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Per Advertising Age, l'Agency of the Year è il Consumatore

Secondo la testata, sono state le persone comuni a produrre contenuti particolarmente creativi, e sono sempre loro a scambiarsi opinioni su prodotti e brand, influenzando direttamente le scelte strategiche delle aziende.

Sulle orme del settimanale Time, che nel dedicare la tradizionale copertina alla Persona dell'Anno ha indicato semplicemente 'You', rendendo così omaggio all'importanza crescente degli utenti di Internet, anche Advertising Age ha deciso, con una scelta che farà senz'altro discutere, di assegnare il titolo di Agency of the Year a una realtà che rappresenta un'assoluta novità nel panorama della creatività mondiale: il Consumatore. Sono state le persone comuni infatti, secondo la testata, a produrre contenuti particolarmente creativi, e sono sempre loro a scambiarsi opinioni su prodotti e brand, influenzando direttamente le scelte strategiche delle aziende.

Secondo l'analisi della testata statunitense, alcuni fra i migliori esempi di creatività oggi si possono trovare su You Tube. Anche Jeff Goodby, co-chairman di Goodby, Silverstein & Partners di San Francisco, ha definito alcune delle produzioni presenti su You Tube "really brilliant". E i consumatori nel 2006 avrebbero vinto anche una serie di new business. Nel senso che alcune grandi aziende hanno decso di affidarsi proprio ai 'consumer generated contents' per innovative iniziative di comunicazione. È il caso di MasterCard, che nell'ambito della campagna "Priceless" ha dato vita anche al sito Priceless.com, ricco di video inviati dagli utenti; di Bmw, che ha acquistato i diritti di un video amatoriale poi inserito nel proprio spot; e di Anheuser-Busch, che per la birra Bud si appresta a lanciare Bud.tv, canale online che trasmetterà soprattutto video fatti dagli utenti. In occasione del super Bowl, anche Frito-Lay, per il brand Doritos, ha invitato i consumatori a inviare spot da 30 secondi, con l'intenzione di mandare in onda il migliore.

Per alcune aziende c'è il rovesicio della medaglia. Così per Wal-Mart, che ha tentato di dare vita a un social network, denominato The Hub e presto naufragato. Ma perfino il ceo di Procter & Gamble, A.G. Lafley, alla conferenza annuale della Association of National Advertiser, lo scorso ottobre, ha mostrato uno spot Pringles firmato da un teenager inglese a una platea di insigni pubblicitari.

Advertising Age ha inoltre incoronato John Wren, ceo di Omnicom, Agency Executive of the Year. Fra le motivazioni, anche qui, la capacità di rispondere ai cambiamenti in atto, e di preparare il network a un futuro che non sara più solo advertising: già oggi il 40% del fatturato di Omnicom deriva da servizi di marketing come le relazioni pubbliche o l'interactive. Euro Rscg infine è il Global Agency Network of the Year.