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Gattinoni: inspiring lunch, nutriamo il cervello

Nutrire non solo il nostro corpo ma anche la mente, alimentarci di idee, prospettive, visioni, trasformando la pausa pranzo in un momento formativo. Pubblichiamo l’intervista a Isabella Vallini (in foto), chief operating officer Gattinoni, uscita sull’ultimo numero della rivista e20 (ago-set 2018, num. 93).

Trasformare la pausa pranzo in un momento formativo. Punizione inflitta al proprio team? Al contrario: sessioni in cui lasciarsi stimolare e ispirare. È l’idea di Gattinoni (clicca qui per accedere alla Directory) da alcuni anni su destinazioni e fornitori, ora diventata anche stimolo per la parte Mice. Ne abbiamo parlato con Isabella Vallini (in foto), chief operating officer.

Non avrete mica pensato di far lavorare i team di Eventi anche durante la pausa pranzo?

Abbiamo pensato che dobbiamo nutrire non solo il nostro corpo ma anche la mente, alimentarci di idee, prospettive, visioni… Noi per primi dobbiamo vivere in modo creativo se vogliamo essere propositivi ed efficaci verso i clienti. Ci è venuto in mente di organizzare, mediamente una volta al mese, un incontro nella fascia oraria 13-14.15, stare insieme, condividere principi e valori professionali, arricchirci dello scambio.

In cosa consistono gli Inspiring Lunch Gattinoni?

Sono pause pranzo pensate per imparare qualcosa di nuovo, per farsi ispirare… Una serie di incontri dedicati alle tendenze, agli eventi, al mondo della creatività, alle novità tecnologiche, a tutto ciò che è in grado di coinvolgere ed emozionare. Un modo diverso per socializzare e apprendere qualche trucco del mestiere.

In quali tematiche si ha bisogno di Ispirazione?

Location, arte, tecnologia ad esempio. In luglio abbiamo parlato di nuove location a Milano; non esistono solo gli hotel, per quanto belli e innovativi, ci sono spazi molto interessanti da ‘inventare’ appositamente per un evento, rendendolo unico e originale. In settembre abbiamo analizzato i migliori leoni di Cannes, festival che celebra il trionfo della creatività, che qui supera i confini dell’immaginazione e si lascia contaminare da ispirazioni internazionali. Sempre in settembre, abbiamo avuto come ospite una Compagnia di Danza con cui collaboriamo; abbiamo esplorato insieme le opportunità di nuovi spettacoli da inventare, creando qualcosa ad hoc da proporre ai nostri clienti. Nel mese di ottobre abbiamo invitato come relatore l’esponente di un istituto di ricerca; conoscere bene il mercato e mappare la concorrenza ci serve per acquisire consapevolezza e migliorare la nostra delivery. In novembre è stato interessante ascoltare un docente di Ied in merito al cool hunting: dobbiamo trasformarci in recettori verso tutte le nuove tendenze nei settori più diversi, dalla musica al food, per capire i consumatori a 360°. In calendario anche un docente del Politecnico che ci illustri i trend di consumo e di utilizzo della tecnologia; capire cosa coinvolge le persone è utile per muoversi sull’asse cartesiano della creazione di eventi.

Secondo lei quanto le aziende percepiscono realmente l’ispirazione, quanto la pretendono dagli interlocutori dei loro eventi?

Credo che per essere credibili occorra essere sinceri e motivati. Chi si occupa di eventi deve aver voglia di lasciarsi stimolare, ispirare; deve essere sempre pronto ad accogliere idee che mettano in moto la sua immaginazione, che provochino stati d’animo, scatenino reazioni. Abbiamo ideato gli Inspiring Lunch coinvolgendo staff di tutti i reparti, dal commerciale alla programmazione, dall’operativo ai creativi, perché per aprire la mente è importante stare al passo. Ci vogliamo posizionare come azienda capace di affiancare i clienti in ogni aspetto e per farlo è necessario conoscere tutte le tendenze, dalla musica all’abbigliamento, dal biologico alla sostenibilità. Un esempio su tutti: oggi si può applicare la corporate sustainability al catering, che non spreca e usa ingredienti a km zero. Se siamo convinti siamo convincenti: le aziende che incontriamo lo percepiscono nitidamente. Quando ci affidano i loro progetti, si tratti di convention o di lancio di prodotti, di roadshow o di meeting, di incentive o di team building, si aspettano di essere stupiti, di aver diritto a qualcosa che non sarà mai offerto a qualcun altro. E, secondo noi, hanno ragione.