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Vince chi indovina lo share: ecco FantAuditel

Indovinare i dati di ascolto delle principali trasmissioni televisive: è questa l'idea che sta dietro a FantAuditel, gioco, ma anche occasione di dibattito e formazione ideato e realizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di Roma 'La Sapienza' in collaborazione con Medita, new agency attiva dal 1999.

Si tratta di un vero e proprio 'campionato' on line con sfide giornaliere e supersfide settimanali che vedranno ospiti d'onore, rappresentati dagli stessi protagonisti della tv, esperti e studiosi del settore, scommettere contro gli studenti fino all'ultimo punto di share. Nella piattaforma www.fantauditel.com chiunque potrà intervenire con una previsione sui risultati di ascolto dei programmi e accumulare punti quanto più si avvicina al risultato reale.

Con una veste grafica accattivante, ma comunque vicina allo stile istituzionale dell'Ateneo, Medita ha realizzato il layout grafico del progetto, che si presenta agli utenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione e al pubblico della rete con finalità ludiche e didattiche al contempo. L'agenzia, che nel 2005 ha realizzato anche il Political game, si occupa inoltre dello sviluppo e della gestione della programmazione del progetto che comprende scommesse, sfide, classifiche, commenti, news e tutti i meccanismi di base del FantAuditel.

In un'ottica di sperimentazione di forme didattiche innovative e coinvolgenti la piattaforma è contemporaneamente anche strumento di formazione e ricerca per gli studenti, che, oltre a 'scommettere', parteciperanno tra aprile e maggio ad un seminario di studi centrato sulle tecniche di elaborazione e interpretazione dei dati di ascolto televisivo.

Una scelta in controtendenza rispetto alla generica polemica sull'affidabilità dei dati Auditel, ma perfettamente in linea con la volontà di favorire un avvicinamento sistematico alla trattazione dei consumi culturali e contribuire a sedimentare la 'cultura del dato', partendo proprio dalla 'conta dei telespettatori' nella convinzione che una corretta fenomenologia di gusti, orientamenti e tendenze della società, non può prescindere da questo medium.