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Presentato a Milano il primo libro 'interattivo' di marketing non-convenzionale

Al dibattito seguito alla presentazione del volume scritto da Mirko Pallera e Alex Giordano in collaborazione con Bernard Cova hanno partecipato Michelangelo Tagliaferri (presidente dell'Accademia di Comunicazione di Milano), Alfonso Amendola (docente di Sociologia dei Processi Culturali dell'Università di Salerno) e Christian Grassi (ad Portel).

È stato presentato oggi, 19 febbraio, presso l'Accademia di Comunicazione di Milano, 'Marketing non-convenzionale – Viral, Guerrilla, Tribal e i 10 principi del marketing postmoderno' , il primo libro che interagisce con il mobile.

Per concretizzare i concetti di Word of Mouth, Guerrilla, Tribal, Buzz, Ambient Advertising e in generale tutti i termini che riguardano le tecniche del 'nuovo' marketing, il volume affianca un metodo visivo al classico metodo didattico.

"Lo ShotCode – spiega Christian Grassi, ad Portel, è un codice a barre 'intelligente' che permette di collegarsi a un sito internet 'customizzato' per il mobile senza dover digitare l'indirizzo Url sul proprio cellulare. Fotografando il logo bar code è infatti possibile collegarsi alla rete e guardare i video esplicativi delle case history descritte nel libro".

In questo modo tradizione e innovazione si fondono per dare vita a un apprendimento al servizio del marketing: è quindi lecito parlare di 'narrazioni multimediali', che vedono il loro successo proprio nell'integrazione tra old e new media.

"Come può un qualcosa di non-convenzionale essere tradotto in termini 'convenzionali'?" è la provocazione lanciata da Michelangelo Tagliaferri, presidente dell'Accademia di Comunicazione di Milano.

La risposta arriva da Alex Giordano: "Abbiamo aggiunto qualcosa di non-convenzionale al libro. Siamo andati oltre il tradizionale concetto di libro. E il risultato è il primo testo che interagisce con il mobile".

Bernard Cova, professore presso Euromed di Marsiglia e inventore del concetto di marketing tribale, aggiunge: "La vera rivoluzione consiste nell'aver realizzato un prodotto convenzionale con l'aggiunta di una parte non-convenzionale".

"Quando il marketing non–convenzionale si chiamava ancora marketing postmoderno o marketing alternativo, le basi per la rivoluzione delle convenzioni del marketing tradizionale erano già state poste. Da un consumatore che reagiva passivamente agli stimoli proposti dalla pubblicità, c'era già il 'prototipo' del consumatore di oggi, che ha volontà attiva nei confronti del prodotto, e che rende necessario un cambio radicale nel rapporto tra azienda e consumatore, anzi consumatori, dato che si parla sempre più spesso di community", continua Cova.

Alfonso Amendola, docente di Sociologia dei Processi Culturali dell'Università di Salerno, definisce 'Marketing non-convenzionale' un 'libro-progetto', non solo per la possibilità di interconnessione, quanto per il fatto che rappresenta uno strumento di lavoro per ripensare tutte le convenzioni del marketing tradizionale.

Mirko Pallera vede nel passaggio dal 'Brand dna' al 'Viral dna' la strada da percorrere: "Paradossalmente, il prodotto ideale è quello che non ha bisogno del marketing. Il marketing virale è finalizzato alla realizzazione di prodotti, servizi o comunicazioni commerciali che abbiano in se' la propensione a diffondersi spontaneamente tra le persone, proprio come i virus".

Questo nuovo approccio non è passato inosservato a chi ha fatto del marketing e della comunicazione il suo pane quotidiano, tanto che a partire da marzo 2008 in Accademia di Comunicazione inizierà il master in 'Innovation marketing and Creative Communication', che vedrà tra gli altri come docenti gli autori di questo testo.

Eleonora Rio