Ricerche

Eventi, budget e volumi in calo del 6 e 9%. Più meeting da remoto

I dati della sesta edizione di FutureWatch – il report annuale realizzato da MPI e American Express sui trend della meeting industry – sono, com’era immaginabile, i peggiori di sempre. Ma contengono anche importanti spiragli positivi, quali l’aumento del 3% degli eventi nell’area EMEA e del 9% in Canada.

mice.jpgFutureWatch 2009, l’esclusiva inchiesta di MPI realizzata in collaborazione con American Express, sortisce da 2740 risposte a questionari inviati a un enorme (oltre 24mila) database di corporate o independent meeting manager fra Europa, Canada e Stati Uniti.

Attraverso questa ricerca predittiva condotta tra i propri membri di tutto il mondo, MPI si concentra ogni anno sui trend che la meeting & incentive industry prenderà nei successivi 12 mesi. Dell’edizione 2009 è per ora disponibile l’executive summary, mentre l’intera ricerca è stata distribuita e discussa ad Atlanta (Georgia) durante la conferenza internazionale MeetDifferent tenutasi dal 7 al 10 febbraio e sarà presto scaricabile dal sito di Mpi.

Il quadro generale
Secondo i risultati di quest’anno, l’industria degli eventi affinerà il proprio focus e concentrerà le attività, a causa della crisi che sta investendo il mercato globale. Va però detto che l’impatto economico non è grave come ci si poteva attendere. La frequenza media ai meeting è anzi attesa in aumento del 3% nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e addirittura del 9% in Canada, mentre diminuirà – ma solo del 5% – negli Stati Uniti.

"Dopo tre anni di forte crescita, l’industria degli eventi globale deve fare i conti con una situazione involutasi, e i dati di FutureWatch rivelano quanto siano acute le aspettative di cambiamento - commenta Bruce MacMillan, presidente e CEO di MPI -. Attraverso iniziative quali il nostro Global Knowledge Plan, ci poniamo l’obiettivo non solo di mostrare ai soci come sopravvivere a questa crisi, ma anche di uscire vincitori dalle tante battaglie cui il riflusso economico ci costringerà".

I risultati nel dettaglio
• Nell’anno in corso, i budget per gli eventi sono attesi in calo del 6%. Il report del 2008 ne prediceva un aumento del 22,6%. La differenza è evidente e grave (-28,6%), ma già l’anno scorso il 17% dei corporate meeting planner e il 12% degli association meeting planner mettevano in guardia contro possibili riduzioni. Ciononostante, i meeting planner degli enti governativi si aspettano in genere diminuzioni poco significative, spiegando che le imprese private di solito non influiscono nella quantità dei loro eventi.

• Organizzatori e fornitori sono concordi nel ritenere che il segreto per invertire la rotta sia un aumento in creatività e innovazione. E mentre i corporate meeting planner prevedono un -9% nei volumi, i titolari d’agenzia si attendono cali marginali, nell’ordine dello 0,5%.

• L’11% degli interpellati si attende un incremento nell’uso della tecnologia per consentire l’accesso da remoto ai meeting e ai loro contenuti, risparmiando sui costi di viaggio e pernottamento. I software che in maggior parte verranno usati sono web-based.

• Tuttavia, i meeting veri, ossia non virtuali, sono ancora considerati la maggior fonte di Roi (Ritorno sull’investimento) di tutti gli strumenti di marketing. Da questo punto di vista, tutti i planner (il dato è praticamente unanime) si attiveranno per misurare questo indice e convincere clienti o referenti aziendali della sua attendibilità. Attualmente il 74% dei planner aziendali o d’agenzia dichiara di calcolare il Roi, quanto meno riguardo alla soddisfazione dei partecipanti.