Evento educational
Agenzie: artigiani pensanti, ma non pesanti
Questo devono essere oggi le strutture che si occupano di eventi,
secondo alcuni degli intervenuti alla tavola rotonda alla seconda giornata del
Bea Expo Festival. Da opinioni ed esperienze diverse, ne è emerso un quadro
di un mercato in evoluzione, in cui ci sono diversi fronti sui cui lavorare molto:
fra questi, la remunerazione, la formazione e il web.
Approccio artigianale o industriale agli eventi? Qual è quello vincente per
competere sul mercato nazionale e internazionale degli eventi? Questo lo
stimolante, e per certi versi, difficile tema della tavola rotonda della seconda
giornata del Bea Expo Festival.
quadro complesso e articolato, in cui non esiste un unico e generalizzato modo
di pensare, ma diversi punti di vista. Tutti, però, sono concordi su un aspetto: è necessario che fra aziende e agenzie ci sia più dialogo
e collaborazione.
Le aziende e gli investimenti in eventi budget minori per gli eventi. Gianni
Davi, buyer, responsabile per categoria eventi & convention, sponsorizzazioni
UniCredit Group -. I budget sono continuamente rivisti al ribasso, e quindi
tendiamo a fare meno eventi, ma quelli che facciamo cercano di centrare gli
obiettivi in modo ancora più efficace".
Poste Italiane, che riduce non il numero degli eventi, bensì la loro entità. "Al di là dell'eccezionale budget stanziato quest'anno per celebrare il nostro anniversario dei 150 anni - ha spiegato Fabio Camerano, direttore eventi Poste Italiane - sentiamo anche noi la necessità di rivedere i nostri eventi. Tendiamo quindi a farne lo stesso numero, ma con budget ridotti del 20-30%. Facendo così, siamo coscienti che si riduce il valore aggiunto di questi eventi. Così come sappiamo che gestendo alcuni aspetti internamente, come abbiamo fatto quest'anno, rinunciamo all'indiscutibile plus dell'agenzia. Certo, si perde in creatività, innovazione e originalità. Ma proprio perché ne siamo coscienti, stiamo attualmente dibattendo all'interno dell'azienda se continuare su questa strada o se, invece, sia meglio ridurre il numero di eventi e delle persone coinvolte, mantenendo però il valore aggiunto".Approccio artigianale o industriale? qual è il ruolo dell'agenzia oggi? Perché, come sostiene Davi: "E' indubbio che ci sia un grande risparmio a seguire in casa alcuni aspetti. Ci deve però essere il know how per farlo". gestione di tutto il progetto nella sua interezza. Cosa sta accadendo allora: si sta affermando un nuovo modello di relazione fra a azienda e agenzia? All'estero, i clienti trattano le agenzie come artigiani dell'idea, come ha testimoniato Andrea Baccuini, direttore generale Filmmaster Events, agenzia molto attiva a livello internazionale: "In molti Paesi le aziende che fanno grandi eventi hanno capito la differenza fra artigianato e industria nel settore degli eventi. E quello che richiedono da un'agenzia creativa è l'idea, e non la sua gestione". Se poi un'agenzia vuole fare il salto e proporsi come partner a 360 gradi, può farlo, ma deve avere una struttura finanziaria importante. "A mio avviso - ha aggiunto Bacccuini -, l'approccio ideale sta nel mezzo: essere validi artigiani, pensanti ma non pesanti". realtà medio-piccole, così come da eventi di medio-piccole dimensioni.
