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Torna BreakfaStories. Il 24 maggio torna la nuova edizione delle “colazioni” promosse da OBE. 5 appuntamenti dedicati all’evoluzione delle competenze professionali

L'evento realizzato in collaborazione con PHD Media Italia e Ciaopeople vedrà come tema del primo appuntamento “Owned media, la nuova frontiera delle piattaforme proprietarie”, per una riflessione sull’importanza di costruire o presidiare meglio le owned properties per veicolare autenticità̀, empatia e vicinanza con i propri pubblici e come le competenze, interne ed esterne, devono trasformarsi per favorire questa crescita.
Riparte dal 24 maggio il nuovo ciclo di BreakfaStories, le “colazioni”  promosse da OBE – Osservatorio Branded Entertainment, Associazione che studia e promuove la diffusione sul mercato italiano del branded entertainment come leva strategica per la comunicazione integrata di marca, in collaborazione con PHD Media Italia, agenzia media di comunicazione e marketing di OMNICOM MEDIA GROUP, e Ciaopeople, gruppo editoriale leader nel campo digitale e specializzato nel Branded Content,  con la partecipazione di professionisti ed esperti del settore e la media partnership di ADC Group e  StartupItalia.
 
Cinque appuntamenti, per la prima volta anche live nella sede di Ciaopeople, che vedono la conduzione del giornalista Giampaolo Colletti. I video integrali di BreakfastStories saranno disponibili sulle piattaforme OBE e su quelle dei partner.
 
Fil rouge di questa edizione 2023 è l’evoluzione delle competenze, partendo dagli insight della ricerca Stranger skills di PHD, attraverso l’analisi e l’approfondimento delle principali tendenze di mercato del branded entertainment. Tra i primi ospiti: Eleonora Coffaro, Creative Content & Brand Image Manager Lavazza Group, Valeria Raimondi, Editor in Chief Fine Dining Lovers by S. Pellegrino e Acqua Panna, e Matteo Pogliani, CEO 40Degrees e Founder ONIM.
 
Tema del primo appuntamento di mercoledì 24 maggio è “Owned media, la nuova frontiera delle piattaforme proprietarie, per una riflessione sull’importanza di costruire o presidiare meglio le owned properties per veicolare autenticità̀, empatia e vicinanza con i propri pubblici e come le competenze, interne ed esterne, devono trasformarsi per favorire questa crescita.
 
A seguire altri quattro appuntamenti dedicati ad approfondire altrettante tematiche di grande attualità. "L'era della co-creazione, così il brand è di tutti (nessuno escluso)" su come l’evoluzione dei nuovi supporti mediali ha aperto ai fruitori di contenuti la possibilità di partecipare alla co-creazione di campagne e iniziative e sulle figure professionali che costruiscono contenuti non per i brand ma con i brand. Si prosegue con "Transmedialità e integrazione: come costruire quella relazione senza fine", dove si approfondirà il tema delle nuove competenze per costruire narrazioni efficaci in un contesto in evoluzione; si chiude con il racconto delle nuove sfide ambientali e sociali con "Aziende ad alto impatto" e con l’appuntamento "Brand ad alta velocitàdedicato a fare il punto su quanto il fattore tempo sia diventato l’elemento distintivo per rispondere all’evoluzione dei mercati sempre più rapidi e interconnessi e quali ruoli e skill vanno messi in campo per favorire il bilanciamento tra una strategia di lungo termine e questa attivazione sempre più veloce.
 
“La filiera del Branded Entertainment è in profonda evoluzione; stiamo assistendo alla nascita di nuovi ruoli e al cambiamento degli assetti organizzativi e al contempo sono necessarie nuove skill - commenta Anna Vitiello, Direttore Scientifico OBE - La formazione continua è fondamentale per garantire alle aziende di mantenere un vantaggio competitivo, soprattutto in un’area nuova e complessa come il BE,  così come riconvertire e attualizzare le competenze è la sfida principale per professionisti attuali o futuri che intendono operare in questo mondo. L’obiettivo di OBE Academy, attraverso iniziative come BreakfaStories, è proprio quello di supportare questo processo e anche di contribuire a far sì che, citando la ricerca di PHD, le aziende diventino sempre più delle learning institution”.