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'Retorica del linguaggio pubblicitario' non solo per addetti ai lavori

Il manuale, scritto da Stefano Calabrese in collaborazione con Cristina Bronzino, affronta il metodo retorico utilizzato dalle agenzie di comunicazione, chiarisce le tipologie di convincimento razionale o emotivo e fa emergere il gioco tra parole e immagini, mediante la sezione di illustrazioni a colori.

Un manuale prezioso per gli addetti ai lavori ma anche un libro da leggere, magari partendo dal fondo. 'Retorica del linguaggio pubblicitario' (Archetipolibri, 2008) di Stefano Calabrese in collaborazione con Cristina Bronzino possiede entrambe le caratteristiche e si distingue subito per la presenza di ben 134 immagini a colori rappresentanti altrettanti visual di campagne pubblicitarie italiane e non.

Strategicamente posizionate alla fine del volume, esse permettono un facile aggancio al testo e viceversa, così da rendere scorrevole l'ampia sezione dedicata alle analisi applicate in cui si passa dalla metafora all'anfibologia, dai giochi permutativi alla metonimia, dall'effetto notte degli ossimori all'ammortizzatore semiotico della detractio.

Emerge da questo libro un uso massiccio che la pubblicità oggi fa delle regole della retorica, molto più di quanto non avvenga in letteratura e che il rapporto che lega Aristotele e il direttore creativo è davvero molto forte e radicato. Lo dimostra il fatto che la pubblicità degli ultimi dieci anni ha elaborato strategie comunicative di straordinaria efficacia.

Il volume affronta il metodo retorico utilizzato dalle agenzie di comunicazione in modo sistematico e chiaro, chiarisce le tipologie di convincimento razionale o emotivo messe in atto nella pubblicità, e fa emergere con rigore critico e analitico il sottile gioco tra parole e immagini, mediante l'ampia sezione di illustrazioni a colori.