Alessandra Lanza, presidente Consulta degli Eventi e direttore marketing e pr Input Group -. Le aziende fanno per esempio fatica a pagare gli acconti, che sono necessari per pagare i fornitori. In un meccanismo di questo tipo, rischiano di essere spazzate via non solo le strutture più improvvisate, come più volte si è detto, ma anche quelle più qualificate, che faticano a far quadrare i conti. Certo, le agenzie di grandi dimensioni hanno maggiore possibilità di sopravvivere, ma la difficoltà comunque rimane". Remunerazione e riconoscimento del valore d'agenzia daily rates, pagamenti giornalieri che tengono conto della professionalità dei singoli professionisti coinvolti nel progetto - ha spiegato Baccuini -. Se quindi il direttore creativo è un nome riconosciuto, verrà pagato per ciò che vale". sistema basato sul fee unico non tiene conto che in un evento ci sono due aspetti ben distinti: quello della logistica e quello della creatività. "Sono due lavori diversi, che possono essere gestiti separatamente - ha continuato Baccuini - e che quindi meritano un compenso ognuno. Sul mercato internazionale, quello che i clienti ci chiedono non è la logistica - per quello hanno la loro -, ma la creatività italiana, l'idea italiana". modello di budget stilato dalla Consulta già qualche anno fa - ha precisato Lanza - che prevedeva il pagamento dei professionisti. Il problema è che in periodi di crisi non si lotta più insieme, ma ognuno cerca di salvare se stesso. In realtà bisognerebbe continuare a batterci tutti uniti, per avere maggior potere. Quel modello di budget dovrebbe essere riproposto, ma non si riesce, perché si andrebbero a rivoluzionare i moduli per gara delle aziende, in cui queste voci non esistono". chiare nel giustificare i costi: spesso non vediamo ragione per alcune cifre esorbitanti". Poste Italiane, invece, quest'anno sta utilizzando modelli diversi di rapporto con l'agenzia: da un lato alcuni eventi hanno solo un'agenzia per la parte creativa, mentre in generale le griglie di gara hanno costi e voci fisse. Ecco dunque emergere con forza il secondo tema, quello del riconoscimento della professionalità e del lavoro di project management che sta dietro a un evento, che, secondo i rappresentanti delle agenzie presenti, un sistema come quello dei daily rates garantisce. Alberto Cassone, partner Alphaomega -. Ai clienti, però, chiedo uno sforzo: aiutarci a gestire l'impegno che ci chiedono attraverso un diverso sistema di retribuzione, basato sui daily rates, che contempli però anche un fee, necessario per la gestione degli oneri che un'agenzia ha, come, ad esempio, gli acconti ai fornitori. Se volete strutture professionali, dobbiamo darci una mano vicendevolmente. E, poi, diamo ai professionisti di questo settore riconosciuti all'estero la possibilità di esprimersi in Italia, riconoscendo il loro valore". gara per due eventi, con l'idea di affidarsi a un'agenzia con il sistema dei daily rates, e per la logistica ad altri fornitori. Mentre Poste si impegna dall'anno prossimo a dare alle agenzie l'acconto utile per svolgere il loro lavoro. Si sta, insomma delineando un cambiamento profondo della struttura dell'offerta: da un'ottica di multidisciplinarietà e di servizi a 360° si passa a un'ottica consulenziale pagata a ore? All Communication, nata tre anni fa, è impossibile chiedere oggi dei daily rates - ha ribattuto Denise Lo Piparo, direttore strategico dell'agenzia -. Certo siamo cresciuti molto in questi anni, passando da un organico di 4 persone a 25. Ma il nostro modello rimane improntato su un'offerta di servizi completa". Davide Verdesca, ceo Sinergie, agenzia nata 12 anni fa partendo da servizi diversi e che con il tempo si è posizionata su un'offerta integrata. Web e eventi: si può fare di più Enrico Finzi il primo giorno del Bea Expo Festival (vedi notizia correlata), solo il 28% delle aziende interpellate utilizza il digitale negli eventi. Un dato, questo, che indicherebbe un'arretratezza del nostro Paese molto marcato, rispetto ad altri Paesi. veicolo - ha commentato Verdesca -, non un messaggio in sé ma un media molto importante. L'evento è intrattenimento, mentre il web e i social network sono degli strumenti". Concorda Baccuini: "E' il contenuto che deve essere spettacolare; poi se esso venga trasmesso sul web o grazie agli strumenti digitali, è un secondo