Csr

I vantaggi dell'agire responsabile

Si è aperta questa mattina la sesta edizione del Salone Dal Dire Al Fare, presso l'Università Bocconi di Milano. Due giorni di convegni, workshop e laboratori tematici per dimostrare come le pratiche sostenibili e responsabili assicurino alle imprese che le adottano un reale e concreto vantaggio competitivo.
47 imprese, 11 pubbliche amministrazioni e 15 organizzazioni non profit sono presenti alla sesta edizione del Salone Dal Dire Al Fare, la mostra/convegno dedicata alla Responsabilità Sociale d'Impresa che si è aperta oggi all'Università Bocconi di Milano e i cui lavori - incontri, workshop e laboratori, per un totale di 40 eventi - proseguiranno fino a domani sera. Novità di quest'anno è il 'Fuori Salone', una serie di appuntamenti che coinvolgerà i cittadini milanesi in un viaggio alla scoperta di 23 negozi sostenibili.

Numerosi gli spunti emersi fin dal convegno di apertura di questa mattina, dedicato al tema centrale - “Sostenibilità, innovazione, sviluppo: i vantaggi dell'agire responsabile” - che caratterizza la maggior parte degli appuntamenti di questa edizione. Fra questi, l'intervento del presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, che ha ribadito la necessità di misurare il progresso della società andando oltre le misure convenzionali di carattere economico (PIL), tenendo conto anche delle condizioni dell’ecosistema, delle condizioni dell’economia, degli assetti istituzionali della politica e della pubblica amministrazione, della consistenza del capitale umano e dell’offerta culturale e di ciascun paese. Una necessità avvertita e discussa ma non ancora applicata.

Peter Lacy, managing director Sustainability Services Group di Accenture, ha poi illustrato i risultati dell'indagine condotta per United Nations Global Compact fra i manager di 766 membri UNGC. Lo studio, il più ampio mai realizzato globalmente sul tema della sostenibilità, dà conto di un mutamento radicale nell'approccio delle aziende a questa tematica: nell'edizione 2007 della ricerca la sostenibilità era una preoccupazione emergente ma periferica, si anticipava la sua importanza ma non se ne conosceva la portata; oggi, al contrario, è diventata una priorità top of mind (9 ceo su 10 considerano la sostenibilità 'importante' per il futuro successo della propria azienda), perché le pratiche sostenibili stanno aprendo nuovi mercati e creando nuova domanda, determinano nuovi modelli di business e fonti di innovazione, cambiano la struttura dei costi aziendali e stanno permeando le imprese dalla strategia corporate a tutti i rami di attività.


Fonte: United Nations Global Compact CEO Survey 2010

Dimostrare un impegno autentico e visibile verso la sostenibilità è fondamentale, secondo gli intervistati dell'UNGC Survey, perché solo così si potrà soddisfare l'urgente necessità di riconquistare e ricostruire la fiducia del pubblico e di altri stakeholder essenziali come i consumatori e i governi - una fiducia duramente scossa dalla crisi finanziaria globale. Non a caso, “rafforzare il brand, la fiducia e la reputazione” è il fattore che più di ogni altro spinge il 72% dei manager ad agire concretamente e in prima persona sul tema della sostenibilità.


Fonte: United Nations Global Compact CEO Survey 2010

Il giro di boa
Sensibilità e impegni concreti sono stati testimoniati dai partecipanti alla tavola rotonda coordinata da Gianfranco Fabi (Radio 24 e Il Sole 24 Ore), cui hanno preso parte i rappresentanti di DNV, De Cecco, Erg, Henkel e Vodafone. Come hanno osservato Alessandro Beda, consigliere di Fondazione Sodalitas, e Pietro Foschi, presidente e amministratore delegato di Bureau Veritas Italia, è ormai acclarato che le aziende 'credano' nella Csr: il nodo cruciale resta il 'fare', perché oltre al 'dire' è necessario che la sostenibilità e la responsabilità entrino ancora più a fondo e fin dall'inizio all'interno delle strategie d'impresa. La crisi iniziata nel 2008, e non ancora conclusa, rappresenta in un certo senso il momento del 'giro di boa' della responsabilità sociale, un momento in cui la concretezza - fatta di misurabilità, di integrazione nella gestione, di progettualità - è indispensabile. Anche se purtroppo in molti casi se ne afferma la necessità ma la si pratica come se fosse un lusso...

Anche da qui l'importanza del Salone e del suo ricchissimo programma. Nel corso di questi due giorni saranno presentate decine di case history di ogni genere - dall'auto elettrica al packaging, dalla finanza etica alle città sostenibili, e molte altre - tutte accomunate proprio dalla capacità di mostrare che, piccole o grandi che siano, si tratta di attività intraprese, solide, concrete ed effettivamente capaci di aggiungere valore al business di un'impresa, anche quando il valore è “intangibile”.

Fra gli appuntamenti di domani ricordiamo alle 14.00 la tavola rotonda organizzata da ADC Group dal titolo 'Come comunicare la CSR: imprese, agenzie e consumatori a confronto', cui parteciperanno esponenti del mondo delle imprese, delle agenzie di comunicazione, e dei consumatori. Moderati da Salvatore Sagone, direttore responsabile e presidente di ADC Group, interverranno fra gli altri Fulvio Rossi, Responsabile sociale d’Impresa e Comunicazione Interna di Terna, Serena Ceccarelli, responsible for CSR Reporting&Studies Vodafone Italia, Alessio Alberini, cofondatore di Greenbean, Richard Davis, client & project manager di Clownfish (Gruppo Aegis Media), Ludovica Vanni, presidente di Strategy & Media Group, presidente e socio fondatore di For a Smile Onlus, Rossella Sobrero, presidente di Koinètica, e l'avvocato Alessandro Mostaccio, presidente Movimento Consumatori Piemonte e componente la Segreteria Nazionale Movimento Consumatori.