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'Parola di testimonial' racconta l'advertising dei famosi
Da Calimero a Megan Gale, passando per Mina, Madonna o Fiorello fino
alla Particella di sodio, Giovanni Rana o la coppia Totti-Gattuso: affidare i
messaggi promozionali a una persona che possa 'entrare' nelle case degli
italiani, sia esso uno sportivo, un attore o piuttosto lo stesso produttore del
bene, è quasi una costante nei messaggi degli spot. Ma possiamo fidarci della
loro parola?
'Parola di testimonial', attenta analisi di Alessandro Aquilio pubblicata da Lupetti, prova a rispondere a tutte queste domande analizzando la figura del testimonial dai suoi albori ad oggi.
Dagli ambivalenti inizi legati a Carosello, agli sfavillanti anni Ottanta, alla globalizzazione della società contemporanea, il mondo della comunicazione pubblicitaria non ha mai saputo rinunciare a questa rassicurante immagine. Non sempre però i risultati sono stati pari alle attese.
'Parola di testimonial' è un viaggio nella pubblicità, nella sua evoluzione. Un excursus storico tra mondo commerciale e non profit, una suddivisione tipologica aggiornata supportata dall'analisi di specifiche case history, dalla testimonianza diretta di personaggi celebri (da Massimiliano Pani a Claudio Bisio) e di esperti della comunicazione (da Patrizia Musso a Paola Papakristo).
La scelta di chi deve portare un messaggio deve essere preceduta da attente riflessioni strategiche, da presupposti che favoriscano l'incontro tra le due identità (quella del brand e quella del personaggio), ma anche da una buona dose di coraggio e voglia di sperimentare. Parola di testimonial invita il lettore a interrogarsi su questa figura, intuendone gli scenari futuri, le potenzialità inespresse, le strategie più convincenti e quelle che solo in apparenza sembrano funzionare.
Anche la comunicazione senza scopo di lucro sempre più spesso sceglie di parlare attraverso la voce di un testimonial. Una catalogazione delle differenti tipologie aiuta a inquadrare la natura del testimonial nell'ambito del non-profit, focalizzando l'attenzione sia sulle figure più convincenti sia su quelle neutre o addirittura rischiose (grazie anche al supporto di importanti casi concreti, da Lega del filo d'oro ad Amref).