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Auditel risponde a Sitcom: "Accuse infondate e propaganda"

L'istituto di rilevazione degli ascolti, in risposta alle 'interpretazioni' sulla conclusione dell'indagine AgCom, e in risposta alle affermazioni di Valter La Tona (Gruppo Sitcom) ha diffuso nel pomeriggio un nota. "L'operato di Auditel è legato ai fatti. Non al rumore."

Auditel , in risposta alle 'interpretazioni' sulla conclusione dell'indagine AgCom, e in risposta alle affermazioni di Valter La Tona (Gruppo Sitcom) ha diffuso nel pomeriggio la seguente nota.

"Da qualche giorno vediamo rimbalzare sulla stampa un ennesimo giudizio di Valter La Tona secondo il quale i dati dei canali satellitari sarebbero inattendibili: lo dimostrerebbe il fatto che, il giorno 4 aprile, i dati di Sky Cinema 1 sarebbero stimati sulla base di cinque meter. Quelli di Sky Cinema 2 e 3 su due meter, Sky Sport 1 su ventitrè, Fox su sei meter, Fox Life su sette, Fox Crime su nove, Fx su quattro. Il meter, poi, sarebbe uno solo quando si parla di canali Discovery o Sitcom.

Non ci è noto in base a quali dati e a quale ragionamento il marketing di Sitcom sia giunto alla conclusione che i dati di alcuni canali satellitari sarebbero basati su un numero così esiguo di meter. Peccato che il tutto sia completamente falso. Com'è facile dimostrare.

Tanto per rimandare al'esempio del 4 aprile, gli individui del campione Auditel attivo (ovvero il campione utilizzato quel giorno per la produzione dei dati) in grado di vedere canali Sky erano 2435, su un totale di 11677. Questi 2435 individui fanno capo a 849 famiglie e siccome ogni famiglia 'satellitare' possiede mediamente almeno 2 televisori, il numero dei meter installati erano oltre 1600.

Il 4 aprile ben 238 individui dei 2435 si sono sintonizzati su Sky Cinema 1 e, per effetto del processo di espansione, è stato prodotto una ascolto medio giornaliero pari a 25062. Altro che 5 meter! Come si vede la realtà dei fatti è completamente diversa da come la dipinge La Tona.

Perciò sarà bene spiegare che se dei 2435 individui del panel Auditel, che potenzialmente possono vedere un canale satellitare, pochi o addirittura nessuno, in un determinato giorno, decidono di sintonizzarsi su un dato canale satellitare, non se ne può fare una colpa al'impianto della ricerca.

Della questione del 'margine di errore' non se ne esce con la propaganda ma con un ragionamento rigoroso. Il 'famoso' 4 aprile, 78 individui del campione su 2435 si sono sintonizzati su Alice e ciò ha determinato un ascolto medio giornaliero di 3923. Siamo perciò molto distanti dai convincimenti di La Tona, che parla di 'un solo meter', ma è indubbio che l'informazione relativa a un canale visto da poche persone averà un margine di errore relativo più elevato di un canale visto da molte. Questo concetto vale in qualsiasi caso, quale che sia la dimensione campionaria.

Per questo stato di cose il campione e il suo disegno non hanno colpe. Così funzionano, ovunque nel mondo, le ricerche sull'ascolto televisivo. Il campione risponde del margine di errore assoluto, questo sì, ma non può certamente rispondere di quello relativo, tanto più in un contesto televisivo frammentato e articolato in cui si devono rilevare emittenti che vanno dall'alfa all'omega degli ascolti.

Per quanto riguarda le 'interpretazioni offerte alla stampa sulle conclusioni dell'indagine svolta dall'AgCom sulla nostra ricerca, lasciamo la parola al documento ufficiale: "dall'istruttoria effettuata emerge che la società Auditel ha dato prova di un costante adeguamento metodologico della propria indagine sugli indici di ascolto agli indirizzi sinora impartiti.

L'operato di Auditel è legato ai fatti. Non al rumore."