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La Scala di Napoleone, il nuovo libro degli Amici della Scala

L’Italia si prepara a festeggiare i suoi 150 anni di Unità. Cosa succedeva nel grande Teatro milanese nei decenni precedenti al 1861, quando 'comandava' Napoleone? Di questo si è occupata Vittoria Crespi Morbio nel suo ultimo lavoro 'La Scala di Napoleone. Spettacoli a Milano 1796-1814', il nuovo libro degli Amici della Scala per la prima del 7 dicembre 2010.
Alle vicende politiche del Paese il Teatro alla Scala fu sempre partecipe, con vivace patriottismo.
Ma cosa succedeva nel grande Teatro milanese nei decenni precedenti all’Unità d’Italia, quando a comandare era Napoleone?
Se ne è occupata Vittoria Crespi Morbio nel suo nuovo libro 'La Scala di Napoleone. Spettacoli a Milano 1796-1814', edito dagli Amici della Scala-Allemandi per la prima del 7 dicembre 2010, che ha ottenuto la concessione del logo ufficiale delle celebrazioni nazionali per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
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L’autrice, la storica degli Amici della Scala che sui protagonisti scaligeri ha condotto diverse ricerche, dopo un accurato lavoro, offre date, dati, cifre, personaggi, ricorrenze, fatti, aneddoti.
Il libro, di 200 pagine, vanta 150 illustrazioni a colori.
I testi sono di Vittoria Crespi Morbio, Matteo Collura e Alain Pillepich.

Secondo la tradizione degli Amici della Scala, prima di arrivare in libreria verrà offerto in Teatro la sera della inaugurazione della stagione lirica, il 7 dicembre.

Numerosi gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa: Bmw Group Italia, Allianz Basf Italia, Bosch Italia, Fondazione Berti Per L’arte e La Scienza, Fondazione Rotary Club Milano Per Milano, Italcementi, Profed Italiana, Rolex Italia, Sisal e Ubm Business Service.

Il libro inizia il 15 maggio 1796, quando il generale Bonaparte fa il suo ingresso a Milano e la Scala si illumina a festa.
Il 26 dicembre, data che a lungo rimarrà quella della inaugurazione di stagione, viene offerta gratuitamente al pubblico la tragedia repubblicana Il Bruto milanese.
Nel febbraio 1797 va in scena un irriverente Ballo del Papa, con un pontefice che calza il berretto frigio… La Scala è scanzonata come l’epoca che sta vivendo, all’insegna del gusto frivolo di Joséphine de Beauharnais (le cui scollature saranno prontamente censurate al ritorno degli Absburgo)
 
La Scala è anche solenne e maestosa, per celebrare ricorrenze, vittorie, paci e trattati.
Tra il pubblico c’è il liceale Alessandro Manzoni, Stendhal frequenta la platea e i camerini di cantanti e ballerine, il ragazzo Gioachino Rossini vede rappresentate le sue prime opere buffe.
La storia si riflette nel teatro, e il teatro si proietta, come mai prima, nella dimensione della storia.