Scenari

R&S Mediobanca: nel 2015 i ricavi della tv tornano a crescere (+1,4%), ma in cinque anni (2011-2015) perdite nette per 900 milioni

Mediaset, Sky e Rai controllano il 90% degli introiti, con Discovery e LA7 staccati. Mediaset è prima per ricavi complessivi (3,4 miliardi nel 2015), ma slitta al terzo posto per quelli italiani dietro a Sky (2,7 miliardi) e Rai (2,46 mld).

Nel  2015 i ricavi complessivi del settore radiotelevisivo italiano, secondo il Report annuale sul settore pubblicato da Mediobanca, sono tornati a crescere dell'1,4%, come confermato anche dai dati provvisori sul 2016, dopo anni di flessione (-2,9% nel 2014, -3,9% nel 2013 e -6,9% nel 2012). In crescita anche la raccolta pubblicitaria  (+2,4%), mentre i servizi a pagamento (abbonamenti e pay per view) mostrano una flessione  (-1,7%)

Il bilancio dei cinque anni 2011-2015 rimane però negativo con  perdite nette complessive per le sole aziende tv di 900 milioni di euro.

L’insieme dei ricavi televisivi nel 2015 è pari a 8,9 miliardi di euro  (era di  9-10 miliardi nel triennio 2011-2013).

Il fatturato aggregato nel 2015 è derivato per il 41,2% dalla pubblicità , per il 32,7% dai servizi a pagamento e per il 18,4% dal canone Rai. Il settore radiotelevisivo nel suo complesso vale lo 0,5% del Pil Italiano. 

L'Italia si conferma il quarto mercato europeo per dimensione, dietro a Regno Unito, Germania e Francia. La tv resta il mezzo principale fruito su diverse piattaforme:  il 90% degli italiani possiede il digitale terrestre,  il 29% guarda i programmi dal Pc e il 12% sul tablet.

Mediaset, Sky e Rai controllano il 90% degli introiti, con  Discovery e LA7 molto staccati. Mediaset è prima per ricavi complessivi (3,4 miliardi nel 2015), ma slitta al terzo posto per quelli italiani dietro a Sky (2,7 miliardi) e Rai (2,46 mld).

Dopo anni di flessione, nel 2015 i ricavi televisivi sono aumentati dell'1,4% a 8,9 miliardi, ma rispetto al 2011 il calo è del 13,5%, oltre un miliardo di euro in meno. 

Nel 2015 il Gruppo Mediaset ha leggermente incrementato i ricavi rdell'1,8%), segnando +1,4% in Italia e +2,8% in Spagna. Sky registra +0,4%  Rai  +1,4%, brilla Discovery con un incremento a due cifre  (+17,5%). In calo i ricavi di LA7 (-8,1%). 

Le principali voci dei ricavi dei gruppi televisivi nel 2015 sono diverse: la raccolta pubblicitaria per Mediaset (72,7% del totale), LA7 (93,1% in aumento dall’87,1% del 2011) e Discovery (89,7%), il canone per la Rai (vale il 66,4% del totale nel 2015 rispetto al 58,3% del 2011), gli abbonamenti per Sky (85,5%, in aumento dall’84,6% del 2011).

La pubblicità è scesa di un quarto nei cinque anni (-25%) e del 31,7% per Rai e del 23,8% per Mediaset. La7 segna -21,5% e Sky -17,2%.  Nel periodo, la tariffa pubblicitaria applicata dalla Rai è  aumentata del 3,7%,contro un calo del 20% di quella di Mediaset.

 Scorporando la raccolta pubblicitaria radiofonica da quella televisiva in Rai, la pubblicità TV segna un calo del 30,5%, quella radiofonica del 39,1% nell’ultimo quinquennio. Mediaset ha beneficiato dello sviluppo della pay per view, con introiti passati da 525 a 559 milioni tra il 2011 e il 2015 (+6,5%). In leggero calo i ricavi da abbonamento di Sky (-2,9%).

 

mediobanca tv ricavi pubblicitari

 

Dall'analisi dei bilanci emerge che la produttività delle società continua a peggiorare, dai 129mila euro per dipendente del 2011 ai 109 mila del 2015, con un costo del lavoro cresciuto contestualmente dal 70,5 al 78%. Con la sola eccezione di LA7, capace di portarla da 37mila a 45mila euro. I margini operativi sono minimi, lo 0,9% del fatturato nel 2015, con Discovery  in positivo (8,6%) e La7 in negativo (-14,7%). Le perdite cumulate dei cinque gruppi nel quinquennio sono 859 milioni di euro, per lo più attribuibili a Rai (453) e La7 (398), mentre Sky e Discovery riescono a chiuderlo in verde, ma appena di 5 e 12 milioni. Gli investimenti calano, la struttura finanziaria migliora. Ma non per la Rai, che ha visto crescere ancora i suoi debiti finanziari.

Dal punto di vista degli ascolti, Mediobanca registra la lieve flessione di Rai e Mediaset, che rimangono però irraggiungibili in termini di share: 37,2% e 32,2% nel giorno medio. Tra i generalisti, Rai1 resta il canale preferito dagli italiani, in leggero calo, Canale 5 il secondo, con un piccolo aumento. Discovery è passata in una anno dal 5,8 al 6,3% di ascolti, con il suo Real Time che guida la classifica dei canali specializzati davanti alla programmazione per bambini di Rai Yo yo. Dal punto di vista dell'informazione, per cui la tv si conferma la fonte privilegiata del Paese, il Tg1 consolida il suo primato, guardato da quasi un italiano su quattro. Più della metà del Paese si informa sui tg Rai.

Dalla fine del 2015 Mediaset ha ampliato la sua presenza nel mondo delle radio, acquisendo le emittenti di
Monradio, Mondadori e Finelco. Il gruppo media del Biscione è diventato così il primo operatore radiofonico in Italia per ascolti (14,8% nel giorno medio), davanti a Rai (12%, ma prima nell'orario di picco tra le 6 e le 9 del mattino) e alle stazioni del Gruppo Espresso (11,3%).

(In allegato il documento completo e le slide)