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Auditel replica al Corriere: 3 mln di famiglie per il dtt
"Oltre 3 milioni di famiglie, pari a 8 milioni e 600mila individui, sono in grado di vedere la televisione in modalità digitale terrestre". E' questa la secca replica di Auditel, tramite una nota, all'articolo "Digitale terrestre, un club ancora per pochi", pubblicato oggi, giovedì 13 luglio, dal Corriere della Sera, a firma di Giancarlo Radice. Citando le "rilevazioni sperimentali di Auditel", così come emergono da "materiale riservato cui il Corriere ha avuto accesso", il giornalista spiega che "le persone che in un giorno 'medio' dell'ultimo mese hanno guardato una trasmissione sui multiplex del digitale terrestre (escluse le smart card di Mediaset e La7) rappresentano appena lo 0,5% di audience. Non più di 50mila persone o famiglie".
Nella nota, Auditel dichiara che "già oggi il 13,3%" del suo campione "é costituito da famiglie che utilizzano il decoder digitale terrestre"; quindi "smentisce il dato riferito e stigmatizza questa modalità di informazione. E' evidente che Auditel -come da sempre avviene- una volta considerati i vincoli di natura statistica, ha proprio la missione di rendere pubblici i dati di ascolto senza percorsi trasversali o sotterranei".
Nell'articolo si citano anche le scarse diffusioni dei decoder interattivi, che raggiungono i 3,9 milioni su circa 22 milioni di famiglie. E si opera un confronto le stesse rilevazioni riferite all'altra tv digitale, quella satellitare Sky. "Si scopre allora che nel mese di giugno sono state 13,5 milioni le persone, o famiglie, che almeno un minuto hanno visto un programma trasmesso dall'emittente di Rupert Murdoch".