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Bea Edu, Finzi: sempre più 'fuggitivi' dalla pubblicità. Gli eventi torneranno a crescere

Da un'indagine condotta tra un campione di 1.000 persone tra i 18 e i 69 anni, è emerso un dato a dir poco sconvolgente: oggi circa 1/3 della popolazione è un fruitore scarso della pubblicità. Il consumatore sta cambiando. Nei prossimi due anni si prevede una crescita degli investimenti in eventi: il 40,9 % degli intervistati afferma che aumenterà il budget. Tenendo a mente che oggi l'evento non è più solo l'evento in sè, ma inizia sul web e termina sul web. La dimensione social assume sempre più importanza.

A inaugurare i lavori del Bea Educational Roma, l'evento organizzato da ADC Group dedicato alla formazione, all’aggiornamento sulle problematiche relative al mercato degli eventi e al networking, è stato l'intervento di Cosimo Finzi (nella foto)ricercatore AstraRicerche, che ha presentato un 'Aggiornamento sulle ultime tendenze in atto nel CosimoFinzi[1].jpgmondo della comunicazione e degli eventi'. con la partecipazione di Alessandra Lanza, Presidente Consulta degli Eventi.
L'incontro si è aperto con la presentazione di una ricerca inedita sull'impatto e sull'efficacia della comunicazione tradizionale, un approfondimento da cui sono emersi dati particolarmente significativi, soprattutto se posti in relazione con l'efficacia del mezzo evento.

Dall'indagine, condotta tra un campione di 1.000 persone tra i 18 e i 69 anni, è emerso un dato a dir poco sconvolgente: oggi circa 1/3 della popolazione è un fruitore scarso della pubblicità.
In particolare, sono state individuate le categorie dei fuggitivi (22,6%), dei deboli stabili (12,8 %) e dei medi calanti (8,3%).
Un altro dato interessante riguarda la domanda su Quali sono i mezzi pubblicitari più validi per influenzare il consumatore. Il 45,5% ha risposto INTERNET.

Per quanto riguarda l'advertising televisivo, in particolare, la ricerca rivolta a un campione di 1.000 persone cui è stato mostrato uno spot di un grande gruppo alimentare nascondendo la marca, ha delineato un quadro a dir poco 'catastrofico': solo il 37% degli intervistati si è dichiarato sicuro di aver visto la pubblicità, ma ciò che lascia allibiti è che alla richiesta di dire il nome della marca pubblicizzata, il 56% ha dato il nome corretto, mentre il 30% ha fatto il nome di due dei principali competitor!
L'indagine ha quindi messo in luce alcune criticità:
-calo di ricordo dell'adv
-calo di ricordo della marca dello spot
-calo di gradimento per l'adv
-calo di conoscenza afferente/contributo all'immagine di marca
-calo del ricordo 'a lungo'

Inoltre, Finzi ha citato anche un'indagine svolta per conto di un brand che è andato in comunicazione sia con spot ed evento e il risultato è che chi aveva partecipato all'evento aveva colto con chiarezza l'aspetto ecologico legato al brand, passato quasi inosservato da chi aveva visto lo spot. Questo per dire che il mezzo evento ha la grande capacità di far arrivare fortemente il messaggio grazie al coinvolgimento diretto ed esperienziale del consumatore.

Dopo questa interessante premessa di contesto, Finzi è passato ad analizzare la situazione del mercato degli eventi, riprendendo i dati del Monitor degli Eventi, per cui sono state coinvolte 309 aziende.
Il quadro generale è positivo. Infatti, nonostante l'indubbia crisi che ha colpito il mondo della comunicazione negli ultimi anni, nei prossimi due anni si prevede una crescita degli investimenti nel settore: il 40,9 % degli intervistati afferma che aumenterà il budget dedicato agli eventi.
Tra gli eventi più realizzati, vi sono nell'ordine, gli eventi interni e le convention, i congressi, i lanci di prodotto e gli eventi on line (che crescono). Gli incentive rimangono stabili.
Gli eventi considerati più efficaci sono le convention aziendali, ma si stanno ritagliando spazi di potenziale crescita per gli incentive e gli eventi no profit.

A conclusione, Alessandra Lanza ha dato voce alla situazione delle agenzie della consulta (17): i fatturati sono cresciuti del 15% ma i margini di guadagno si assottigiano. Gli eventi business reggono bene, ma la vera crescita riguarda i consumer.
Alle agenzie vengono richieste sempre più competenze, perchè oggi l'evento non è solo l'evento in sè, ma inizia sul web e termina sul web. La dimensione social assume sempre più importanza. Alle agenzie vengono richieste sempre più competenze.

S.R.