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Il quarto numero DomusAir in edicola allegato a Domus di aprile. 96 pagine di progetti, voci internazionali ed esplorazione di trend nascenti

L’edizione n. 4 del progetto editoriale, curato da Walter Mariotti (nella foto), dedicato al mondo dell’aviazione, delle infrastrutture di connessione e delle loro relazioni sarà disponibile dal 2 aprile. La rivista si conferma come uno spazio di confronto e di riflessione che va al di là dello strumento di settore, proponendo chiavi di lettura mai scontate sulla realtà.

Domus presenta il quarto numero di DomusAir, il progetto editoriale dedicato al mondo dell’aviazione, delle infrastrutture di connessione e delle loro relazioni ideato e curato da Walter Mariotti, direttore del Sistema Domus, con la direzione scientifica di Giulio De Carli, co-fondatore e managing partner di One Works.

Il primo dei tre volumi in programma per il 2022 analizza il tema della progettazione green e del contributo che un nuovo modo di concepire le infrastrutture – aeroporti, stazioni, hub di trasporto urbano – sta portando alla trasformazione sostenibile delle città. Tra progetti ad alto impatto anche simbolico come il Salesforce Transit Center di San Francisco firmato da Pelli Clarke & Partners, che trasforma il cuore della metropoli Californiana in un “giardino della mobilità”, o la nuova Stazione ferroviaria di Stoccolma (di Foster+Partners), che ridisegnerà il centro cittadino offrendo nuovi spazi di vivibilità urbana. Città che cambiano attraverso le infrastrutture, e sotto la spinta di tecnologie sempre più evolute: come gli smart data applicati alla progettazione del verde cittadino, o la frontiera rivoluzionaria della UAM, l’Urban advanced mobility, i futuri network di trasporti operati da droni taxi che vedono proprio nell’Italia uno dei Paesi first mover del settore (come conferma in un’intervista Christian Bauer, Coo di Volocopter, uno dei più avanzati operatori del settore).

A introdurre il numero, un’esclusiva conversazione tra Norman Foster e Paola Deda, direttore della Divisione Forest, Housing and Land Management dell’Unece, sul tema emergente della “diplomazia delle città”, ovvero il ruolo che i sindaci e le comunità del mondo stanno svolgendo nel ridisegnare il tessuto urbano partendo dai bisogni concreti dei cittadini (come dimostra, al suo massimo livello, il “Modello Grenoble”, città nominata Capitale verde europea 2022, approfondito da Domus Air con un’intervista al primo cittadino Éric Piolle). Un tema di strettissima attualità, che si inserisce in un quadro globale in drammatico cambiamento, nel quale il tema delle connessioni è sempre più cruciale, come sottolinea l’editoriale di Walter Mariotti, che chiama a un’importante riflessione sul tema della geopolitica.

La mappa del cielo, i suoi confini e le sue regole sono importanti ormai come e più di quelli terrestri. Perché gli aeroporti e le strutture di relazione ad essi collegati sono il vero punto nodale nell’era che stiamo vivendo. A differenza del passato, anche recente, in cui erano solo uno dei molti sistemi di collegamento, di certo il più avanzato ma anche il più fragile, oggi gli aeroporti disegnano le vere mappe geopolitiche e dunque il re-design delle nazioni e dei rapporti di forza” spiega Mariotti, ricordando ai lettori come il divieto di volare sullo spazio aereo ucraino dello scorso 24 febbraio sia stato il primo stop dalla fine della Seconda guerra mondiale.

La rivista si conferma così come uno spazio di confronto e di riflessione che va al di là dello strumento di settore, proponendo – attraverso progetti concreti, voci internazionali, esplorazione di trend nascenti – chiavi di lettura mai scontate sulla realtà.

DomusAir (96 pagine) è allegato, gratuito, alla monografia Domus di aprile, la quarta curata dal guest editor Jean Nouvel che questo mese interroga il mondo dell’architettura su quella che lui definisce “l’urgenza delle urgenze” ovvero il pensare e costruire spazi in cui vivere realmente felici.

Aprire, respirare, far entrare la luce del sole, liberare: è una missione?” riporta la cover story, che ritrae un progetto di social housing firmato Lacaton & Vassal Architects.