttare al meglio le opportunità fornite dall'esposizione universale, e la tensione verso una riqualificazione degli spazi e di Milano stessa, fondamentale affinchè l'Expo possa rendere migliore la città anche dopo il suo passaggio.

Viola Venturelli