Brand Identity

Nuovo look firmato Claessens per Amaro Braulio

Il restyling unisce alla tradizione e autenticità del marchio un’impronta dinamica e di maggiore personalità. Il nuovo vetro rappresenta l’elemento centrale dello sviluppo creativo: la shape accattivante, solida e distintiva è impreziosita dallo scudo simbolo di Bormio, che campeggia sul retro. L’utilizzo dell’oro a caldo e del rilievo amplificano la percezione di raffinatezza dell’etichetta.
Apprezzato e amato dai cultori del buon gusto e dagli amanti della natura, l’Amaro Braulio cambia veste. A partire da dicembre, infatti, Amaro Braulio si presenta ai consumatori con un nuovo look, frutto del restyling che unisce alla tradizione e autenticità del marchio un’impronta dinamica e di maggiore personalità.

Braulio ha deciso di rinnovare la sua immagine per essere al passo con i nuovi consumatori che ha raggiunto e conquistato al di fuori della sua terra d’origine, la Valtellina. Il restyling è stato affidato a Claessens che ha cercato di ottenere un equilibrio perfetto tra gli elementi della tradizione valtellinese che da sempre contraddistinguono l’etichetta e rimandano alla storia dell’Amaro Braulio con segni, elementi e tratti moderni che rimandano all’attualità.

Il nuovo vetro rappresenta l’elemento centrale dello sviluppo creativo: la shape accattivante, solida e distintiva è impreziosita dallo scudo simbolo di Bormio, che campeggia sul retro.

L’utilizzo dell’oro a caldo e del rilievo amplificano la percezione di raffinatezza dell’etichetta. Il festone alleggerito e rinfrescato, accoglie al suo interno il riferimento a Bormio, a testimonianza della volontà di Braulio di mantenere in maniera forte il legame con le sue radici, con il territorio d’origine.

Molti dei segni originali sono stati preservati ma ripensati in chiave più attuale a favore della leggibilità di questa finestra sull’icona paesaggistica di un territorio di montagna, gioiello della natura. Leggere, ma sostanziali. Come la firma autentica di Francesco Peloni, recuperata dagli archivi delle cantine di invecchiamento o la terza casa cantoniera lungo la strada che sale allo Stelvio, disegnata a mano e ripresa da un dipinto di inizio Ottocento.

L’affezionato estimatore, inoltre, potrà ritrovare i numerosi premi vinti nel Novecento e la pergamena con i riferimenti al monte Braulio, da cui il prodotto prende il nome. Elementi che non si sono voluti abbandonare perché testimoniano una lunga storia fatta di passione e riconoscimenti per un amaro che ha saputo affascinare tanti consumatori.

SP