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Marino (Filmmaster): 'Senza regole e investimenti è paralisi'

Il presidente della prima casa di produzione del mercato italiano, Giorgio Marino, interviene nel dibattito sollevato dalla notizia della chiusura di New Partners, sottolineando come, a differenza di quanto avviene in altri mercati, "In Italia leggi regole e consuetudini sembrano fatte per rappresentare un ostacolo".
Nel dibattito sollevato dalla notizia della chiusura di New Partners non poteva mancare la voce della prima casa di produzione del mercato italiano, Filmmaster, e del suo presidente Giorgio Marino (nella foto).

Ecco, di seguito, il suo intervento:

Un comunicato triste, pieno di amarezza e di lucidità, di visione e di analisi del nostro mercato e per di più la dichiarazione di un professionista 'antico' serio, capace e a capo di una struttura agile ed efficiente.

Dove sta il veleno? Il veleno sta nell’assenza di anticorpi di cui non ci siamo dotati nel tempo e che oggi non ci da l’immunità da tutti i virus in circolazione. (dumping ossessivi, sotterfugi, amicizie, parentele, protettori, gare finte e …. mi fermo qui)

Siamo deboli e timorosi di far valere la nostra professionalità: elemento indispensabile per ottenere rispetto e fiducia. Siamo assolutamente incapaci di esibire in modo serio ed incisivo il nostro mestiere, indispensabile per traghettare il mondo delle idee sugli schermi a cui sono destinate. In altri mercati per esempio e, addirittura in Brasile, ci pensa lo Stato con leggi e regole che proteggono le società di produzione e la loro crescita, quale patrimonio nazionale. In Italia è l’opposto, leggi regole e consuetudini sembrano fatte per rappresentare un ostacolo. Se poi aggiungiamo il nostro provincialismo che ci spinge a favorire sempre talenti e strutture internazionali il processo di crescita è ancora più critico. Senza investimenti è paralisi. E’ una beffa se si pensa che nel nostro mercato ci sono aziende che come la nostra investono capitali privati e utili per produrre crescita e processi di attualizzazione delle risorse nei limiti delle finanze a disposizione. Ai fratelli Ciarla tanta stima e un pizzico di rimpianto nell’aver perso un concorrente leale ma soprattutto un augurio di reinserimento in tempi brevi.