Foreign Office
Sorrell (S4C): “Crisi senza precedenti: secondo trimestre disastroso ma nel quarto la ripresa. Che sarà velocissima e accelererà la trasformazione digitale di aziende, mezzi e agenzie, partendo dai consumatori”
Non è più alla testa di WPP da due anni, ma la voce di Sir Martin Sorrell è ancora una delle più ricercate e ascoltate nel mondo della comunicazione, e negli ultimi giorni è stato più volte
interpellato da stampa e televisioni per conoscere il suo parere sulla crisi provocata dal
Coronavirus: “Non è il 2008 né l’11 Settembre – ha dichiarato Sir Martin a più riprese –, non è la recessione del 1991/1992 ed è lontanissima anche dalla shock petrolifero degli anni 70: nella mia esperienza questa è una crisi che non ha precedenti, e l’unica possibile analogia è con i tempi di guerra”.
Per questa ragione l’Executive Chairman di S4 Capital ritiene che non se ne potrà uscire
come in passato cercando di mantenere gli investimenti e alimentare i consumi: “Chi pensa che quella possa essere la cura dice una sciocchezza – ha affermato – e credo che le aziende stiano facendo benissimo a correre ai ripari. Nel brevissimo periodo, e cioè nel trimestre che è appena iniziato, il colpo sarà fortissimo per tutti i servizi di marketing, compresa la comunicazione e le relazioni pubbliche, con l’unica possibile eccezione dei programmi legati alle iniziative di CSR. Il problema più urgente sarà quello della liquidità”.
Allo stesso tempo, però, Sorrell appare ottimista sulla ripresa: “La velocità con cui il mercato si è fermato e le aziende sono state messe sotto pressione è stata straordinaria e impressionante. Mi rendo conto che fare previsioni oggi sia azzardato – ha ribadito in diverse occasioni –, ma penso che già nel quarto trimestre potremmo vedere un rimbalzo altrettanto veloce, quando i brand ripartiranno a gran voce: sarà una recessione a forma di V”.
Guardando oltre il breve termine, Sir Martin si dice preoccupato per qualche nube all’orizzonte: il mercato cinese, per esempio, potrebbe subire un contraccolpo dall’espansione della crisi negli altri Paesi, registrando un forte calo della domanda per le sue merci; anche i colossi come Facebook, Google o Amazon potrebbero risentire negativamente della crisi che sta impattando le piccole e medie imprese dalle quali traggono una quota non indifferente dei loro fatturati.
Tornando a una visione positiva e ottimista, riflette ancora Sorrell, “Ciò che stiamo vedendo in questi giorni è in realtà il proseguimento di un trend già in atto in molte aziende del Largo Consumo: tagliare i budget e spostarli almeno in parte sul digitale. Questo trend verso la ‘digitalizzazione’ è destinato ad accelerare e si estenderà ai mezzi e a tutte le altre aziende che ancora esitavano a fare il passo verso la digital transformation. Ma è un processo che parte dai consumatori e dalla velocità con cui loro per primi si stanno adattando alla comunicazione, alle relazioni e agli acquisti online. Nella pessima situazione in cui ci troviamo, l’accelerazione della rivoluzione digitale è forse l’unica buona notizia che deriva da questa crisi”.
Tommaso Ridolfi