Evento pubblico

Vetrine d’arte per Gai Mattiolo: illustrazioni che fanno rivivere miti del passato

Sette ritratti di donne bellissime e famose, icone d’eleganza e di stile del Novecento realizzate da Beniamino Marini trasformeranno le vetrine di Gai Mattiolo in Galleria d’arte.

Un evento nell’evento. In concomitanza con  le sfilate di Alta Moda a Roma, le vetrine di Gai Mattiolo, in via Mario dei Fiori, nel cuore antico della capitale, si trasformeranno, dal 7 luglio e per tutta la durata della manifestazione, in Galleria d’arte.

.jpgAccanto agli abiti della collezione autunno-inverno 2007 dello stilista, vi saranno le illustrazioni realizzate da Beniamino Marini, giornalista e noto illustratore milanese, che ha curato anche l'allestimento dell'evento. Sette ritratti, stampati su alluminio, di donne bellissime e famose, icone d’eleganza e di stile del Novecento, rappresentate all’apice del loro successo e delle loro carriere, reinterpretate e modernizzate con un look contemporaneo. "Credo di aver scelto abiti adatti a ciascuna di loro lasciandomi guidare dall’istinto, “pizzicando” qua e là tra i capi della nuova collezione Gai Mattiolo, uno stilista molto amato dalle celebrities - spiega Marini -. L’illustrazione permette di fare ciò che con la fotografia sarebbe impossibile".

Il mondo della moda e quello dell’arte sembrano avvicinarsi sempre di più. D’altra parte in ogni vestito, come in ogni opera d’arte, c’è lo specchio più sensibile del tempo, c’è il riflesso più immediato di una realtà che a volte sembra indefinibile. C’è il colore, la suggestione, il ricordo della vita. C’è il passato che diventa presente e atmosfere sedimentate che affiorano per assumere nuove forme, nuova modernità..jpg
Ed ecco, quindi, l’abito nero con la gonna lunga che si apre a corolla e le piccole maniche a sbuffo da Biancaneve; quello con applicazioni di paillettes arancio a sottolineare il seno e il punto vita che scivola fluido sul corpo; l’abito in seta cipria i cui ricami costruiscono un corsetto fittizio che maschera la sua aggressività sexy indossato sulla morbida blusa dalle maniche gonfie. E ancora, i sapienti drappeggi del jersey lucido nell’abito bustier rosa antico, sovrapposto alla camicia con fiocco al collo da diva anni Trenta; quello tutto una cascata di petali come pennellate di colore; il volume prezioso di colli e polsi di pelliccia sulla giacca in principe di galles. E il verde acceso, fluorescente e shining, per il giacchino di pelle verniciata impunturato.

Abiti che guardano al futuro, ma che un interessante gioco creativo fa “indossare” a donne del passato: vere e proprie icone per classe ed eleganza, legate tra loro dal sottile filo rosso dell’immortalità.