Evento non profit
"Se fosse successo a te - viaggio in un campo per rifugiati"
L'obiettivo di grandi fotografi come Sebastiao Salgado, Sven Torfinn, Hugues Robert, Simon C. Roberts, Patricia Rincon Mautner, Espen Rasmussen, Bart Meimann, Sebastian Bolesch, Tom Koene e Francesco Cocco per dare un volto ai rifugiati e agli sfollati. Far conoscere che cos’è un campo rifugiati, come si vive e quali sono i bisogni essenziali al suo interno, chi risponde a tali bisogni, perché sono così tante le popolazioni costrette alla fuga, quali sono i loro diritti oggi e soprattutto le loro speranze per il futuro.
È questo il tema della Mostra Fotografica itinerante “Se fosse successo a te – Viaggio in un campo per rifugiati”, esposta a partire da domani, 19 fino al 29 ottobre, nella stazione ferroviaria di Catania e a seguire nelle stazioni di Caserta, Perugia, Trento e Milano Porta Garibaldi.
La mostra, promossa da Medici Senza Frontiere, Centostazioni, società impegnata nella valorizzazione e gestione di 103 stazioni ferroviarie italiane, e Politiche Sociali del Gruppo Ferrovie dello Stato, è composta da 11 fotografie a colori realizzate in Sudan, Congo, Federazione Russa, Colombia, Ciad, Somalia, Etiopia, Afghanistan, Angola e Lampedusa.
Circa 33 milioni di persone vivono nel mondo in una situazione di estrema precarietà all’interno dei Campi Rifugiati. In tutti i continenti, sono fuggite dalle loro abitazioni abbandonando affetti, sicurezze, lavoro ed ogni loro possedimento. Fuggite perché minacciate da guerre, distruzioni, conflitti etnici o religiosi, discriminazioni, instabilità o carestie. Fuggite nella speranza di trovare aiuto, assistenza e protezione in altri luoghi. Alcuni hanno attraversato la frontiera del proprio Paese di origine: sono i rifugiati. Altri hanno raggiunto altri luoghi all’interno del proprio Paese: sono gli sfollati. Per poter sopravvivere, dipendono dagli aiuti della Comunità Internazionale, dalle agenzie dell’ONU e da Organizzazioni Non Governative come Medici Senza Frontiere, da anni impegnata nel fornire loro assistenza sanitaria.
Il livello d’informazione e di conoscenza delle problematiche che vedono coinvolti rifugiati e sfollati nel nostro Paese non è sicuramente adeguato all’ampiezza, intensità e complessità del fenomeno.
Proprio per questo motivo Centostazioni ha accolto la proposta di Medici Senza Frontiere, ospitando la mostra in 5 stazioni ferroviarie del network che diventano così luoghi di incontro, di comunicazione e riflessione. Stazioni dove ogni giorno transitano decine di migliaia di persone rappresentano una novità e un’opportunità per sensibilizzare un pubblico numeroso e variegato su temi così importanti.

