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Vita, il Forum del Terzo Settore e Consodata insieme per il 5x1000
L'antefatto è certo. Una 'errore tecnico' dell'attuale governo, come dallo stesso giustificato, ha fatto scattare l'allarme nel mondo del no profit, 'minando' il futuro della 'società civile'. Ci riferiamo alle incerte sorti di quello che è stato un esperimento della precedente legge finanziaria, che ha previsto per l'anno 2006 la possibilità per ogni contribuente di destinare il 5x1000 dell'imposta sul proprio reddito a sostegno del volontariato, onlus, associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute, nonché del finanziamento della ricerca scientifica e delle università, della ricerca sanitaria, delle attività sociali svolte dal proprio comune di residenza. Un esperimento che ha riscosso incredibile successo, almeno stando alla pubblicazione dei primi dati in materia. Il settimanale Vita, infatti, parla di vero e proprio boom. Ben 40.000 gli enti ammessi, con il 60% dei contribuenti a esprimere volontariamente la propria opzione di solidarietà, risultato straordinario se si pensa che la scelta dell'8 x1000 compete al 41% dei dichiaranti. Monitorando, poi, il Caf Cisl, cui compete circa il 20% dei 730 nazionali, su 2.300.000 dichiarazioni totali, circa 1.800.000 si sono espresse a favore del 5x1000, sottoscrivendo la relativa opportunità di destinazione. Tra queste non sono ovviamente mancate dichiarazioni che a causa di errori non andranno a buon fine, ma quel che conta è l'intento, la portata del progetto, l'impatto assolutamente rilevante nei confronti dell'esistenza e dello sviluppo del terzo settore. E qui sta il punto. Cosa succederà quest'anno?
L'appello di Vita e del Forum del Terzo Settore
A porsi la domanda, ma sopratutto a cercare risposte, è il settimanale Vita che, in concerto con il Forum del Terzo Settore, si è fatto promotore di un appello ai parlamentari a sostegno del 5x1000, che così argomenta: • Il 5 per mille si incardina nel percorso di attuazione dell'art. 118 della Costituzione, che favorisce l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. • Il 5 per mille è moltiplicatore orizzontale di coesione sociale. Avvicina i cittadini allo Stato e viceversa, promuovendo quella sana cultura civica che costituisce la base del patto fiscale e di solidarietà tra Stato e Cittadino, di cui il Paese ha sempre bisogno. • Il 5 per mille genera un circolo virtuoso. Lo Stato (ovvero i cittadini), attraverso organizzazioni di società civile (ovvero i cittadini), destina risorse per attività e servizi ai cittadini -specie i più svantaggiati- che in sostanza ritornano allo Stato (ovvero i cittadini). • Con il 5 per mille milioni di cittadini contribuenti partecipano al futuro di altri milioni di cittadini meno fortunati attraverso quella società civile organizzata che da sempre è motore di coesione e sviluppo. • Il 5 per mille non è una modalità di redistribuzione di risorse attraverso la leva fiscale a organizzazioni non profit, ma una forma di circolazione a valore aggiunto di risorse pubbliche, che restano pubbliche e che hanno finalità pubbliche, sulle quali decidono i cittadini. Risorse che acquistano valore aggiunto transitando appunto dentro le organizzazioni e le imprese sociali del terzo settore. Il 5 per mille non toglie: aggiunge, è questa la differenza che deve essere capita.
La campagna in nome di regole chiare
Ma i problemi sul tavolo della discussione non riguardano solo l'accoglimento del provvedimento, la cui introduzione è già oggi certezza, quanto la definizione delle regole della sua attuazione. Non a caso, a fianco di Vita e del Forum del Terzo Settore, Consodata scende in campo supportando la realizzazione di un campagna ad hoc. Come Elio Schiavo , amministratore delegato Consodata (nella foto), racconta ad Advexpress, infatti, nonostante sembra ormai dato di fatto l'inserimento in finanziaria dell'opportunità di destinazione del 5x1000 al no profit, non si conosce nè la copertura prevista, nè l'orizzonte temporale dell'erogazione, nè le modalità di assegnazione. E' necessaria, dunque, chiarezza, anche perché da quanto paventato nelle intenzioni dichiarate, sembra che il governo voglia riservarsi la facoltà di definire ex post i soggetti ammessi, il che equivale a una discriminazione a favore dei più 'impattanti', i pesci grossi, come li definisce Shiavo, come se nel sociale si potesse dividere le cause tra importanti e non. Altro limite, poi, è riscontrabile nel non superamento della 'temporanità'del provvedimento, così che il 5x1000 prosegue nella logica dell'esperimento, anziché trasformasi in legge. Insomma, comunque vada questo fine settimana di lavori sulla finanziaria, è necessario agire per sensibilizzare tutti sulla necessità di intervenire in merito alle 'regole del gioco'. Di qui la realizzazione del sito www.5permille.consodata.it (che sarà attivo dalla prossima settimana) e della campagna mail indirizzata a oltre 300.000 nominativi, che hanno dato consenso e che si sono dimostrati 'vicini' alla causa del sociale.
Monica Lazzarotto

