Brand Identity

Inarea ridisegna l'identità visiva dell'Università La Sapienza

L'agenzia si è aggiudicata la gara pubblica indetta nel primo semestre di quest'anno. Il progetto interpreta in chiave contemporanea l'icona storica del cherubinodi Francesco Borromini , simbolo di pienezza del sapere.

L'Università La Sapienza riscrive la propria identità interpretando in chiave contemporanea l'icona storica del cherubino, simbolo di pienezza del sapere. La più grande università d'Europa ha presentato il suo nuovo sistema di identità visiva, che sarà adottato a partire da novembre 2006, finalizzato a far coincidere la missione e i valori con la rappresentazione esterna dell'Ateneo.

"Si tratta di un intervento culturale che mira a veicolare la storia e il prestigio della Sapienza - afferma il Rettore Renato Guarini - una sfida di innovazione e creatività che si inserisce nel più vasto programma di rilancio avviato negli ultimi due anni". "L'adozione del nuovo sistema - prosegue il Rettore - rappresenta un passaggio fondamentale, necessario per riposizionare la Sapienza nella knowledge society e per garantirne l'unicità, anche in vista del prossimo decollo operativo degli atenei federati".

Il nuovo sistema di identità visiva è stato progettato dall'agenzia Inarea, che si è aggiudicata la gara pubblica indetta nel primo semestre di quest'anno. Da un punto di vista progettuale, l'intervento uniforma il modo di proporsi dell'Ateneo e di tutte le sue realtà (atenei federati, facoltà, dipartimenti), esaltandone al contempo la molteplicità e la comune appartenenza. I segni a cui viene affidata questa trasformazione sono il simbolo del cherubino e il nome, semplificato nella formula "Sapienza – Università di Roma".

A partire dalla stratificazione storica di icone e simboli legati alla prima università di Roma, Inarea ha scelto di ispirarsi al cherubino di Francesco Borromini presente nella decorazione della cupola di Sant'Ivo alla Sapienza, la chiesa progettata dal maestro del Barocco per l'antica sede dell'Ateneo. Il recupero della tradizione è inoltre sottolineato dai colori (porpora e oro) e dalla forma ovale, in cui è inscritto il simbolo insieme alla dicitura "Studium Urbis": elementi, questi ultimi, che riprendono il sigillo in uso nel '700. Il claim enfatizza la capacità dell'Ateneo di disegnare il proprio orizzonte radicandosi nella tradizione: "Il futuro è passato qui".