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Cappon (Rai): "Le prime iniziative dopo un periodo di 'due diligence' "

Cannes, 23 giugno. Il neo direttore generale della Rai Claudio Cappon ha incontrato oggi la stampa presso l'hotel Carlton. Tra le questioni di affrontate la revisione della situazione economica, gestionale e amministrativa, il passaggio al digitale terrestre, il problema dello scandalo delle intercettazioni.

Cannes. Dal nostro inviato Matteo Vitali. Direttore, lei a casa ha il dtt? "No". E' abbonato a Sky? "Si". Quale telecomando utilizza per accendere il televisore? "Quello di Sky". A rispondere è Claudio Cappon, il neo direttore generale della Rai (vedi notizia correlata), anche lui a passeggio lungo la Croisette di Cannes nei giorni del festival della pubblicità.

Nel primo pomeriggio di oggi, un Cappon in versione 'informale' ha incontrato la stampa, in una breve conferenza organizzata presso l'hotel Carlton. Incalzato dalle domande dei presenti, il direttore afferma sostanzialmente che, essendosi da pochissimo re-insediato in Rai, non è perfettamente al corrente dell'attuale situazione dell'azienda, e dunque gli è impossibile fornire dettagli, anche sui primi passi della nuova gestione, che arriveranno dopo un primo periodo di 'due diligence'. Non aspettiamci, dunque, grandi sorprese. "In Rai – spiega Cappon – si parla spesso di crisi terribili  e risanamenti clamorosi. In realtà l'andamento di un'azienda mastodontica come questa, è molto più regolare, con tempi di reazione ed evoluzione molto lunghi. Si pensi, per esempio, che i mondiali che vediamo oggi li ho comprati io quattro anni fa".

Nella conferenza sono stati toccati alcuni di quelli che saranno i temi caldi che riguarderanno l'azienda pubblica nel prossimo futuro. "Questo – esordisce Cappon - rappresenta sicuramente un periodo molto importante per la Rai, con aspetti positivi, come il successo dei mondiali e la realizzazione di un buon palinsesto per l'autunno, ed altre questioni da affrontare". Tra le problematiche citate, la revisione della situazione economica, gestionale e amministrativa, il passaggio al digitale terrestre, il problema dello scandalo delle intercettazioni.

Per quanto riguarda gli investimenti nelle nuove tecnologie, Cappon spiega che la Rai compirà sforzi notevoli, in quanto la tv pubblica è un soggetto che deve puntare alla leaderschip, anche sulle nuove piattaforme di comunicazione. "Sul digitale però – afferma il direttore – non ci sono ritorni economici immediati. Per portare avanti questo progetto sono dunque necessari importanti finanziamenti, anche pubblici. Il passagio al dtt è un problema paese, e non solo un problema Rai". Non è escluso, dunque, come già accaduto in altri paesi europei, un futuro aumento del canone della televisione pubblica.

A proposito dello scandalo delle intercettazioni, che ha coinvolto anche alcuni dirigenti Rai a causa di comportamenti non proprio corretti nei confronti di aspiranti showgirl, Cappon afferma che la vicenda è estremamente seria, al di là dei risvolti penali, riguarda l'intero sistema dello spettacolo in Italia e interroga le coscienze di tutti, anche di chi non e' personalmente coinvolto in fatti di malcostume. "La Rai – aggiunge Capponi – negli anni in cui vi lavorai era un'azienda piena di intelligenze, competenze e persone corrette. Confido dunque di ritrovare, anche ora, professionisti e colleghi in grado di fare un ottimo lavoro".

Cappon chiude sul tema della politica, spiegando di non essere ignaro del fatto che la Rai, in quanto importante realtà del mondo della comunicazione italiana, non può non essere oggetto d'attenzione dei politici e non può esimersi dal mantenere contatti con loro, con la consapevolezza che "Chiunque esercita un potere – come affermao da Cappon – è per definizione pre-potente, e tutto dipende dalla propria condotta".

"Detto questo – conlcude Cappon - io non mi sento personalmente coinvolto da nessuna relazione particolare con il mondo della politica. Anzi, le linee guida della mia gestione, saranno basate sulla consapevolezza che la Rai rappresenta un'azienda autonoma dell'industria culturale italiana, che svolge un servizio pubblico, e dunque deve attenersi con responsabilità a principi etici e morali fondamentali".

Claudio Cappon torna in Rai dopo essere stato direttore generale dell'azienda dal 9 febbraio 2001 al 19 marzo 2002, e vicedirettore generale per le direzioni di servizio e supporto dal 1998 . E' attualmente presidente dell'Apt, l'associazione dei produttori televisivi indipendenti.

Nella sua precedente esperienza di dg a Viale Mazzini, Cappon ha gestito la vicenda Rai Way (la società di impianti e trasmissioni per la quale non andò in porto la cessione alla texana Crown Castle), il ciclone 'Satyricon' (il programma di Daniele Luttazzi, in particolare la puntata che ospitò Marco Travaglio e che costò una vertenza da parte di Berlusconi, Fininvest, Mediaset e Forza Italia), il difficile rapporto con Michele Santoro oltre alla la crisi della raccolta pubblicitaria post 11 settembre che impose al vertice Rai una manovra sui costi, con tagli sullo star system e sui diritti sportivi. Uno sforzo che consentì poi all'azienda di chiudere il 2001 in sostanziale pareggio.

La nomina di Cappon da parte del Cda è avvenuta all'unanimità dopo un 'testa a testa' con Antonello Perricone, amministratore delegato Editrice La Stampa, "Che io ritengo - ha affermato Cappon - un grande professionista, un'ottimma persona e un amico".