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Regione Sardegna: il Tar annulla l'assegnazione dei fondi per i grandi eventi risultante dal Click day. Al via una nuova selezione

Una sentenza che avvia un'istruttoria ex-novo, basata soprattutto sulla qualità dei progetti, per le 164 associazioni in attesa dei fondi. A ottenere i contributi 2020 erano state 22 associazioni, le più veloci a cliccare sul sito della Regione.

L’assegnazione dei finanziamenti per i grandi eventi dovrà essere rivista ex-novo. Così si è espresso il Tar nella sentenza di annullamento della graduatoria risultante dal click day del 2020, attraverso il quale la Regione Sardegna ha determinato la distribuzione dei fondi alle 164 associazioni che hanno preso parte al bando in cui sarebbero emerse solo grazie al criterio della 'velocità', nella procedura telematica di partecipazione.

A gennaio 2022, l’assessorato al turismo ha dovuto "attivare una nuova struttura – si legge nella sentenza – con la richiesta di nuovi documenti alle 164 associazioni che, a suo tempo, avevano presentato la domanda". 

Come imposto dal Tar, la nuova selezione dovrà tener conto dei criteri previsti dalla legge sui contributi al cartellone delle manifestazioni dello spettacolo e della cultura. Qualità dei progetti in primis.

A ottenere i contributi 2020 erano state 22 associazioni. Le più veloci a cliccare sul sito della Regione. A scapito di realtà con un notevole background nell’organizzazione di eventi. Fra i progetti più famosi che sono stati esclusi dal click day, "Time Jazz", storica rassegna organizzata dal trombettista Paolo Fresu.

Uno degli effetti dell’azzeramento, come si legge nella delibera, è che le 22 associazioni vincitrici del primo bando dovranno restituire i contributi incassati nel 2020. Infatti la revoca è l’ultimo punto della delibera firmata giovedì dalla vicepresidente Alessandra Zedda, dopo la proposta presentata dall’assessore al turismo Gianni Chessa.

Dopo la sentenza del Tar, l’Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Giovanni Chessa (in foto) aveva dichiarato: "Ci atterremo alla decisione dei giudici amministrativi, ma non ritengo comunque quel verdetto una sconfitta. Il danno, purtroppo nella sostanza, finiranno per subirlo le associazioni, anche quelle che hanno presentato il ricorso contro le assegnazioni del 2020. E spiego il perché: era infatti concreto il mio impegno, dopo aver ottenuto maggiori risorse finanziarie, di far scorrere la graduatoria, così da ampliare, da 33 a 65, la platea dei beneficiari del contributo, ma questo non sarà più possibile".