step. Ma l'attenzione è sull'evento". Alessandra Lanza, che ha dichiarato senza mezzi termini: "Non esiste evento che non utilizzi il digitale. In particolare sugli eventi consumer esso è imprescindibile". Ma la testimonianza di Poste Italiane sembra confermare il dato del Monitor. "I nostri sono essenzialmente eventi interni - ha spiegato Camerano -, ma avrebbero bisogno di una trasformazione. Rivolgiamo quindi un appello alle agenzie: aiutateci a gestire con il web gli eventi interni". La formazione dei giovani formazione dei giovani, che oggi faticano a trovare un collocamento nella industry. "Non avendo oggi quasi mai contratti annuali, fatichiamo a programmare il nostro staff interno - ha commentato Lo Pipero -. Quindi i giovani che fanno da noi lo stage per un evento non sanno poi se rimarranno". percorso di formazione mirato, che li porti a toccare con mano il mercato. "Perché non collaboriamo di più fra aziende e agenzie per 'scambiarci' i percorsi formativi? - ha suggerito Camerano -. Per noi è formativo mandare i giovani in agenzia, e lo stesso vale al contrario. Sarebbe un investimento per migliorare la reciproca comprensione". Ilaria Myr
Poste Italiane, che riduce non il numero degli eventi, bensì la loro entità. "Al di là dell'eccezionale budget stanziato quest'anno per celebrare il nostro anniversario dei 150 anni - ha spiegato Fabio Camerano, direttore eventi Poste Italiane - sentiamo anche noi la necessità di rivedere i nostri eventi. Tendiamo quindi a farne lo stesso numero, ma con budget ridotti del 20-30%. Facendo così, siamo coscienti che si riduce il valore aggiunto di questi eventi. Così come sappiamo che gestendo alcuni aspetti internamente, come abbiamo fatto quest'anno, rinunciamo all'indiscutibile plus dell'agenzia. Certo, si perde in creatività, innovazione e originalità. Ma proprio perché ne siamo coscienti, stiamo attualmente dibattendo all'interno dell'azienda se continuare su questa strada o se, invece, sia meglio ridurre il numero di eventi e delle persone coinvolte, mantenendo però il valore aggiunto".Approccio artigianale o industriale? qual è il ruolo dell'agenzia oggi? Perché, come sostiene Davi: "E' indubbio che ci sia un grande risparmio a seguire in casa alcuni aspetti. Ci deve però essere il know how per farlo". gestione di tutto il progetto nella sua interezza. Cosa sta accadendo allora: si sta affermando un nuovo modello di relazione fra a azienda e agenzia? All'estero, i clienti trattano le agenzie come artigiani dell'idea, come ha testimoniato Andrea Baccuini, direttore generale Filmmaster Events, agenzia molto attiva a livello internazionale: "In molti Paesi le aziende che fanno grandi eventi hanno capito la differenza fra artigianato e industria nel settore degli eventi. E quello che richiedono da un'agenzia creativa è l'idea, e non la sua gestione". Se poi un'agenzia vuole fare il salto e proporsi come partner a 360 gradi, può farlo, ma deve avere una struttura finanziaria importante. "A mio avviso - ha aggiunto Bacccuini -, l'approccio ideale sta nel mezzo: essere validi artigiani, pensanti ma non pesanti". realtà medio-piccole, così come da eventi di medio-piccole dimensioni.
Alessandra Lanza, presidente Consulta degli Eventi e direttore marketing e pr Input Group -. Le aziende fanno per esempio fatica a pagare gli acconti, che sono necessari per pagare i fornitori. In un meccanismo di questo tipo, rischiano di essere spazzate via non solo le strutture più improvvisate, come più volte si è detto, ma anche quelle più qualificate, che faticano a far quadrare i conti. Certo, le agenzie di grandi dimensioni hanno maggiore possibilità di sopravvivere, ma la difficoltà comunque rimane". Remunerazione e riconoscimento del valore d'agenzia daily rates, pagamenti giornalieri che tengono conto della professionalità dei singoli professionisti coinvolti nel progetto - ha spiegato Baccuini -. Se quindi il direttore creativo è un nome riconosciuto, verrà pagato per ciò che vale". sistema basato sul fee unico non tiene conto che in un evento ci sono due aspetti ben distinti: quello della logistica e quello della creatività. "Sono due lavori diversi, che possono essere gestiti separatamente - ha continuato Baccuini - e che quindi meritano un compenso ognuno. Sul mercato internazionale, quello che i clienti ci chiedono non è la logistica - per quello hanno la loro -, ma la creatività italiana, l'idea italiana". modello di budget stilato dalla Consulta già qualche anno fa - ha precisato Lanza - che prevedeva il pagamento dei professionisti. Il problema è che in periodi di crisi non si lotta più insieme, ma ognuno cerca di salvare se stesso. In realtà bisognerebbe continuare a batterci tutti uniti, per avere maggior potere. Quel modello di budget dovrebbe essere riproposto, ma non si riesce, perché si andrebbero a rivoluzionare i moduli per gara delle aziende, in cui queste voci non esistono". chiare nel giustificare i costi: spesso non vediamo ragione per alcune cifre esorbitanti". Poste Italiane, invece, quest'anno sta utilizzando modelli diversi di rapporto con l'agenzia: da un lato alcuni eventi hanno solo un'agenzia per la parte creativa, mentre in generale le griglie di gara hanno costi e voci fisse. Ecco dunque emergere con forza il secondo tema, quello del riconoscimento della professionalità e del lavoro di project management che sta dietro a un evento, che, secondo i rappresentanti delle agenzie presenti, un sistema come quello dei daily rates garantisce. Alberto Cassone, partner Alphaomega -. Ai clienti, però, chiedo uno sforzo: aiutarci a gestire l'impegno che ci chiedono attraverso un diverso sistema di retribuzione, basato sui daily rates, che contempli però anche un fee, necessario per la gestione degli oneri che un'agenzia ha, come, ad esempio, gli acconti ai fornitori. Se volete strutture professionali, dobbiamo darci una mano vicendevolmente. E, poi, diamo ai professionisti di questo settore riconosciuti all'estero la possibilità di esprimersi in Italia, riconoscendo il loro valore". gara per due eventi, con l'idea di affidarsi a un'agenzia con il sistema dei daily rates, e per la logistica ad altri fornitori. Mentre Poste si impegna dall'anno prossimo a dare alle agenzie l'acconto utile per svolgere il loro lavoro. Si sta, insomma delineando un cambiamento profondo della struttura dell'offerta: da un'ottica di multidisciplinarietà e di servizi a 360° si passa a un'ottica consulenziale pagata a ore? All Communication, nata tre anni fa, è impossibile chiedere oggi dei daily rates - ha ribattuto Denise Lo Piparo, direttore strategico dell'agenzia -. Certo siamo cresciuti molto in questi anni, passando da un organico di 4 persone a 25. Ma il nostro modello rimane improntato su un'offerta di servizi completa". Davide Verdesca, ceo Sinergie, agenzia nata 12 anni fa partendo da servizi diversi e che con il tempo si è posizionata su un'offerta integrata. Web e eventi: si può fare di più Enrico Finzi il primo giorno del Bea Expo Festival (vedi notizia correlata), solo il 28% delle aziende interpellate utilizza il digitale negli eventi. Un dato, questo, che indicherebbe un'arretratezza del nostro Paese molto marcato, rispetto ad altri Paesi. veicolo - ha commentato Verdesca -, non un messaggio in sé ma un media molto importante. L'evento è intrattenimento, mentre il web e i social network sono degli strumenti". Concorda Baccuini: "E' il contenuto che deve essere spettacolare; poi se esso venga trasmesso sul web o grazie agli strumenti digitali, è un secondo step. Ma l'attenzione è sull'evento". Alessandra Lanza, che ha dichiarato senza mezzi termini: "Non esiste evento che non utilizzi il digitale. In particolare sugli eventi consumer esso è imprescindibile". Ma la testimonianza di Poste Italiane sembra confermare il dato del Monitor. "I nostri sono essenzialmente eventi interni - ha spiegato Camerano -, ma avrebbero bisogno di una trasformazione. Rivolgiamo quindi un appello alle agenzie: aiutateci a gestire con il web gli eventi interni". La formazione dei giovani formazione dei giovani, che oggi faticano a trovare un collocamento nella industry. "Non avendo oggi quasi mai contratti annuali, fatichiamo a programmare il nostro staff interno - ha commentato Lo Pipero -. Quindi i giovani che fanno da noi lo stage per un evento non sanno poi se rimarranno". percorso di formazione mirato, che li porti a toccare con mano il mercato. "Perché non collaboriamo di più fra aziende e agenzie per 'scambiarci' i percorsi formativi? - ha suggerito Camerano -. Per noi è formativo mandare i giovani in agenzia, e lo stesso vale al contrario. Sarebbe un investimento per migliorare la reciproca comprensione". Ilaria Myr