Evento integrato

Il Mudec punta su ambient marketing, guerrilla e social engagement per promuovere la mostra dedicata all'Egitto. Firma Jungle

Diverse e molteplici sono state quindi le attività programmate all’interno del piano di comunicazione della mostra, con iniziative che hanno toccato i potenziali spettatori utilizzando quanti più mezzi possibili e in maniera integrata: above the line con media planning su stampa, web e affissioni; attività di promozione e social media marketing sui principali canali in target con l’evento; ufficio stampa e media relations.

È iniziato a giugno, con il volto di un bambino che guarda verso l’alto e che diventa la cornice di immagini che evocano il mondo dell’Antico Egitto, il primo momento di comunicazione della grande mostra autunnale del Mudec. È stata infatti scelta come uno dei quattro soggetti della nuova campagna istituzionale 2017 del Mudec-Museo delle Culture di Milano'Al Mudec puoi'. Intuitiva ed emozionale, come si addice a un museo che parla al cuore dei popoli e racconta le culture del mondo.

Poi a settembre lungo le pensiline della metropolitana milanese e in giro su manifesti, lungo le fiancate degli autobus e nei ledwall della città è apparso il volto ieratico della statua di Amenofi II, il faraone protagonista dell’ultima mostra 'Egitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II', aperta al pubblico dal 13 settembre scorso.

E infine il 'faraone' si è materializzato con le sue guardie del corpo per le vie della Milano pre-inaugurazione, ovvero 4 giorni prima del 12 settembre, scatenando la curiosità sui social e facendo parlare di sé in maniera assolutamente non convenzionale: un testimonial perlomeno insolito, dato l’aura di antichità che giustamente avvolge il faraone vissuto nel 1.400 a.C..

Per il MUDEC è stata un’occasione perfetta, quella della mostra 'Egitto', per raccontare il palinsesto autunnale con un linguaggio ancora più nuovo, fresco, giovanile, social, che arrivasse agli occhi e alle orecchie dei visitatori e dei numerosissimi followers dei canali social del Museo delle Culture. 

Diverse e molteplici sono state quindi le attività programmate all’interno del piano di comunicazione della mostra, con iniziative che hanno toccato i potenziali spettatori utilizzando quanti più mezzi possibili e in maniera integrata: above the line con media planning su stampa, web e affissioniattività di promozione e social media marketing sui principali canali in target con l’eventoufficio stampa e media relations.

La campagna pubblicitaria tradizionale, la cui creatività è stata sviluppata internamente, è stata pianificata sui mezzi del Gruppo 24 ORE, nonché sull’emittente televisiva La7D. Per le affissioni statiche, sono state previste 8 turnazioni da 220 manifesti 140x200 cm con loghi e marchi sponsor nella città di Milano, per tutto il periodo di mostra; 2 ledwall presso la stazione di Porta Garibaldi e 1 alla stazione di Cadorna. Inoltre 13 autobus milanesi sono stati decorati con il manifesto della mostra sulla fiancata. Fuori da Milano e nelle principali stazioni lombarde è stato previsto un mese di affissione di Mupi e Digimupi di grande formato.

Oltre alla campagna adv vera e propria, il piano di avvicinamento all’evento ha coniugato l’attività tradizionale di ufficio stampa e public relations con le azioni sui social network (campagne adv su Facebook, promozioni su base socio-demo, geolocalizzata, per interessi/gruppi di appartenenza, pianificazione organica).

Per questa mostra per la prima volta però 24 ORE Cultura, che organizza e promuove le Grandi Mostre ospitate al Museo delle Culture, ha deciso di optare per un rafforzamento della comunicazione attraverso una campagna di guerrilla marketing, realizzata la settimana prima dell’avvio della mostra dal titolo 'Amenofi is in town!' e curata dall’agenzia milanese di unconventional marketing JUNGLE

Infine si è parlato ancora di Egitto per festeggiare il milionesimo visitatore del MUDEC, raggiunto alle 19:15 del 21 settembre scorso. Il milionesimo visitatore è stato infatti anche l’occasione per festeggiare l’importante traguardo del museo, raggiunto in soli due anni e mezzo dall’apertura nel 2015.

E così, per una volta, la seria biglietteria del museo – al suono di tromba che ha proclamato davanti a tutti il fortunato milionesimo visitatore – si è per un attimo trasformata in un set cinematografico, a cura dell’agenzia Jungle, dove sono comparsi in costume antico egiziano le stesse guardie e il faraone che si erano aggirati a inizio settembre per la città, insieme a Cleopatra e un seguito di festanti personaggi, tra cui ovviamente anche lo staff del museo. Il momento è stato ripreso da 10 telecamere go pro per diventare un video promosso su tutti i canali social del Museo e in particolare sulla pagina Facebook che conta oltre 59.000 fan.