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Duing spinge sulla digital trasformation e lancia Digitazon, un marketplace per servizi digitali

Una piattaforma dove è possibile acquistare e vendere prestazioni e servizi digitali direttamente da freelancer ed esperti di settore. Il sistema è semplice, chiunque può registrarsi, la garanzia si basa sulla bontà del servizio reso e sulle recensioni scritte dagli altri utenti.

Provate ad immaginare un posto dove chiunque abbia bisogno di un servizio digitale può ottenerlo in 3 click. Un posto dove le aziende trovano soluzioni veloci, e freelancer e professionisti possono vendere i propri servizi in maniera sicura e garantita. Questo posto si chiama Digitazon ed è il primo marketplace italiano per servizi digitali.

Non è un caso che i fondatori di Digitazon abbiano scelto l’1 Maggio come data di lancio del servizio. Proprio in occasione della Festa dei Lavoratori, mettono a disposizione un servizio che vuole semplificare la vita di professionisti ed imprese, ancor di più in questo momento “particolare”. 

Su Digitazon è possibile acquistare e vendere prestazioni e servizi digitali direttamente da freelancer ed esperti di settore. Il sistema è semplice, chiunque può registrarsi, la garanzia si basa sulla bontà del servizio reso e sulle recensioni scritte dagli altri utenti. Cosa si intende per “servizi digitali”? Tutto ciò su cui si può lavorare da remoto: disegnare un logo, scrivere articoli, ritoccare immagini, gestire i canali social, fare digital marketing e molto altro. 

“La nostra missione è accelerare in modo pratico ed efficace la trasformazione digitale in Italia, rendendo più facile l’interazione tra gli attori dell’ecosistema imprese” spiegano i tre founder Andrea Zangiacomi (29 anni), Angelica Peretti (nella foto, 28 anni)  e Saverio Mirto (28 anni) – “Crediamo che il nostro servizio possa aiutare nella ripresa post-emergenza Covid-19, avendo un vero impatto sul tessuto socio-economico italiano. Abbiamo pensato a Digitazon come ad uno strumento semplice, che supporti le aziende e gli imprenditori durante la ripresa ma anche in futuro. Sappiamo che per sostenere la nostra società dobbiamo confrontarci con una sfida sociale ed economica: non solo creando nuove modalità di lavoro, ma creando uno scopo comune, genuino e rinnovato”.

Lo smartworking, tanto discusso negli ultimi anni, è stato, per forza di cose, sdoganato nel giro di un mese e così anche le collaborazioni da remoto. Lavorare con un freelancer permette di aumentare la produttività del business, avere accesso a competenze molto verticali e specifiche e anche risparmiare in termini economici. Inoltre, l’Italia è tra le nazioni europee con il più alto numero di lavoratori freelance.