Ricerche
I nuovi comunicatori parlano col capo, gestiscono la crisi e chattano sui network
In un periodo di instabilità economica senza precedenti, i responsabili comunicazione di tutto il mondo vedono le loro azioni al rialzo negli ultimi 12 mesi. In The Rising CCO (Corporate communications officers), un sondaggio annuale condotto dalla società di executive search Spencer Stuart e dal network mondiale di relazioni pubbliche Weber Shandwick, in collaborazione con KRC Research, emerge che il 58% dei responsabili comunicazione nel mondo riporta direttamente al CEO, rispetto al 48% dello scorso anno. Cresce sempre più quindi il ruolo di leva strategica della comunicazione all’interno delle organizzazioni.
Non soltanto un numero maggiore di CCO ora risponde direttamente al CEO, ma il 40% di loro lo considera il suo più grande alleato interno.
Si registra inoltre un aumento del tempo medio di permanenza in carica dei CCO: nel 2008 è stato di 65 mesi, rispetto ai 54 del 2007. Un dato rilevante se si considera che il tempo medio di permanenza in carica dei responsabili marketing risulta invece essere di 28 mesi, secondo un’altra rilevazione di Spencer Stuart.
"Il dato supporta la teoria per cui, in un periodo in cui molte società vivono tempi duri, i CEO tengono maggiormente in considerazione il supporto dei propri CCO per affrontare situazioni di crisi e si avvalgono del loro know-how per rispondere tempestivamente alle problematiche” dichiara George Jaminson, responsabile comunicazione e Investor Relations di Spencer Stuart.
Il sondaggio ha inoltre evidenziato che i CCO devono possedere sempre più competenze di crisis e issue management: dal campione di CCO intervistato, l’esperienza di gestione di crisi è diventato un requisito più importante, +45% rispetto al 2007. Se, da un lato, i responsabili comunicazione si trovano sotto pressione a causa dell’attuale scenario economico, dall’altro si apre un potenziale di nuove opportunità, provenienti soprattutto dal web e dai social media. I CCO sono infatti concordi nell’identificare nel blogging e nella gestione dei social media la funzione di cui gli uffici comunicazione si sono più spesso dotati nel 2008 e ci si aspetta che si confermino uno strumento chiave nel corso del 2009.
“È normale che CEO e top management siano terribilmente sotto pressione in questo tsunami economico - ha dichiarato Leslie Gaines-Ross, Chief Reputation Strategist di Weber Shandwick -. Ora come non mai, i CEO dipendono dai responsabili comunicazione per identificare il miglior modo per affrontare situazioni di crisi, difendere la reputazione delle loro società e adottare l’approccio di comunicazione più corretto nei confronti di tutti gli stakeholders”.
Tra USA ed Europa i social media hanno giocato un ruolo più forte nella prima nazione: quasi due uffici comunicazione su dieci (18%) in Nord America hanno introdotto l’attività di gestione di social media e blogging, mentre in Europa la percentuale scende al 7% (meno di uno su 10). In ogni caso gli europei la pensano più o meno come i colleghi americani: si aspettano che nel 2009 crescerà l’attenzione verso i social media da parte della comunicazione (26% e 30% rispettivamente).